Rigoletto Trezzi

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Rigoletto Trezzi
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1912
Carriera
Squadre di club1
1910-1911Libertas Milano? (?)
1911-1912Racing Libertas? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
Rigoletto Trezzi
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Milano
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1915-1921
1921-1926
1926-1927
Prima Categoria
Prima Divisione
Divisione Nazionale
Arbitro
Arbitro
Arbitro
Premi
Anno Premio
1925 Arbitro benemerito

Rigoletto Trezzi (Milano, 11 maggio 1890[1]Milano, 9 febbraio 1974) è stato un calciatore, arbitro di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo centrocampista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu un importante dirigente dell'Associazione Italiana Arbitri ed è ricordato negli annali della Sezione A.I.A. "Umberto Meazza" di Milano in una targa dei primi anni '30 in cui lui è citato, quadretto appeso all'ingresso della sede del C.R.A. della Lombardia nei sotterranei del Comitato Regionale Lombardia in via Pitteri a Milano.

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Giocò con la maglia rossa sia della Libertas Club di Milano che dopo la fusione con il Racing Club Italia divenne "Racing Libertas Club". La data di termine attività non è sicura perché la Gazzetta dello sport ha pubblicato pochissimi tabellini delle partite sia della prima squadra che delle riserve anche della stagione 1912-1913.

Arbitro[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò ad arbitrare i tornei della stagione 1915-1916 dirigendo le gare del torneo di Terza Categoria organizzato dal C.R. Lombardo per le società calcistiche rimaste in vita malgrado l'inizio del conflitto mondiale.

Sebbene non fosse un neofita ed avesse già circa 10 anni di esperienza calcistica fu il protagonista passivo di una situazione che comunque non cambiò il corso della sua carriera arbitrale.

Durante la Coppa Mauro fu designato dal commissario lombardo Gian Guido Piazza a dirigere la gara del 16 dicembre 1917 Legnano-Inter che terminò sul risultato di 1-0 a favore del Legnano grazie alla rete di Achille Malaspina.

L'Inter, dopo aver già fatto reclamo al C.R.L. per la infondata posizione irregolare di Luigi Barbesino (in prestito al Legnano e proveniente dal Casale), pensò bene di presentare reclamo ancora al C.R.L., a distanza di circa 20 giorni dalla gara, chiedendo l'invalidazione della partita perché contestavano a Trezzi l'aver concesso il gol di Malaspina, gol che i dirigenti dell'Inter sostenevano esser stato segnato in fuorigioco.[2] La Gazzetta dello sport a pagina 3 del 7 gennaio 1918 così riportò l'accaduto (stralcio):

«... È atteso infatti negli ambienti sportivi e con viva curiosità il deliberato che la Presidenza Federale emanerà dopo il reclamo dell'Internazionale sul match svoltosi a Legnano il 16 dicembre scorso e vinto dal Legnano, dopo una partita movimentatissima, con un goal a zero. Sulla concessione di questo goal l'Internazionale sporgeva reclamo al C.R.L. e quest'ultimo girava il reclamo stesso alla Presidenza Federale.[3] Il reclamo venne da prima discusso in sede di Comitato Lombardo e pare accertato che consiglieri appartenenti all'Internazionale abbiano abilmente interrogato l'arbitro al punto d'ottenere dallo stesso la candida prova che il giuocatore Malaspina si trovava in netta posizione di fuori giuoco allorché segnò il famoso goal per il Legnano. Il signor Trezzi, arbitro del match Legnano-Internazionale, spiegando infatti ai componenti del C.R.L. com'egli avesse concesso il goal al Legnano non essendo il Malaspina in posizione di off-side precisamente perché detto giuocatore trovavasi al momento del tiro in goal e ricevette la palla da un compagno in linea con i terzini avversari, non s'accorse - ignorando il regolamento (pare questa la prerogativa degli arbitri attuali[4]) - di dare fuoco all'esca già accesa dall'Internazionale. Fatto è che consiglieri e non del club dei nero-azzurri, non solo si mostrano pubblicamente lieti d'aver saputo far confessare all'arbitro l'errore commesso, ma dànno per certo l'annullamento dell'incontro. ...»

Sulle cronache del giornalino dell'ULIC Il Corriere dello Sport Libero[5] si dette gran risalto alla notizia perché si pose in evidenza la coercizione attuata su Rigoletto Trezzi, per fargli ammettere un errore che non aveva commesso. Sia i dirigenti lombardi che quelli federali, Mario Trinchieri per l'A.I.A. e Gian Guido Piazza dirigente del Milan e commissario regionale, erano fortemente interessati per i propri colori che la partita fosse ripetuta visto che a quel momento il Milan era a pochi punti dalla vetta della classifica occupata da Legnano ed Inter. Dopo tutto questo pasticcio l'Inter non vinse la coppa che fu vinta dal Milan, al quale non fu, però, assegnata, venendo rimessa in palio la stagione successiva.

