Piero Massoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Piero Massoni
NascitaMassa, 12 aprile 1896
MorteBagni di Lucca, 3 luglio 1957
Luogo di sepolturacimitero monumentale di Lucca
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCorpo Aeronautico Militare
SpecialitàRicognizione
Reparto42ª Squadriglia
48ª Squadriglia
87ª Squadriglia “Serenissima”
Anni di servizio1915-1918
GradoTenente
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieBattaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi sotto
voci di militari presenti su Wikipedia

Piero Massoni (Massa, 12 aprile 1896Bagni di Lucca, 3 luglio 1957) è stato un aviatore e militare italiano, distintosi particolarmente durante la prima guerra mondiale e decorato con tre Medaglie d'argento al valor militare, prese parte al Volo su Vienna del 9 agosto 1918, fortemente voluto da Gabriele D'Annunzio.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Massa, nella villa di famiglia alla Rocca, il 12 aprile 1896, figlio del marchese Gasparo e Maria Matthys. All'età di 19 anni si arruolò volontario nel Regio Esercito, venendo assegnato su sua richiesta al Battaglioni aviatori. Dopo aver effettuato il corso di pilotaggio presso la scuola di Mirafiori, il 21 novembre 1915 consegui il brevetto di pilota d'aeroplano ed a settembre 1916 il Sottotenente Massoni è in forza alla 42ª Squadriglia,[1] del V Gruppo[N 1] e a partire dal 1 marzo 1916 effettuò numerose missioni di ricognizione volando a bordo dei Caudron G.3.[2] A fine anno il Tenente Massoni è in forza alla 48ª Squadriglia.

Decorato con una Medaglia d’argento al valor militare, il 2 febbraio 1918 fu costituita la 87ª Squadriglia “Serenissima”[3] ed egli vi entrò in servizio nel mese di aprile. Volando a bordo di un Ansaldo S.V.A. effettuò il completo rilevamento del fronte del Piave, toccando anche Zagabria, Croazia e Pola[N 2]. Gabriele D'Annunzio lo volle come pilota[4] per il volo su Vienna effettuato da una formazione di aerei italiani il 9 agosto,[5] e per cui fu decorato con una seconda Medaglia d'argento.

Uno SVA 5 dell'87ª Squadriglia Ricognizione.

Nel settembre 1918 partecipò al bombardamento di Osoppo e della stazione ferroviaria di Gorizia, e poi alla battaglia di Vittorio Veneto insieme a tutta la squadriglia, distinguendosi in una serie di bombardamenti effettuati per appoggiare l'avanzata delle truppe italiane. Ritiratosi a vita privata subito dopo la fine della guerra, il 17 gennaio 1923 sposò a Uccle, Belgio, la signorina Luisa Errani. Contrario al nuovo regime trascorse lunghi periodi in Belgio, ritornando stabilmente in Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Si spense a Bagni di Lucca il 3 luglio 1956, e le sue spoglie furono seppellite nella cappella di famiglia sita nel cimitero monumentale di Lucca.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale pilota abilissimo,in diciotto mesi di guerra,diede prove continue di capacità e ardimento,incurante del tiro antiaereo nemico,che colpì più volte il suo apparecchio. eseguì ricognizioni a basse quote e in condizioni atmosferiche avverse coadiuvando sempre efficacemente l'opera dell'ufficiale osservatore. Cielo di Gorizia, marzo - settembre; Carso, settembre - novembre 1916; cielo delle Dolomiti, febbraio - settembre 1917.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Superando ogni precedente ardimento, con magnifico volo,affermava su Vienna la potenza delle Ali d'Italia. Cielo di Vienna, 9 agosto 1918.»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fu volontario in ripetute rischiose imprese e dette prove di mirabile valore prodigandosi in numerosi voli sul nemico, da lui condotti con impareggiabile ardimento. Compì un volo di circa 600 chilometri per bombardare da quota inferiore a 200 metri gli impianti ferroviari di una importante località ed ottenne ottimo successo. Cielo di Lienz, 7 settembre 1918.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tale reparto operava in appoggio alla 3ª Armata del Duca d'Aosta.
  2. ^ Questa città fu bombardata il 17 luglio 1918.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Molfese 1925, p. 15.
  2. ^ Molfese 1925, p. 18.
  3. ^ Molfese 1925, p. 86.
  4. ^ Rebora 1973, p. 58.
  5. ^ Ludovico 1980, p. 164.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I reparti dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Domenico Ludovico, Gli aviatori italiani del bombardamento nella guerra 1915-1918, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1980.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Enrico Rebora, I precedenti del volo su Vienna, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1973.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]