Reza Ciro Pahlavi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Reza Pahlavi
Reza Pahlavi fotografato da Gage Skidmore
Vala-Hazrat-e Homāyuni, Velāyat-e Ahd
(Sua Altezza Imperiale, il Principe Ereditario)
come Reza II
Stemma
Stemma
In carica27 luglio 1980 –
in carica
PredecessoreMohammad Reza Scià Pahlavi
EredePrincipessa Noor Pahlavi
Principe della Corona dell'Iran
In carica31 ottobre 1960 –
27 luglio 1980
TrattamentoVālā-Hazrat-e Homāyuni Velāyat-e Ahd
OnorificenzeSua Altezza Imperiale e Reale
Altri titoliShahzadeh (Principe)
NascitaTeheran, 31 ottobre 1960 (63 anni)
DinastiaPahlavi
PadreMohammad Reza Scià Pahlavi
MadreL'imperatrice Farah Pahlavi
ConsorteLa Principessa Ereditaria Yasmine Pahlavi
FigliPrincipessa Noor
Principessa Iman
Principessa Farah
ReligioneIslam sciita duodecimano
Motto"Egli [Dio] mi ordina di fare giustizia, come Egli mi giudicherà"
(farsi: مرا داد فرمود و خود داور است , motto della dinastia Pahlavi)
Firma

Reza Pahlavi[1][2][3][4][5][6][7][8] (in persiano رضا پهلوی‎, Rezā Pahlavi; Teheran, 31 ottobre 1960) è, per i monarchici iraniani, il principe ereditario e pretendente al trono[senza fonte] dell'Iran; è il figlio maggiore dell'ultimo Scià Mohammad Reza Pahlavi e della sua terza moglie Farah Diba. Nel 1979 ha lasciato l'Iran, al momento della Rivoluzione iraniana, e ha vissuto in esilio da allora. Cittadino statunitense, risiede a Potomac, nel Maryland. Tra i monarchici iraniani è conosciuto anche come Reza II[9].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Reza Pahlavi è nato a Teheran. Ha avuto tre sorelle e un fratello: la principessa Farahnaz Pahlavi (12 marzo 1963), il principe Ali-Reza Pahlavi (28 aprile 1966 - 4 gennaio 2011), la principessa Leila Pahlavi (27 marzo 1970 - 10 giugno 2001) e la principessa Shahnaz Pahlavi (27 ottobre 1940), sorellastra.

Ha lasciato l'Iran all'età di 17 anni per la formazione nell'Aeronautica Militare. Con la monarchia rovesciata e la Repubblica Islamica instaurata, Reza Pahlavi non è più ritornato in Iran. Ha conseguito una laurea di bachelor in scienze politiche dalla University of Southern California. È un pilota di caccia a reazione: ha completato lo United States Air Force Training Program presso l'ex Reese Air Force Base a Lubbock, Texas. Durante la guerra Iran-Iraq, Reza Pahlavi si è detto disponibile per servire in Iran come pilota da caccia, ma è stato rifiutato dal regime islamico. Reza Pahlavi ha scritto tre libri sulla situazione dell'Iran.

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Reza ha sposato Yasmine Etemad-Amini il 12 giugno 1986. Yasmine, laureata alla George Washington University School of Law, ha lavorato per dieci anni come avvocato per il Children's Law Center, avendo per clienti i giovani a rischio. Yasmine ha anche fondato la Fondazione per i bambini dell'Iran nel 1991, un ente no-profit che fornisce servizi di assistenza sanitaria ai bambini iraniani o di origine iraniana. Reza Pahlavi e sua moglie Yasmine hanno tre figlie: Noor (nata il 3 aprile 1992), Iman (nata il 12 settembre 1993) e Farah (nata il 17 gennaio 2004).

