Salvatore Sciascia (politico)

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Salvatore Sciascia

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 –
13 ottobre 2022
LegislaturaXVI, XVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
XVI:
- Il Popolo della Libertà

XVII-XVIII:
- Forza Italia

CircoscrizioneLombardia
CollegioXVIII:
3 (Milano-Legnano)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia (dal 2013)
In precedenza:
FI (fino al 2009)
PdL (2009-2013)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneRevisore contabile

Salvatore Sciascia (Moglia, 21 marzo 1943) è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Moglia (Mantova), ma vive a Segrate (Milano). Figlio di un segretario comunale, ultimo di 3 fratelli, si è laureato in giurisprudenza; è sposato dal 1971.

Attività manageriale[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la propria carriera nel 1971 presso la Siemens Elettra dove si occupa di problematiche fiscali.

Dopo una breve parentesi in Pierrel, nel 1982 entra in Fininvest quale tributarista, conseguendo qui, dopo breve tempo, la carica di direttore dei servizi fiscali del Gruppo, ruolo che mantiene sino al 2001 quando si dedica all’attività professionale. Ha ricoperto cariche societarie in numerose aziende, anche quotate, operanti nel settore finanziario, immobiliare e televisivo ed è consigliere di amministrazione di Fininvest.

È iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Varese e nel Registro dei Revisori Contabili.

Anche il gruppo Fininvest è stato coinvolto dalla bufera di Tangentopoli. Nel processo che lo vide coinvolto come responsabile dei servizi fiscali di questa società (una storia di tangenti pagate dalla Fininvest alla Guardia di Finanza) fu condannato, tra gli altri, per corruzione in via definitiva con sentenza della Corte di Appello di Milano, a due anni e sei mesi ma con tutti i benefici di legge, sentenza poi confermata dalla Corte di cassazione nel 2001.[1]

Ha ottenuto la completa riabilitazione con provvedimento emesso del Tribunale di sorveglianza di Milano il 23/09/2005, con atto 8862/2005 reg.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

È stato eletto senatore, nelle file del Popolo della Libertà, nella XVI legislatura e nella XVII legislatura.[1]

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[2].

Alle elezioni politiche del 2018 viene nuovamente eletto senatore nel collegio uninominale di Milano-Legnano, sostenuto dal centro-destra (in quota FI).

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.[3]

Non è ricandidato alle elezioni politiche del 2022.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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