Portale:Magna Grecia e Sicilia greca/Ceramica

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Ceramica e pittura
Ceramica magnogreca e siceliota

La ceramica della Magna Grecia e della Sicilia è la ceramica prodotta localmente dalle popolazioni italiote e siceliote a partire dal tardo VIII secolo a.C. fino ai primi anni del III secolo a.C. Il predominio commerciale, e quindi stilistico, corinzio e attico esisteva ad ovest del mondo greco come altrove; costituiscono eccezioni scarsamente rilevanti gli influssi dal subgeometrico cretese e dalla ceramica greco-orientale a Gela, Catania, Siracusa e Selinunte, la ceramica laconica piuttosto diffusa nel VI secolo a.C. e naturalmente la ceramica calcidese. Protocorinzio di imitazione, databile a partire dal tardo VIII secolo a.C., è presente a Pithecusa e Cuma, le prime e più distanti colonie greche in Italia. La produzione di imitazione si distingue da quella importata grazie all'argilla differente e, talvolta, per la presenza di un ingubbio che imita l'argilla dei prodotti originali.

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Pittura
La Tomba del Tuffatore

La tomba del tuffatore è un manufatto dell'arte funeraria della Magna Grecia, proveniente dall'area archeologica di Paestum. Si tratta di una tomba a cassa, costituita da cinque lastre calcaree in travertino locale che, al momento del ritrovamento, si presentavano fra loro accuratamente interconnesse e stuccate. Il pavimento della cassa era costituito dallo stesso basamento roccioso su cui era realizzata la tomba. L'eccezionalità della scoperta risiede nel fatto che le pareti del manufatto e, cosa ancor più insolita, la stessa lastra di copertura, sono interamente intonacate e decorate con pittura parietale di soggetto figurativo, realizzata con la tecnica dell'affresco...

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