Pachyphytum

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Pachyphytum
Esemplare di Pachyphytum oviferum.
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulaceae
Sottofamiglia Sempervivoideae
Genere Pachyphytum
Link, Klotzsch & Otto, 1841
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Pachyphytum
Sinonimi

Diotostemon
Salm-Dyck

Specie

Pachyphytum (Link, Klotzsch & Otto, 1841) è un genere di piante succulente appartenente alla famiglia delle Crassulacee, endemico del Messico[1].

Il suo nome deriva dal greco "pachys" (grosso) e da "phytòs" (pianta).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La struttura di queste piante si presenta con fusto e foglie grossi e carnosi. Le loro foglie sono talmente carnose da assumere a volte una forma arrotondata e sono attaccate direttamente al tronco. I fiori riuniti a grappolo hanno le tonalità del rosso.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Pachyphytum è composto dalle seguenti 21 specie[1]:

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

La coltivazione di Pachyphytum richiede un terriccio drenante e molto sabbioso, e al contempo anche molto leggero. La loro posizione richiede molta luce ma un'esposizione non diretta al sole in modo da evitare che le foglie cadano e la pianta perda in bellezza.

Le innaffiature si faranno quando la terra apparirà asciutta, mentre in inverno andranno sospese del tutto, inoltre in inverno andranno tenute ad una temperatura che non superi i 7 °C; diversamente si dovrà procedere ad innaffiarle almeno una volta al mese.

La moltiplicazione avviene (oltre che per seme) per talea, staccando semplicemente una foglia dal tronco; dopo averla fatta asciugare bene, va appoggiata su un letto di sabbia per farla radicare; dopo di che si procederà all'invasamento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Pachyphytum Link, Klotzsch & Otto, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7 gennaio 2021.

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