Ospedale di Santa Maria Nuova

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Coordinate: 43°46′24.27″N 11°15′35.62″E / 43.773408°N 11.259894°E43.773408; 11.259894
Il portico del Buontalenti

L'Ospedale di Santa Maria Nuova è il più antico ospedale ancora attivo di Firenze. È l'unico del centro storico, e ha l'ingresso principale nell'omonima Piazza di Santa Maria Nuova, che va a inserirsi tra via Bufalini e via Sant'Egidio, e che prende il nome dall'antica chiesa dell'ospedale.

Storia e profilo artistico

Le origini

Fu fondato nel 1288 da Folco Portinari, il padre di Beatrice amata da Dante. Folco fu convinto a quest'impresa da Monna Tessa, la governante di famiglia, le cui spoglie sono sepolte sotto la lapide ancora visibile nell'ex chiostro delle Ossa dell'Ospedale.

Si tratta di una delle più antiche e importanti istituzioni assistenziali fiorentine, che divenne nel corso dei secoli assai ricca e potente, grazie ai numerosi lasciti ed alle donazioni, potendo fra l'altro contare su numerose chiese dipendenti sparse su tutto il territorio toscano. Oltre al profilo storico, ha un corredo artistico di tutto rispetto grazie alla profusione di decorazioni da parte di alcuni dei migliori artisti fiorentini nei secoli. In considerazione del fatto che in alcuni casi le esigenze ospedaliere sono venute in contrasto con le necessità di conservazione delle opere, oggi molti capolavori si trovano dislocati in musei nelle vicinanze, come lo Spedale degli Innocenti ed il Museo di San Marco.

La struttura, destinata alla cura degli infermi, era suddivisa in due aree, femminile e maschile, dove potevano avere accoglienza circa duecento ricoverati.

Il Quattrocento

Il Chiostro delle Ossa
Il monumento alla leggendaria Monna Tessa

Specialmente nel XV secolo l'ospedale godette di una notevole floridezza economica e nel 1419 ricevette la visita di Papa Martino V. A quest'epoca risalgono gli interventi di trasformazione e ampliamento dell'edificio, come l'aggiunta nel 1420 del chiostro delle Medicherie, ad opera di Bicci di Lorenzo. In questo luogo si conservano ancora una terracotta invetriata raffigurante La Pietà di Giovanni della Robbia e un'altra terracotta con la Madonna col Bambino e due angeli attribuita a Michelozzo. Sempre nei primi decenni del XV secolo furono decorate le corsie da Niccolò di Pietro Gerini, affreschi che oggi in parte sono conservati nelle collocazioni originarie, in parte staccati e sistemati nel salone di papa Martino V dove hanno oggi luogo alcuni uffici di rappresentanza della presidenza. Nell'ex chiostro delle Ossa si trovava l'affresco staccato rappresentante il Giudizio Universale di Fra Bartolomeo, ora al Museo di San Marco.

Il Cinquecento

Ulteriori interventi si ebbero nel tardo Cinquecento ad opera di importanti artisti: il Giambologna realizzò gli stucchi della corsia degli uomini; Alessandro Allori affrescò la cappella della corsia degli uomini; Bernardo Buontalenti dipinse ad affresco le pareti ed il controsoffitto della corsia delle donne, opere oggi staccate e conservate nella Pinacoteca dello Spedale degli Innocenti. Il Buontalenti progettò anche il grande porticato che ancora oggi sta all'ingresso principale, anche se non ne vide la messa in opera. Fu infatti eseguito da Giulio Parigi (1611) e portato a termine definitivamente solo nel 1960.

Il Seicento

Nel Seicento l'antica corsia delle donne venne sostituita da Giovanni Battista Pieratti con un nuovo più spazioso ambiente nella zona ovest (1660).

Epoca moderna

Il completamento del loggiato che circonda la piazza antistante l'ospedale risale appena all'immediato dopoguerra, quando Giovanni Michelucci, nell'ambito dei lavori all'attigua Sede centrale della Cassa di Risparmio di Firenze, mise in opera il lato ovest riprendendo fedelmente il progetto incompiuto dell'Ammannati.

Le sale di rappresentanza

Nelle stanze dell'amministrazione (sala della Presidenza e salone di Martino V), alle quali si accede dallo scalone dell'ex chiostro delle Ossa, si conservano affreschi staccati e altre opere provenienti dalla facciata della chiesa di Sant'Egidio, dall'Ospedale e da altri conventi.

Elenco delle opere

Il chiostro delle Ossa

Nel cosiddetto chiostro delle Ossa, già luogo di sepoltura, fu costruito nel XIX secolo un tempietto in pietra serena, con colonne e pilastri, recante al centro la statua del marchese Angiolo Galli Tassi, opera del Costoli, con l'iscrizione: "Al benefattore, i beneficiati - Anno MDCCCLXIII" e, sul davanti, ; "Al conte Angiolo Galli - che emulando la carità degli antichi - l'avito patrimonio legava - agli ospedali toscani": egli aveva infatti fatto dono all'Ospedale delle due Ville Ruspoli già in suo possesso.

Qui si trova anche la lapide con il ritratto di Monna Tessa, la leggendaria ispiratrice di Folco Portinari, provientente dalla piccola chiesa di Santa Margherita de' Cerchi.

Opere già in Santa Maria Nuova

Reparti di degenza e servizi

La lunetta di Giovanni della Robbia nel chiostro
  • Pronto soccorso e osservazione breve intensiva
  • Degenza subintensiva Medicina d'Urgenza
  • Degenza breve
  • Chirurgia generale
  • Otorinolaringoiatria
  • Ortopedia e Traumatologia
  • Medicina generale sezioni A1, A2 e B
  • Psichiatria (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura)
  • Terapia intensiva (Rianimazione)
  • U.T.I.C.
  • Degenza subintensiva medica
  • Day hospital medico
  • Day hospital oncologico
  • Radiologia
  • Endoscopia digestiva
  • Emodialisi
  • Centro Prelievi
  • Laboratorio analisi
  • Poliambulatorio: Ambulatorio chirurgico, ortopedico, otorinolaringoiatrico
  • Ambulatorio di Cardiologia
  • Ambulatorio di Neurologia
  • Dermatologia (presso la Casa di Cura Santa Chiara, convenzionata con l'ASF)
  • Ambulatorio MTS, Malattie trasmesse sessualmente (presso la Casa di Cura Santa Chiara, convenzionata con l'ASF)
  • Allergologia dermatologica (presso la Casa di Cura Santa Chiara, convenzionata con l'ASF)

Voci correlate

Antica facciata dell'ospedale prima del completamento del loggiato (dipinto di Fabio Borbottoni, 1820-1902)

Altri progetti

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