Rutilus caspicus

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Vobla
Rutilus caspicus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Ittiopsidi
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Ostariophysi
Ordine Cypriniformes
Superfamiglia Cyprinoidea
Famiglia Cyprinidae
Genere Rutilus
Specie R.caspicus
Nomenclatura binomiale
Rutilus caspicus
Yakovlev, 1870
Esemplari in vendita su un mercato russo.

Rutilus caspicus, noto internazionalmente con il nome russo vobla, è un pesce osseo d'acqua dolce della famiglia Cyprinidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie ha un comportamento definito come semi-anadromo. Passa gran parte della sua vita nel mar Caspio, di cui è endemico ma risale i grandi fiumi che vi sfociano in occasione della riproduzione. I fiumi di solito non vengono risaliti per un tratto molto lungo, spesso non oltrepassano il delta. I fiumi che ospitano le migrazioni più consistenti sono il Volga, l'Ural, l'Emba, il Terek e il Kura.

In mare vive nelle aree a scarsa salinità, in acque costiere a bassissima profondità.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto di questo pesce è molto simile a quello del Rutilus rutilus, specie ittica d'acqua dolce diffusissima nell'Europa centrosettentrionale e orientale, ma ha iride grigia e non rossa e pinne grigiastre o leggermente rosee ma mai rosso vivo come nell'altra specie. Il muso è più arrotondato.

Misura al massimo 45 cm per 2 kg di peso.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive fino a 10 anni.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I giovanili in acqua dolce si cibano di zooplancton mentre in mare consumano anche piccoli invertebrati bentonici e materiale vegetale. Gli adulti sono esclusivamente carnivori e si nutrono di invertebrati bentonici.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La migrazione avviene agli inizi della primavera, con lo scioglimento dei ghiacci. La deposizione avviene soprattutto in zone palustri inondate dal fiume, a breve distanza dal mare. In estate i nuovi nati tornano al mare.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

A lungo è stato considerato una sottospecie di R. rutilus (Rutilus rutilus caspicus).

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene le popolazioni abbiano mostrato una certa flessione a causa della sovrapesca questa specie è ancora abbondante e presente in un ampio areale.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie riveste un'importanza notevole per la pesca commerciale delle regioni rivierasche del mar Caspio. In Unione Sovietica negli anni trenta ne venivano catturati oltre 900.000 quintali all'anno[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) World Conservation Monitoring Centre, Rutilus caspicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ * Padova Ladiges W., Vogt D., Guida dei Pesci d'acqua dolce d'Europa, Franco Muzzio & C. editore, 1986, ISBN 978-2-8399-0298-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kottelat M., Freyhof J. Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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