Riviera: The Promised Land

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Riviera: The Promised Land
videogioco
Schermata di gioco (versione PSP)
PiattaformaWonderSwan Color, Game Boy Advance, PlayStation Portable, Nintendo Switch
Data di pubblicazioneWonderSwan Color:
Giappone 12 luglio 2002

Game Boy Advance:
Giappone 25 novembre 2004
28 giugno 2005
PlayStation Portable:
Giappone 22 novembre 2006
10 luglio 2007
Zona PAL 4 aprile 2008
8 maggio 2008
Nintendo Switch:
Giappone 28 febbraio 2024

GenereVideogioco di ruolo
TemaFantasy
OrigineGiappone
SviluppoSting Entertainment
PubblicazioneSting Entertainment (Giappone), Atlus USA (Nord America), 505 Games (Europa, Australia)
DesignShinichi Ito, Sunaho Tobe (character design, GBA e PSP)
Modalità di giocoGiocatore singolo
SupportoCartuccia, UMD
Fascia di etàCEROB · ESRBT · OFLC (AU): PG · PEGI: 12 · USK: 12
SerieDept. Heaven

Riviera: The Promised Land (リヴィエラ ~約束の地リヴィエラ~?, Riviera: Yakusoku no chi Riviera) è un videogioco di ruolo sviluppato e pubblicato nel 2002 da Sting Entertainment per WonderSwan Color come primo capitolo della serie Dept. Heaven[1].

Il titolo fu successivamente convertito per Game Boy Advance e distribuito in America del Nord da Atlus USA[2]. Nel novembre 2006 è stato distribuito in Giappone un remake per PlayStation Portable[3], commercializzato in America del Nord nel luglio 2007[4] e in Europa nell'aprile 2008, dove venne pubblicato da 505 Games. Nel febbraio 2024 viene pubblicata una remastered per Nintendo Switch[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Now Playing in Japan, su IGN, 30 novembre 2004. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  2. ^ (EN) David Adams, Riviera Comes to the States, in IGN, 23 febbraio 2005. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  3. ^ (EN) Riviera Set for PSP, in IGN, 10 agosto 2006. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  4. ^ (EN) The PSP Games of Summer 2007, in IGN, 22 giugno 2007. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  5. ^ (EN) Riviera: The Promised Land remaster launches for Switch on February 28 in Japan, su Gematsu, 31 gennaio 2024. URL consultato il 31 gennaio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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