Proteste in Albania del 2011

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Proteste in Albania del 2011
Manifestazioni contro il governo a Tirana il 21 gennaio 2011
Data21 gennaio 2011
LuogoBandiera dell'Albania Albania
Causa
Esito
  • Dimissioni del vicepremier Ilir Meta
Schieramenti
Comandanti
  • Sali Berisha - Primo ministro dell'Albania
  • Lulzim Basha - Ministro degli affari interni
  • Effettivi
    20.000-100.000 manifestantiNumero sconosciuto di agenti di polizia
    Perdite
    Voci di sommosse presenti su Wikipedia

    Le proteste in Albania del 2011 sono state una serie di proteste antigovernative in Albania dopo 18 mesi di conflitto politico per dei presunti brogli elettorali.

    Una manifestazione è stata indetta dai partiti parlamentari dell'opposizione, tra cui il Partito Socialista d'Albania e il Partito dell'Unione per i Diritti Umani, il 21 gennaio per protestare contro la presunta corruzione del governo albanese e la diffusione della disoccupazione e della povertà nel paese.[5] La protesta pubblica ha portato alle dimissioni del vice primo ministro. Una protesta a Tirana ha portato all'uccisione di tre manifestanti da parte della Guardia repubblicana durante un comizio davanti all'ufficio del primo ministro. Una quarta persona è morta alcuni giorni dopo in un ospedale di Ankara in Turchia.[6]

    Contesto[modifica | modifica wikitesto]

    Accuse di brogli elettorali[modifica | modifica wikitesto]

    Il Partito Socialista d'Albania, il più grande partito d'opposizione, ha sostenuto che le elezioni parlamentari del 2009 non sono state né libere né eque.[7] Quando il leader del Partito Democratico d'Albania Sali Berisha non ha potuto formare un governo con i suoi alleati, ha fondato un'altra coalizione con il Movimento Socialista per l'Integrazione. Questo accordo ha galvanizzato ulteriormente l'opposizione e il Partito socialista ha guidato 18 mesi di continue proteste contro il governo. Berisha ha anche continuamente rinviato l'apertura delle urne per un riconteggio. La coalizione di governo ha istituito una commissione parlamentare d'inchiesta per esaminare le elezioni ma il Partito socialista si è opposto alla mossa. Hanno poi organizzato uno sciopero della fame di 21 giorni nel viale principale di Tirana.[8] All'inizio di gennaio le urne delle elezioni del giugno 2009 sono state bruciate mentre altri materiali elettorali sono stati sigillati per 25 anni, rendendo giuridicamente impossibile un'indagine.[9]

    Accuse di corruzione[modifica | modifica wikitesto]

    L'11 gennaio, in un video, è stato mostrato il presidente del Movimento Socialista per l'Integrazione Ilir Meta mentre faceva pressione su uno dei ministri del governo, Dritan Prifti, e concludeva informalmente alcuni accordi economici.[10][11] Meta ha costretto il ministro a cancellare un accordo tra un appaltatore e il Ministero e a concludere un nuovo accordo con un altro soggetto legato a propri interessi economici. Inoltre ha costretto il ministro ad assumere due persone per lavori governativi di medio livello e infine ha chiesto un ulteriore favore in un accordo che riguardava una centrale idroelettrica. Meta ha detto che il profitto per il Ministro dell'economia sarebbe stato di circa 700.000 euro per uno degli accordi e il 7% del valore dell'investimento nell'altro, ma il suo profitto personale non è stato menzionato.[12][13] L'FBI ha esaminato il portatile di Dritan Prifti e ha scoperto che è stato lui a prendere le tangenti.[14]

    Il Movimento Socialista per l'Integrazione e Meta hanno inizialmente respinto il video, sostenendo che fosse falso e poco chiaro.[11] Meta, tuttavia, si è dimesso dal parlamento tre giorni dopo.[11] Ha dichiarato di essere disposto a collaborare con l'ufficio del Procuratore generale nelle sue indagini. Il 12 febbraio la sua immunità è stata revocata.[12]

    Manifestazioni dell'opposizione[modifica | modifica wikitesto]

    21 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

    Manifestante di fronte a barricata di auto incendiate durante la manifestazione del 21 gennaio
    La polizia albanese durante la manifestazione del 21 gennaio 2011 a Tirana

    Secondo la polizia e i media internazionali circa 20.000 persone hanno partecipato a una manifestazione antigovernativa a Tirana[15], ma l'opposizione ha dichiarato che i dimostranti erano circa 200.000. Il gran numero di poliziotti, unito alle continue provocazioni e alle crescenti tensioni politiche durante la settimana precedente la manifestazione, sono stati fattori importanti per lo sviluppo della protesta. Ai cori antigovernativi sono seguiti gli scontri con un gruppo di circa 600 manifestanti che hanno lanciato ombrelli contro la polizia albanese. Quando un gruppo di 600 manifestanti ha iniziato a lanciare pietre e bombe Molotov[16], la polizia ha reagito con gas lacrimogeni e manganelli.[17]

    Gli scontri sono proseguiti per due ore fino a quando le forze di polizia e la Guardia repubblicana hanno iniziato a sparare in aria nel tentativo di allontanare e spaventare i manifestanti.[17] Ad un certo punto la polizia ha sparato contro i manifestanti in mezzo alla folla, uccidendo tre manifestanti[1] e ferendone un altro che è morto dopo una settimana di coma. Dopo che i manifestanti hanno cominciato a scappare dalla piazza principale, centinaia di persone sono state arrestate dalla polizia in borghese e dalla polizia antisommossa. I partiti dell'opposizione hanno considerato la sparatoria "estrema e ingiustificata".

