Salomè (opera)

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Salomè

Salomè
dipinto di Gustave Moreau
Titolo originaleSalome
Lingua originaletedesco
MusicaRichard Strauss
LibrettoHedwig Lachmann
(DE) libretto
Fonti letterarieSalomé di Oscar Wilde (1893, rappresentata nel 1896)
Attiuno
Epoca di composizione1902 - 1905
Prima rappr.9 dicembre 1905
TeatroSemperoper, Dresda
Prima rappr. italiana23 dicembre 1905
TeatroTeatro Regio di Torino
Versioni successive
25 marzo 1907, col titolo Salomè, Bruxelles
Personaggi
  • Erode, tetrarca di Giudea (tenore)
  • Erodiade, sua moglie (mezzosoprano)
  • Salomè, figlia di Erodiade (soprano)
  • Jochanaan, il Profeta (baritono)
  • Narraboth, Capitano della Guardia di Erode (tenore)
  • Un paggio di Erodiade (contralto)
  • Cinque ebrei (4 tenori, 1 basso)
  • Due nazareni (tenore, basso)
  • Due soldati (bassi)
  • Un uomo della Cappadocia (basso)
  • Uno schiavo (tenore)
AutografoRichard-Strauss-Archiv, Garmisch-Partenkirchen

Salomè (Salome) è un’opera in un atto di Richard Strauss su libretto di Hedwig Lachmann tratto dall’omonimo poema di Oscar Wilde.

Fu rappresentata il 9 dicembre 1905 alla Semperoper (Königliches Opernhaus) di Dresda e raccolse un successo clamoroso. La prima rappresentazione italiana fu diretta dall’autore ed ebbe luogo il 22 dicembre 1906 al Teatro Regio di Torino. Secondo alcuni va considerata come prima italiana la prova generale pubblica diretta da Toscanini a Milano il giorno precedente, 21 dicembre. Oggi è una delle opere del Novecento più rappresentate. Tra gli allestimenti più celebri si ricordano quello prodotto nel 1992 dal Festival di Salisburgo con la regia di Luc Bondy, le scene di Erich Wonder, i costumi di Susanne Raschig, le luci di Alexander Koppelmann e quello recentissimo di Robert Carsen prodotto dal Teatro Regio di Torino (in coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Real di Madrid) nel 2008, con le scene di Radu Boruzescu, i costumi di Miruna Boruzescu, la coreografia di Philippe Girodeau, le luci di Manfred Voss e le sequenza video di Dario Cioni.

Genesi

A suggerire a Strauss di musicare la Salomé di Wilde fu il poeta Anton Lindner che ne curò anche una prima riduzione del testo. Strauss preferì però ricorrere alla traduzione tedesca della scrittrice Hedwig Lachmann. Il libretto musicato corrisponde quindi quasi integralmente all'originale di Wilde. La partitura, cominciata nel 1902 fu completata a Berlino il 20 giugno 1905.

Trama

Template:Trama La vicenda è ambientata nella reggia di Erode a Gerusalemme.

Scena prima. Mentre è in corso uno splendido banchetto, il paggio di Erodiade mette in guardia Narraboth dal lasciarsi ammaliare dal fascino lunare di Salomè. Intanto si ode la voce del profeta Joakanaan (Giovanni Battista), imprigionato in una cisterna, che annuncia l'arrivo del Messia.

Scena seconda. Salomè compare sulla terrazza e, incuriosita dalla profetica voce di Jokanaan, ordina alle guardie di infrangere gli ordini di Erode e di liberare l’uomo dalla cisterna.

Scena terza. Jokanaan, liberato dalla sua prigione, condanna fermamente i peccati di Erode e di Erodiade. Salomè lo osserva e quando il profeta se ne accorge, scaccia la giovane che ne è sempre più attratta e che vorrebbe baciarlo. Narraboth, sentendosi tradito da Salomè, si pugnala. Jokanaan maledice la giovane e fa ritorno nella cisterna.

Scena quarta. Escono sulla terrazza Erode ed Erodiade. Erodiade è turbata dalla presenza del profeta e accusa il marito di esserne spaventato. Frattanto gli Ebrei e i Nazareni disquisiscono sull’identità del profeta, ritenuto da alcuni il Messia, da altri il profeta Elia. Erode, indifferente, chiede a Salomè di danzare per lui promettendo di darle qualsiasi cosa desideri. Dopo aver danzato la "Danza dei sette veli" la giovane chiede di ricevere su un piatto d’argento la testa mozzata di Jokanaan. Erode tenta invano di dissuaderla e alla fine deve esaudire la richiesta della figliastra. Ricevuta la testa, Salomè ne bacia la bocca coperta di sangue. Erode, sdegnato, ordina ai soldati di ucciderla.

Organico orchestrale

Salomè alla Fenice, 1909
Salomè alla Fenice, 1909

L'imponente organico orchestrale prescrive:

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