Orso (doge)

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Orso Ipato (... – ...) è stato un doge veneziano.

Terzo doge della Repubblica di Venezia secondo la tradizione, salì al potere in mezzo a disordini di origine religiosa divampati allora in tutta l'Italia bizantina a seguito dell'editto iconoclasta emanato dall'imperatore Leone III e avversato dal Papa e dalla Chiesa d'Occidente: la sua elezione da parte del clero e del popolo della Venezia, prevaricando la nomina imperiale, costituiva un manifesto atto di ribellione. Nel 727 i Longobardi assalgono l'Esarcato e la Pentapoli e a quel punto la Venezia, sollecitata dal Papa, scende in campo con i Bizantini e con un attacco combinato libera Ravenna: l'importante vittoria militare ha risonanza in tutta Italia, ed è inoltre un trionfo personale di Orso, che da Bisanzio riceve l'onorificenza di ipato (console) che poi i cronisti gli apposero come cognome. Nel 737 Orso Ipato venne assassinato ("ucciso da acre livore") e il figlio Diodato fu esiliato: forse a seguito della scoperta di una congiura con i Longobardi contro Bisanzio, la quale ricondusse per cinque anni la Venezia al governo annuale dei magister militum.

Curiosità

Alcuni storici affermano però che la liberazione di Ravenna accadde sotto il magister militum Gioviano e che sarebbe stato questi a ricevere il titolo di ipato. Da Orso derivano le famiglie veneziane degli Orseolo, dei Dandolo e dei Bragadin. La fine di Orso stimolò la fantasia di molti scrittori minori, fra cui Giovanni Pindemonte e Anton Giuseppe Spinelli, che scrissero su questa vicenda due tragedie, il primo nel 1797 e il secondo nel 1854.

Predecessore Doge di Venezia Successore
Marcello Tegalliano 726-737 Domenico Leone
(Magister Militum)