Pëtr Pavlenskij
Pëtr Andreevič Pavlenskij (in russo Пётр Андреевич Павленский?; in inglese: Pyotr Andreyevich Pavlensky; Leningrado, 8 marzo 1984) è un artista russo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È conosciuto per le sue controverse esibizioni artistiche a tema politico,[1][2] che lui definisce "eventi di arte politica".[3][4] Il suo lavoro ricorre spesso a nudità e auto-mutilazione.[5][6]
Pavlenskij rende evidenti i "meccanismi del potere", costringendo le autorità a partecipare ai suoi eventi mettendoli in scena in luoghi sottoposti a una pesante sorveglianza da parte della polizia.[7][8] Così facendo, "il procedimento penale diventa uno degli strati dell’opera d’arte" e il governo è "[attratto] nel processo di creazione dell’arte".[9][10]
Nel febbraio 2020 ha pubblicato un video in cui il politico Benjamin Griveaux, candidato alla carica di sindaco di Parigi, appare in atteggiamenti intimi, un fatto che lo ha indotto a rinunciare alla corsa alle elezioni.[1][11]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Pavlenskij ha studiato arte monumentale all’Accademia d’Arte e Industria di San Pietroburgo. Durante il quarto anno all’Accademia ha seguito corsi aggiuntivi alla Fondazione Pro Arte per la Cultura e le Arti, sempre a San Pietroburgo.[12][13]
Gli “eventi” di Pavlenskij si inseriscono nella scia tracciata da artisti quali Oleg Kulik, Aleksandr Brener e Fluxus.[14]
Percorso artistico
[modifica | modifica wikitesto]Il 21 ottobre 2019 Pavlenskij ha reso pubblico il suo archivio fotografico, sostenendo "[che lui] non commercia [la sua arte] e che chiunque può fotografare gratuitamente su Internet le sue esibizioni d’arte politica”.
Cucitura (2012)
[modifica | modifica wikitesto]Pavlenskij si fa conoscere cucendosi la bocca in occasione di una protesta d’arte politica contro l’incarcerazione delle componenti del gruppo punk russo Pussy Riot.[15][16]
La polizia chiamò un'ambulanza e lo fece sottoporre a una visita psichiatrica; (incredibilmente) lo psichiatra lo dichiarò sano di mente e viene rilasciato poco dopo l'accaduto. L’artista dichiarò che stava mettendo in risalto la mancanza di rispetto per gli artisti nella Russia contemporanea, affermando: “La mia intenzione non era quella di sorprendere qualcuno o di inventare qualcosa di insolito. Piuttosto, sentivo di dover fare un gesto che riflettesse accuratamente la mia situazione”.[17][18]
Il 14 novembre 2012 Reuters pubblicò la propria lista delle 98 migliori fotografie dell’anno, includendo anche Cucitura.[19]
Carcassa (2013)
[modifica | modifica wikitesto]Il 3 maggio 2013 Pavlenskij tenne un'esibizione d’arte politica per rappresentare l’esistenza di un individuo all’interno di un sistema giuridico repressivo.[20] L’evento fu intitolato Carcassa. I suoi assistenti lo portarono all’entrata principale dell’Assemblea Legislativa di San Pietroburgo, nudo e avvolto in vari strati di filo spinato.[21][22][23][24] L’artista rimase in silenzio, sdraiato, immobile, in posizione semicurva all’interno del suo bozzolo, senza reagire alle azioni delle persone accorse fino a che la polizia non lo liberò con l’aiuto di cesoie da giardino.[25]
Fissazione (2013)
[modifica | modifica wikitesto]Il 10 novembre 2013, mentre sedeva nudo sul lastricato in pietra davanti al Mausoleo di Lenin, sulla Piazza Rossa di Mosca, Pavlenskij si piantò a martellate un grosso chiodo nello scroto fissandolo alla pavimentazione. Il suo evento d’arte politica coincise con la giornata annuale della polizia russa. Quando la polizia arrivò, lo coprì con una coperta e poi lo arrestò.[25][26]
“Un artista nudo, che guarda i suoi testicoli inchiodati al ciottolato è una metafora dell’apatia, dell’indifferenza politica, e del fatalismo della società russa.”, annunciò Pavlenskij nella sua dichiarazione ai media.[27][28]
Libertà (2014)
[modifica | modifica wikitesto]Il 23 febbraio 2014 Pavlenskij organizzò una manifestazione intitolata Libertà per trasporre la rivoluzione di Euromaidan in Russia.[29] L’artista e i suoi amici costruirono un’imitazione di una barricata sul ponte triplo a San Pietroburgo, bruciarono pneumatici e suonarono tamburi. La manifestazione fu interrotta dalla polizia di San Pietroburgo che arrestò Pavlenskij e i suoi colleghi.[30]