Il principe Reza Ciro a tredici anni

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Reza Pahlavi ha usato il suo profilo d'alto rango come iraniano all'estero per la campagna politica per i diritti umani, la democrazia e l'unità tra gli iraniani in Iran e all'estero. Sul suo sito si chiede una separazione tra religione e stato in Iran ed elezioni libere e giuste "per tutti gli individui che amano la libertà e le ideologie politiche". Egli esorta tutti i gruppi dedicati a un programma democratico a lavorare insieme per un laico e democratico governo iraniano. Pahlavi ha usato i media per sollecitare l'Iran teocratico ad accettare un referendum che utilizzi gli standard internazionali verificabili in modo indipendente e meccanismi di osservazione. Egli ha anche invitato gli iraniani a impegnarsi in una campagna di mobilitazione non violenta di disobbedienza civile, a partire dalla non-partecipazione alle elezioni della repubblica islamica (elezioni che egli considera "antidemocratiche"), seguita da manifestazioni pacifiche e scioperi. Egli è, tuttavia, un oppositore di qualsiasi intervento militare straniero per un cambiamento di regime in Iran, ritenendo che il popolo iraniano da solo ha il potere di portare avanti il cambiamento nel sistema di governo e la società.[10]

Nel 2013 ha fondato, assieme al Partito Costituzionalista dell'Iran, il Consiglio Nazionale Iraniano per le Libere Elezioni.[11] Da allora si sono registrate alcune proteste contro l'ayatollah Ali Khamenei e inneggianti al ritorno dello scià.[12]

Diritti umani[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Reza Pahlavi al Cairo nel 1980

Il 27 marzo 2010 Reza Pahlavi è stato invitato dalla Società internazionale dei diritti umani a Bonn, in Germania, per parlare della sfida di attuazione della democrazia e dei diritti umani in Iran; un campione estratto da questo discorso è il seguente:

«... La democrazia e i diritti umani per l'Iran non sono solo uno slogan, sono la nostra unica speranza per la salvezza e l'elemento fondamentale che porterà stabilità politica a lungo termine, nonché per mettere il nostro paese ora arretrato sulla strada della modernità, del progresso e della prosperità. Gli iraniani hanno fatto molta strada, soprattutto in quest'ultimo secolo. Noi abbiamo pagato un prezzo pesante per apprendere questi preziosi insegnamenti. In quanto tali, siamo più forti come società e, forse, più chiari nella nostra visione collettiva di un futuro migliore.»

Si è fortemente espresso più volte contro il regime islamico. Sul nucleare iraniano ha dichiarato: "Nella peggiore delle ipotesi, i tiranni fanatici, che sanno che il futuro è contro di loro, possono terminare il loro corso attuale alle loro condizioni: un olocausto nucleare".

Pahlavi ha difeso l'azione di secolarizzazione e occidentalizzazione del padre, pur riconoscendone gli errori politici, nonché gli eccessi della SAVAK, la polizia politica segreta dello Scià.[13]

«Mio padre non era un tiranno, nel senso che non credeva nel dispotismo, e voleva portare l'Iran verso la democrazia. Non penso che fosse isolato dalla gente, o che non conoscesse la realtà del suo paese. Certo, ha commesso degli errori, il più grave è stato quello di svolgere un ruolo politicamente attivo, che istituzionalmente non gli spettava. Quanto alla Savak, è indubbio che vi furono casi di violenza, ma la violenza non fu mai una politica di Stato. I prigionieri politici? La maggioranza erano il tipo di gente che ha poi preso in ostaggio gli americani all'ambasciata di Teheran, che ha fatto saltare la caserma dei marines in Libano, o dirottato il jet della Twa

Ruolo nella monarchia[modifica | modifica wikitesto]

Seguendo una linea di dinastie monarchiche persiane che risalgono a 3000 anni, la dinastia Pahlavi è stata fondata all'inizio del XX secolo. La rivoluzione del 1979 ha portato alla sostituzione della monarchia costituzionale iraniana con una repubblica islamica. Anche se attualmente vive in esilio, alcuni iraniani considerano ancora Pahlavi come l'attuale Scià titolare di Persia. Il suo titolo ufficiale completo era: Sua Altezza Imperiale il principe ereditario d'Iran Reza Ciro Pahlavi di Persia. Alla morte di suo padre Mohammad Reza nel 1980 (un anno dopo la destituzione), Pahlavi simbolicamente si è dichiarato "Shahanshah" (letteralmente, "Re dei Re" in persiano) all'età di 21 anni, ma ora i suoi comunicati stampa si riferiscono a lui come "Reza Pahlavi" o "l'ex principe ereditario".