Terminata la grande guerra nel 1919[6] Trezzi fu reinserito nell'elenco degli arbitri a disposizione del Comitato Regionale Lombardo per le partite di Prima Categoria. Divenne in seguito arbitro federale ed arbitrò anche il campionato di Prima Divisione 1921-1922, perché nel frattempo era passato nelle file dei nerazzurri. "Trezzi dell'Internazionale": era così definito sulle cronache sportive e nazionali.

Caricatura di importanti arbitri dell'epoca, pubblicata sulla rivista "L'Arbitro" nel 1925. Trezzi è il terzo da destra.

Il Consiglio Federale della F.I.G.C. nel marzo 1925 lo premiò con un distintivo d'oro di benemerenza per l'attività svolta durante la stagione 1923-1924.[7]

Più volte, durante la sua carriera arbitrale, rappresentò l'A.I.A. quale delegato a presenziare importanti assemblee federali e di promozione dell'attività arbitrale.[7]

Terminò la carriera arbitrale alla fine della stagione 1926-1927.[8]

Dirigente sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Al termine dell'attività calcistica è consigliere del Nazionale Lombardia.[9] Terminata la carriera arbitrale fu membro attivo del Gruppo Arbitri Milanesi "Umberto Meazza" dopo essere stato uno degli arbitri che costituirono il gruppo mercoledì 23 novembre 1927.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anagrafe del Comune di Milano, anno 1890, numero 0149 Registro 02 Parte 1 Serie.
  2. ^ All'epoca l'"errore tecnico" ammesso dall'arbitro era considerato sufficiente per invalidare il risultato finale di una partita di calcio. L'errore tecnico fu ammesso dall'A.I.A. fino alla stagione 1946-1947. Tutti quelli successivi furono respinti d'ufficio.
  3. ^ Nota bene: l'ingegnere Francesco Mauro, che aveva offerto la coppa, era Commissario pro-tempore della FIGC e nel contempo vice-presidente dell'Inter.
  4. ^ La carenza di arbitri di provata esperienza (erano tutti al fronte) causò notevoli polemiche in questo difficile periodo di guerra. Molte le proteste da parte di squadre e giornali sportivi sugli arbitri ritenuti troppo giovani oppure inesperti: questo è il motivo di questa frase molto irriverente e pregiudizievole nei confronti di tutti gli arbitri di quel periodo.
  5. ^ Conservato dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
  6. ^ Baccani 1919-20.
  7. ^ a b L'Arbitro.
  8. ^ Fontanelli 1926-27.
  9. ^ Baccani 1914-15, pp. 64 e 65.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Baccani, Annuario Italiano del Football 1914-15, Novara, De Agostini, 1914, pp. 64 e 65 (Nazionale Lombardia di Milano).
  • Guido Baccani, Annuario italiano del football 1919-20, Novara, De Agostini, 1919, p. 109 (elenco degli arbitri di Milano).
  • Carlo Fontanelli, Annogol 1922-23, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., marzo 2006, pp. è presente in vari tabellini.
  • Carlo Fontanelli, Nove volte Genoa - I campionati italiani della stagione 1923-24, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, è presente in vari tabellini.
  • Carlo Fontanelli, La sfida infinita - I campionati italiani della stagione 1924-25, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., luglio 2000, è presente in vari tabellini.
  • Carlo Fontanelli, Alessandro Lanzarini, Cento anni di calcio - Italia 1925/26 - Juventus atto II, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., aprile 1998, p. 104 (elenco degli arbitri).
  • Carlo Fontanelli, Cento anni di calcio - Italia 1926/27 - Lo scudetto revocato, Fornacette (PI), Mariposa S.r.l., luglio 1997, p. 76 (elenco degli arbitri).
  • La gazzetta dello sport, Milano, dal 1898 a oggi, giornale sportivo conservato microfilmato dalla Biblioteca Nazionale Braidense a Milano nella "Mediateca Santa Teresa" in Via Moscova 28, oppure dalla Biblioteca comunale centrale di Milano a Palazzo Sormani.
  • L'Arbitro, Roma, via Gregorio Allegri 14, A.I.A.-F.I.G.C., dal 1924 al 1926, i cd-rom della raccolta delle riviste "L'Arbitro" sono distribuiti gratuitamente in un cofanetto contenente 3 dischi di epoche differenti presso i C.R.A. regionali.