Paolo Marconi
Paolo Marconi (Roma, 1933 – Roma, 13 agosto 2013) è stato un architetto, storico dell'arte e restauratore italiano che in carriera ha spaziato dalla teoria scientifica alla direzione di cantiere, svolgendo attività scientifica, progettuale e didattica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dell'architetto Plinio Marconi,[1] autore fra l'altro del piano di ricostruzione di Verona dopo la seconda guerra mondiale, appartenente a una famiglia ricca di architetti, muratori, restauratori, artigiani e musicisti,[1] dopo essersi laureato in Architettura a Roma nel 1958, Paolo Marconi nel 1964 ottenne la libera docenza in Storia dell'arte e Storia e stili dell'architettura.[2] Nel 1966/67 divenne professore incaricato di Letteratura artistica nella Facoltà di Architettura di Roma.[2] Nel 1966 vinse il concorso nazionale per architetto principale della Soprintendenza ai Monumenti di Roma, dove per quattro anni progettò e diresse svariati lavori di restauro: fra questi, il Tempietto di San Giovanni in Oleo del Borromini, il Chiostro di Santa Maria della Pace di Bramante, la Chiesa dei Santi Luca e Martina di Pietro da Cortona, e le Chiese gemelle di piazza del Popolo.[2] Dopo essere diventato professore incaricato di Storia dell'architettura a Roma, e poi professore ordinario di Storia dell'architettura nel 1970 prima a Palermo e poi a Roma, fu nominato professore ordinario della neo costituita cattedra di restauro architettonico, posizione in cui poté utilizzare la sua esperienza come restauratore nella Soprintendenza.[2] Oltre a ciò, Marconi fu docente di teoria e tecnica del restauro presso la Scuola Archeologica di Atene e direttore dei corsi di perfezionamento di restauro architettonico e recupero edilizio, urbano e ambientale e del master di recupero della bellezza dei centri storici presso la facoltà di architettura dell'Università Roma Tre.[2]
Marconi fu infine membro di diverse accademie, fra cui l'Accademia di San Luca, dove fu membro benemerito (1972), e la Academia Nacional De Ciencia di Buenos Aires (1973).[2][3]
Restauri
[modifica | modifica wikitesto]Fra i molti lavori realizzati in Italia come progettista e direttore dei lavori di restauro, possono essere ricordati: in Sicilia, la Zisa (con Giuseppe Caronia) e la Cattedrale di Cefalù; in Piemonte, il Teatro Carignano e il Museo Egizio a Torino, la Citroniera e la Grande Scuderia nella Reggia di Venaria Reale; in Veneto, la Basilica Palladiana di Vicenza; in Campania, Castel Sant'Elmo a Napoli e il ripristino della Casa delle Nozze d'Argento a Pompei, quest'ultima su incarico del World Monuments Fund tramite la Kress Foundation;[2] nel Lazio, il Palazzo della Civiltà Italiana all'E.U.R. di Roma.[4]
Posizione teorica
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista teorico, la sua posizione sul restauro architettonico fu controversa.[1] Marconi sosteneva la ricostruzione "dov'era e com'era" dei monumenti distrutti da eventi bellici, disastri naturali o demolizioni, andando cosi' contro la teoria del falso storico propugnata dallo storico dell'arte Cesare Brandi, che domino' il campo del restauro nell'Italia del ventesimo secolo, e che proibiva espressamente questo tipo di pratica.[1] Egli invece citava a supporto la volontà popolare in casi come quello della ricostruzione del ponte di Santa Trinita (fatto saltare dai tedeschi in ritirata a Firenze nel 1944), del duomo di Venzone (distrutto dal terremoto del Friuli del 1976) e della chiesa medioevale di San Giorgio in Velabro a Roma, (devastata da una bomba della mafia nel 1993).[1]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Medaille d'argent de la restauration dell'Academie d'Architecture di Parigi, 1991
- Premio Luigi Tartufari dell'Accademia dei Lincei, giugno 2013
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Ricerche di Storia dell'Arte (Condirettore, 1978-2013)
- Arte e cultura della manutenzione deimonumenti, Laterza, Bari-Roma,1984, 1989, 1992.
- Dal piccolo al grande restauro, Marsilio, Venezia, 1988, 1989, 1994.
- Il restauro e l'architetto - teoria e pratica in due secoli di dibattito, Marsilio, Venezia, 1993, 1996
- Materia e significato. La questione del restauro architettonico, Bari-Roma, Laterza, 1999, 2003
- Il recupero della bellezza. Skira, Milano, 2005
- Paolo Marconi. Restauro dei monumenti. Cultura, progetti e cantieri 1967-2010, a cura di Carolina Marconi, Roma 2012.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Javier Garcia-Gutierrez Mosteiro, The Replica Sapiente:Some thoughts on the theoretical Legacy of Paolo Marconi (Rome, 1933-2013) (PDF), su oa.upm.es. URL consultato il 9 dicembre 2022.
- ^ a b c d e f g Elisabetta Reale, Marconi Paolo, su siusa.archivi.beniculturali.it.
- ^ Marconi, Paolo, su treccani.it. URL consultato il 9 dicembre 2022.
- ^ Palazzo della Civiltà Italiana, su kimia.it. URL consultato il 9 dicembre 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Marconi, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 110557743 · ISNI (EN) 0000 0001 2147 6655 · SBN CFIV054153 · BAV 495/106720 · LCCN (EN) n85301371 · GND (DE) 135609135 · BNF (FR) cb11475005c (data) · J9U (EN, HE) 987007388432405171 · CONOR.SI (SL) 230103395 |
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