Successione[modifica | modifica wikitesto]

La successione è teorica, dato che la monarchia iraniana è stata abolita in Iran nel 1980 con la Costituzione islamica. Tuttavia, in conformità con le norme di Casa Pahlavi a partire dalla data della fine della monarchia, la successione avviene tramite la legge salica (o agnatizia). Così, le tre figlie di Reza non possono ereditare, né cedere diritti di successione al trono dell'Iran. L'erede al trono Pahlavi fu per lungo tempo suo fratello minore Ali-Reza Pahlavi, morto suicida nel gennaio 2011 senza lasciare figli maschi (questo fu il secondo suicidio nella famiglia di Reza Pahlavi, dopo la sorella Leila, che si uccise con un'overdose di farmaci). Dopo di lui, ci sono molti discendenti dell'altro figlio di Reza Shah Pahlavi, il principe Ali Reza I (zio di Reza Pahlavi): l'attuale erede è il principe Patrick Ali Pahlavi (nato nel 1947), cugino di primo grado di Reza. Patrick, di religione zoroastriana e non musulmana, fu anche un oppositore politico dello zio Mohammad Reza, ma dopo la rivoluzione khomeinista lasciò comunque l'Iran. Ha tre figli maschi e il primogenito è il terzo in linea di successione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

[14]

Onorificenze iraniane[modifica | modifica wikitesto]

Gran Collare dell'Ordine dei Pahlavi - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 settembre 1967
Medaglia dell'Investitura dello shah Mohammad Reza Pahlavi - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della celebrazione per il 2500º anniversario dell'impero persiano - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca - nastrino per uniforme ordinaria
Collare del Ordine Reale del Tamburo (Ruanda) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata (Casa di Savoia) - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni
Scià Reza Pahlavi Maggiore Abbas Ali Khan  
 
Noush Afarin Ayromlou  
Scià Mohammad Reza Pahlavi  
Nimtaj Ayromlou Generale Teymūr Khan Ayromlou  
 
Zahra Khanum  
Reza Ciro Pahlavi  
Capitano Sohrab Diba Mehdi Diba  
 
 
Farah Diba  
Farideh Ghotbi  
 
 
 

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2004, Reza Pahlavi è stato nominato come "padrino non ufficiale" della principessa Luisa del Belgio ottava nipote di re Alberto II del Belgio. La decisione di scegliere lui è stata criticata dal Ministero degli Esteri della Repubblica islamica.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Reza Pahlavi - Iran: decidere ora (Denoël, 2009)
  • Reza Pahlavi - Venti di cambiamento: il futuro della democrazia in Iran, Regnery Publishing Inc., 2002, ISBN 0-89526-191-X.
  • Reza Pahlavi - Ayandeh va Gozashteh, Londra: Kayham Publishing, 2000.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suicida un altro figlio dello scià di Persia - Corriere della Sera, su www.corriere.it. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  2. ^ Mohammad Reza Pahlavi - Biografia, su IMDb. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  3. ^ Reza Cyrus, Heir of the Empire
  4. ^ (EN) Reza Pahlavi Celebrates 50th Birthday, su The Royal Forums, 2 novembre 2010. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  5. ^ Ancestry: Reza Pahlavi
  6. ^ Cyrus Ghani, Iran & the West, Routledge, 1987-2013, pag. 897
  7. ^ Dilip Hiro, Iran under the Ayatollahs (Routledge Revivals), 2013, p. 69
  8. ^ (EN) Dilip Hiro, A Comprehensive Dictionary of the Middle East, Interlink Publishing, 14 marzo 2012, ISBN 978-1-62371-033-0. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  9. ^ REZA II SHAH OF IRAN, su web.archive.org, 4 novembre 2016. URL consultato il 3 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  10. ^ Così rovesceremo gli ayatollah[collegamento interrotto]
  11. ^ Iran, manifesti pro-Shah affissi clandestinamente. Incognita Usa e Russia, su Affaritaliani.it, 6 settembre 2018. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  12. ^ Domenico Nocerino, Iran: Reza Ciro Pahlavi, il ritorno dello Scià?, su Opinio Juris, 18 maggio 2022. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  13. ^ Repubblica.it, Quel giorno con il figlio dello scià, su My Tube. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  14. ^ pahlavi3, su www.royalark.net. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  16. ^ Bollettino Ufficiale di Stato
  17. ^ Guidance for Honours in the De Jure Kingdom of Rwanda
  18. ^ Elenco dei Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Pretendente al trono dell'Iran
(Dinastia Pahlavi)
Successore
Mohammad Reza Pahlavi dal 1980 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN10651161 · ISNI (EN0000 0000 7970 4617 · ULAN (EN500342063 · LCCN (ENn86003244 · GND (DE119218984 · BNF (FRcb12005956r (data) · J9U (ENHE987007457160305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86003244