Il 25 febbraio 2014 il Tribunale distrettuale Dzeržinskij di San Pietroburgo fermò il procedimento contro Pavlenskij accusato di teppismo e lo rilasciò. Proseguì un’indagine sulla presunta violazione da parte di Pavlenskij delle normative sulle riunioni politiche; l’artista fu accusato di vandalismo per il rogo degli pneumatici.[31] Durante le indagini, Pavlenskij registrò in segreto gli interrogatori con Pavel Jasman, il principale funzionario incaricato del caso, e lo coinvolse in una discussione sulla natura e i significati dell’arte politica. Yasman in seguito si dimise dal suo incarico presso il Comitato investigativo russo e iniziò a prepararsi per diventare avvocato e difendere Pavlenskij. La trascrizione delle conversazioni fu pubblicata in diversi Paesi con il titolo “Dialoghi sull’arte”.[32]
Segregazione (2014)
[modifica | modifica wikitesto]Il 19 ottobre 2014 Pavlenskij si amputò il lobo dell’orecchio con un coltello da cucina mentre sedeva nudo sul tetto del famigerato Istituto di psichiatria forense Serbskij, per dare visibilità all’abuso politico della psichiatria in Russia.[33][34]
L’evento artistico voleva essere un omaggio a Van Gogh.[35]
Minaccia (2015)
[modifica | modifica wikitesto]Il 9 novembre 2015 alle ore 1:15 Pavlenskij si recò all’entrata del palazzo Lubjanka, quartier generale dei servizi segreti russi, cosparse di benzina la porta d’ingresso e le diede fuoco con un accendino. Le porte dell’edificio vennero parzialmente bruciate. Pavlenskij rimase fermo ad aspettare di essere arrestato, fu fermato dopo 30 secondi senza opporre alcuna resistenza e venne accusato di dissolutezza. Qualche ora dopo l’evento, su Internet, apparve un video con una spiegazione del significato dell’atto incendiario.[36]
Il procedimento penale contro Pavlenskij fu aperto il 9 novembre 2015 secondo la sezione "vandalismo" dell’articolo 214 del codice penale russo. L’artista fu ricoverato in un reparto psichiatrico per qualche settimana e trascorse sette mesi in carcere attendendo il suo processo.[37][38]
L’8 giugno 2016 la corte penale di Mosca dichiarò Pavlenskij colpevole di vandalismo e lo condannò a una multa di 500.000 rubli, che lui si rifiutò di pagare.[39]
Illuminazione (2017)
[modifica | modifica wikitesto]Il 16 ottobre 2017, nella sua prima esibizione d’arte politica al di fuori della Russia, Pavlenskij venne arrestato a Parigi dopo aver appiccato fuoco alle finestre a piano strada di un ufficio della Banca di Francia, in Piazza della Bastiglia.[40] L’artista fu accusato di danneggiamento di proprietà e fu inizialmente detenuto in un istituto psichiatrico, fino a quando un giudice ordinò che fosse messo in custodia cautelare nella prigione di Fleury-Mérogis. Durante la prigionia Pavlenskij fece due scioperi della fame e scontò undici mesi in detenzione preventiva.[34][41]
Il 10 gennaio 2019 Pavlenskij venne condannato a tre anni di carcere; la sua custodia cautelare fu conteggiata come tempo già scontato e i restanti due anni di pena vennero sospesi. L’artista fu obbligato a pagare alla Banca di Francia 18.678 euro di risarcimento per i danni materiali causati e 3.000 euro per danni morali. In risposta alla sentenza, Pavlenskij gridò: “Mai!”.[42][43]
Pavlenskij dedicò il suo processo al Marchese de Sade.[44][42]
Pornopolitica (2020)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2020 Pavlenskij si rinnova con un nuovo progetto d’arte politica intitolato Pornopolitica, in occasione del quale lanciò un sito web presentato come “la prima piattaforma di porno politico”.[45] L’iniziativa puntava a smascherare le bugie di funzionari pubblici, politici e rappresentanti del potere che “impongono il puritanesimo alla società pur disprezzandolo”.[46]
Il 12 febbraio l’artista pubblicò video intimi e messaggi a carattere sessuale inviati dal deputato e candidato sindaco di Parigi Benjamin Griveaux. Pavlenskij spiegò che il materiale dimostra “l’ipocrisia” del candidato, che faceva propaganda battendosi per i “valori familiari tradizionali”.[47] Griveaux in seguito ritirò la sua candidatura per le elezioni comunali. Il sito Pornopolitique.com è stato messo offline tre giorni dopo l’accaduto.[48][49]
Pavlenskij è stato arrestato e messo in custodia della polizia insieme alla sua partner Alexandra de Taddeo, destinataria dei contenuti sessualmente espliciti.[47][50]
Mostre collettive
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2012 Pavlenskij partecipa alla mostra di ex alunni e studenti iscritti alla Fondazione Pro Arte Oculus Two, San Pietroburgo.[51]
Nel 2013 organizza una mostra di arte di strada intitolata Ghosts of Identity, tenutasi davanti al Museo statale Ermitage di San Pietroburgo. La mostra nasce dal progetto del suo periodico Political Propaganda.