    Berisha ha negato che ci fosse un ordine specifico di sparare ai manifestanti, ma ha confermato che è stata la Guardia repubblicana a sparare. Ciononostante, la Costituzione albanese e il suo codice penale permettono alla Guardia repubblicana di ferire in modo non fatale le persone che cercano di entrare in qualsiasi istituzione governativa.

    Il Partito socialista albanese ha dichiarato che gli antefatti e le ragioni che hanno causato l'escalation di questa protesta pacifica a Tirana, sebbene simile alla situazione in Tunisia, sono stati molto diversi. Il leader dell'opposizione, Edi Rama, ha dichiarato: "La gente ha protestato per un'Albania migliore e ha perso la vita per un'Albania con cui siamo costretti a convivere, ma che sicuramente cambierà".

    28 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

    Una manifestazione non violenta in forma di omaggio alle tre vittime del 21 gennaio si è tenuta il 28 gennaio nello stesso viale.[18] La manifestazione è consistita nel mettere dei fiori dove le 3 persone sono state uccise e nell'accendere delle candele in loro memoria.[19] Nonostante i continui appelli del partito al potere e di varie istituzioni e rappresentanti internazionali a ritirare la manifestazione a causa del pericolo di ripetute violenze[20], la protesta è avvenuta senza alcun segno di violenza. Le stime di partecipazione alla seconda manifestazione sono state addirittura superiori a quelle del 21 gennaio.[21]

    4 febbraio[modifica | modifica wikitesto]

    L'opposizione ha organizzato manifestazioni simultanee in quattro città: Tirana, Valona, Coriza e Alessio, anche se non sono state segnalate provocazioni o segni di violenza. I manifestanti hanno evitato di marciare davanti all'ufficio del primo ministro dove sono avvenuti gli omicidi del 21 gennaio per evitare la possibilità di ripetute violenze. La polizia ha affermato che 3.000 persone hanno marciato a Tirana, 3.500 a Valona, 2.000 a Coriza e 600 a Alessio. Tuttavia, il Partito socialista ha affermato che 40.000 persone hanno marciato a Tirana, 30.000 a Valona, 20.000 a Coriza e 10.000 a Alessio. L'opposizione ha promesso di continuare le manifestazioni settimanali in tutta l'Albania.

    Accuse di colpo di Stato[modifica | modifica wikitesto]

    Sali Berisha ha dichiarato il 21 gennaio che i tre manifestanti morti durante il raduno dell'opposizione sono stati uccisi da altri manifestanti nel tentativo di causare vittime e, infine, di dare inizio a un colpo di Stato contro il suo governo.[18][22] Il 22 gennaio, solo 24 ore dopo la sua prima dichiarazione, ha affermato che sono stati colpiti dalla Guardia repubblicana. Tuttavia le sue accuse di colpo di Stato non sono cambiate. Berisha ha continuato a sostenere che diverse istituzioni indipendenti, tra cui la maggior parte della magistratura, i servizi segreti e il Presidente, facevano parte del colpo di Stato.[23]

    I pubblici ministeri albanesi hanno immediatamente emesso mandati di arresto per sei membri della Guardia repubblicana per i tre morti.[24][25] Berisha ha dichiarato che i mandati erano illegali e ha ordinato alla polizia di Stato di non eseguirli.[17][26] Nonostante ciò i sei sono stati arrestati; tuttavia, tre delle guardie accusate sono state rilasciate dal procuratore.[27] L'ex presidente Alfred Moisiu e altri politici hanno esortato Berisha a smettere di violare l'indipendenza delle istituzioni costituzionali come la Procura generale, i servizi segreti nazionali e il presidente dell'Albania.

    Berisha ha infine dichiarato che avrebbe contrastato gli effetti del presunto colpo di Stato assumendo Lady Gaga per esibirsi in Albania durante l'estate.[28]

    Reazioni[modifica | modifica wikitesto]

    Interne[modifica | modifica wikitesto]

    Il Partito Democratico ha sostenuto che molti manifestanti sono stati pagati dall'opposizione per protestare.[29]

    Internazionali[modifica | modifica wikitesto]

    Le principali ambasciate di Tirana hanno chiesto la pace e la calma senza commentare le azioni del governo durante le proteste del 21 gennaio.[30] La comunità diplomatica ha chiesto all'opposizione di annullare la protesta per evitare ogni possibilità di scontri violenti.[1][31]

    Organizzazioni non governative[modifica | modifica wikitesto]

    Human Rights Watch ha chiesto che Berisha non inferisca con l'indagine penale sulla morte dei tre manifestanti antigovernativi.[32]