Nel 2017 Pavlenskij partecipa all'Art Riot al Saatchi di Londra.[52][53] L’esposizione rientra fra le 10 mostre di arte contemporanea più popolari dell’anno.[54]
Nel 2017 prende parte anche alla mostra Beyond the pleasure principle alla Galleria d’Arte Nazionale Zachęta, a Varsavia.[55]
Nel 2018 il suo lavoro è esposto nell’ambito della mostra Us or Chaos al BPS22, Charleroi,[56] e di Talking about a revolution presso lo spazio 22Visconti, Parigi.[57]
Nel 2018 la galleria Pack, Milano, presenta le sue opere nell’ambito della mostra 439754, il suo numero identificativo carcerario nella prigione Fleury Merogis, dove è detenuto.[58]
Nel 2019 il Museo di arte contemporanea ART4.RU a Mosca espone gli Archives di Pavlenskij.[59]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Fiona Marin, Piotr Pavlenski : artiste performer à l'ère du digital, su UN1K. ART MAGAZINE, 24 febbraio 2020. URL consultato il 24 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2020).
- ^ (EN) Eight Russians Who Have Taken A Stand, su RadioFreeEurope/RadioLiberty. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ (FR) « L’art politique » selon Piotr Pavlenski, su L'Obs, 18 ottobre 2020. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (FR) Fiona Marin, Piotr Pavlenski : artiste performer à l'ère du digital, su UNIK ART MAGAZINE, 24 febbraio 2020. URL consultato il 5 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2020).
- ^ (EN) Fernanda Eberstadt, The Dangerous Art of Pyotr Pavlensky, in The New York Times, 11 luglio 2019. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ Cosa bisogna pensare di quest'uomo?, su Il Post, 22 luglio 2019. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ Michele Pascarella, Letto da noi: “Nudo con filo spinato” di Pëtr Pavlenskij, su Gagarin Magazine, 12 luglio 2019. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ Ricordate l'affaire pornopolitique che travolse il candidato macroniano a Parigi, M. Griveaux?, su ilfoglio.it. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (ES) autoria, Piotr Pavlenski, el artista que quemó una sucursal del Banco de Francia, su elsaltodiario.com. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (EN) Fernanda Eberstadt, The Dangerous Art of Pyotr Pavlensky, in The New York Times, 11 luglio 2019. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ Alessandra Muglia, Artista, sovversivo o vandalo? Chi è Pavlensky, il russo che ha divulgato il video del fedelissimo di Macron, su Corriere della Sera, 14 febbraio 2020. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ (RU) «Акция Pussy Riot куда легче и безобидней поступков Христа». Общество. №32 (857) 13 августа 2012 г.. БелГазета. Новости Беларуси. Белорусские новости, su belgazeta.by. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Без эксперимента искусство немыслимо", su Росбалт. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (FR) PPyR, Piotr Pavlenski : de l’Art ou du cochon ?, su Gonzaï, 6 marzo 2020. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) Алексей МАВЛИЕВ, Художник зашил свой рот суровой ниткой в поддержку Pussy Riot, su spb.kp.ru, 23 luglio 2012. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (FR) Alexandra Gouzeva, Cinq performances à scandale de Piotr Pavlenski, su fr.rbth.com, 22 ottobre 2014. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) Dew, Петр Павленский: «Простое пересечение вертикали с горизонталью уже может рассматриваться как оскорбление веры» | Артхроника - журнал No.1 об искусстве в России, su artchronika.ru. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) PublicPost, PublicPost: С широко зашитым ртом, su Эхо Москвы. URL consultato il 16 gennaio 2022.
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- ^ (EN) Petr Pavlensky, su escap1sts.wordpress.com, 10 luglio 2013. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) Организаторы рассказали, в чем смысл акции с голым мужчиной у ЗАКСа, su MR7.ru. URL consultato il 16 gennaio 2022.
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- ^ (EN) Saskya Vandoorne and Frank Andrews CNN, Russian artist defends leak of explicit video that brought down Macron ally as 'political porn', su CNN. URL consultato il 16 gennaio 2022.
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- ^ (EN) Greg Norman, Macron ally quits Paris mayoral race after sexually explicit images surface, su Fox News, 14 febbraio 2020. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (EN) Parisian Mayoral Candidate Drops Out after Artist Pyotr Pavlensky Leaks Explicit Videos, su artforum.com. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (EN) Agence France-Presse in Paris, French prosecutors investigate Russian artist over sex video, su the Guardian, 18 febbraio 2020. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (RU) OCULUS ДВА. Выставка молодых художников Фонда "ПРО АРТЕ", su web.archive.org, 1º maggio 2016. URL consultato il 5 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2016).
- ^ (RU) Павленский приговорен к штрафу в 500 тысяч рублей за поджог двери ФСБ, su Meduza. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (EN) Pussy Riot and Pyotr Pavlensky Join Forces For Saatchi Gallery Exhibition, su Artlyst. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (EN) Ranked: the top ten most popular shows in their categories from around the world, su The Art Newspaper - International art news and events, 27 marzo 2019. URL consultato il 5 ottobre 2021.
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- ^ (EN) Home, su 22Visconti. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ Pyotr Pavlensky – 439754, su zero.eu. URL consultato il 5 ottobre 2021.
- ^ (FR) Des Pussy Riot à Pavlenski, les insoumis russes s’exposent à la barbe du Kremlin, in Le Monde.fr, 6 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2021.
Altri progetti
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