    Note[modifica | modifica wikitesto]

    1. ^ a b c Guerriglia a Tirana: tre morti - Assedio al palazzo del governo, su la Repubblica, 21 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 10 luglio 2015).
    2. ^ Geri Zheji Ballo, ALBANIA: Quarta vittima degli scontri, e Berisha grida al golpe, su East Journal, 8 febbraio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato il 30 ottobre 2020).
    3. ^ (EN) Death toll of Albanian protest rises to four, in Reuters, 5 febbraio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato il 28 gennaio 2021).
    4. ^ Albania's escalating crisis - Inside Story, su Al Jazeera English, 29 gennaio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).
    5. ^ Rosalba Castelletti, "L'Albania come la Tunisia. Via questo regime di corrotti", su la Repubblica, 22 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 29 maggio 2011).
    6. ^ Protest clashes in Albania claim fourth victim, su Xinhua News Agency, 6 febbraio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).
    7. ^ Albania, appello di Rama all'Italia"Condanni la violenza di Stato", su la Repubblica, 24 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 1º aprile 2011).
    8. ^ Albania: sciopero della fame contro presunti brogli elettorali, su Corriere della Sera, 1º maggio 2010. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 21 gennaio 2021).
    9. ^ Albania burns ballots from 2009 general elections, su SETimes.com, 10 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
    10. ^ Filmato audio (SQ) verion87, Corruption at the Highest Levels of Government in Albania - 2011- Ilir Meta - Dritan Prifti, su YouTube, Fiks Fare. URL consultato il 21 gennaio 2021.
    11. ^ a b c Benet Koleka, Albanian deputy PM quits amid corruption allegations, su Reuters, 14 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2011).
    12. ^ a b (EN) Prokuroria: Meta-Prifti pa imunitet, su Top Channel, 12 febbraio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 21 gennaio 2021).
    13. ^ (EN) Besar Likmeta, Albania Video Corruption Scandal Heads to Court, su Balkan Insight, 11 maggio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 21 gennaio 2021).
    14. ^ Prifti filmon veten në një aferë 70 mijë euro, su Peshku pa ujë, 12 febbraio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2016).
    15. ^ (EN) Albania: 20,000 Protesters March Against Government; 3 Killed, in The New York Times, 22 gennaio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato il 1º febbraio 2016).
    16. ^ (EN) Besar Likmeta, Four Albania Guardsman Arrested over Deadly Protest, su Balkan Insight, 14 febbraio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato il 19 ottobre 2017).
    17. ^ a b c (EN) Besar Likmeta, Republican Guard Shot Us, Claims Albanian Journalist, su Balkan Insight, 25 gennaio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato il 3 febbraio 2019).
    18. ^ a b Berisha: "Rama punito se tenta nuovo golpe". Opposizione di nuovo in piazza venerdì, su la Repubblica, 23 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 9 aprile 2011).
    19. ^ (EN) Benet Kolek, Albania opposition calmly honors dead protesters, in Reuters, 28 gennaio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato il 5 marzo 2016).
    20. ^ Daniele Mastrogiacomo, Tirana, vigilia ad alta tensionePolizia: "Non garantiamo sicurezza", su la Repubblica, 27 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 9 aprile 2011).
    21. ^ (EN) Albanian opposition vows new protests after sombre memorial, su Times of Malta, 29 gennaio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato il 25 gennaio 2021).
    22. ^ (EN) Besar Likmeta, Albania PM Seeks ‘Witnesses’ to Prove Coup Conspiracy, su Balkan Insight, 27 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 26 gennaio 2021).
    23. ^ Jen Alic, Albania: The Wider Implications of a Political Crisis-Turned Violent, su ISA Intel, 11 febbraio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2011).
    24. ^ Daniele Mastrogiacomo, Albania, Berisha minaccia l'opposizione, su la Repubblica, 24 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato il 21 gennaio 2021).
    25. ^ (EN) Albania issues arrest warrants for republican guards, in BBC News, 23 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 18 agosto 2019).
    26. ^ (EN) Matt Brady, Turmoil in Albania Offers Lessons for Mideast, su HuffPost, 7 febbraio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 26 gennaio 2021).
    27. ^ (EN) Prokuroria liron krerët e gardës, su Top Channel, 9 febbraio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 26 gennaio 2021).
    28. ^ (EN) Besar Likmeta, Albania PM to Fight ‘Coup’ Effects with Lady Gaga, su Balkan Insight, 7 febbraio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato l'11 novembre 2020).
    29. ^ (EN) Matthew Brunwasser, 2 Men Jostle for Power in Albania, in The New York Times, 26 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 30 luglio 2016).
    30. ^ (EN) Leaders in Albania trade blame, su Al Jazeera, 23 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 26 gennaio 2021).
    31. ^ (EN) Besar Likmeta, Albania Opposition Vows Protest Amid Fears of Violence, su Balkan Insight, 27 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 6 novembre 2018).
    32. ^ (EN) Albania: Independent Inquiry Needed Into Protester Deaths, su Human Rights Watch, 26 gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato il 21 luglio 2013).

    Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]