Non al denaro non all'amore nè al cielo (Morgan)

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Non al denaro non all'amore nè al cielo
album di cover
ArtistaMorgan
Pubblicazione2005
Durata43:22
Dischi1
Tracce12
GenereMusica d'autore
EtichettaColumbia Records
Morgan - cronologia
Album precedente
(2004)
Album successivo
(2007)

Non al denaro non all'amore nè al cielo è il secondo album da solista del cantautore italiano Morgan, pubblicato nel 2005 dalla Columbia Records.

Il disco è composto dalle cover di tutti i brani contenuti nell'album di Fabrizio De André Non al denaro non all'amore né al cielo, pubblicato nel 1971 e ispirato alla raccolta di poesie Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters: si tratta del primo caso di cover di un intero disco italiano.[1]

La grafia esatta del titolo è Non al denaro non all'amore nè al cielo, senza virgola e con l'errore "nè" al posto di "né": si tratta di una soluzione di estrema fedeltà all'album originale del 1971, che per l'appunto nel titolo presentava questi refusi. Con quest'album Morgan si è aggiudicato la Targa Tenco nel 2005 come migliore interprete.

Genesi del progetto

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«Cercavo un artista che fosse all'altezza per far rivivere quel lavoro dedicato a Spoon River. Conoscendo Morgan ho scoperto che è colto, preparato. Poi l'ho sentito cantare alcuni di quei brani a Roma e mi sono convinta che sarebbe stato bello farne un disco nuovo. Gli ho lasciato carta bianca e il risultato mi ha entusiasmato.»

È stata la vedova di De André Dori Ghezzi, conquistata da una versione live de L'ottico eseguita da Morgan, a proporre nel 2004 al musicista monzese di eseguire dal vivo l'intero album in occasione della fondazione di un centro studi dell'Università di Siena dedicato a De André[3]. La Ghezzi in questo modo voleva tenere vivo questo lavoro per i giovani e propose a Morgan di reinterpretare completamente il disco[4]. Morgan si è invece accostato al disco in maniera filologica, riscrivendo la partitura e riarrangiando i pezzi in modo da rispettare il più possibile gli originali[3].

Differenze con l'originale

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Il disco inizia con le note finali de Il suonatore Jones, che nell'originale chiudevano il disco. La scaletta originale è seguita fedelmente, ma sono stati aggiunti dei raccordi strumentali tra i vari pezzi in modo da accentuare l'aspetto di concept album. Queste aggiunte, unite al generale rallentamento dei tempi hanno fatto sì che il disco duri 12 minuti in più dell'originale.

In Dormono sulla collina è stato aggiunto il pianoforte e il sintetizzatore Moog. In Un matto viene cambiata la struttura dell'inizio, l'arrangiamento cori polifonici sulla quarta strofa, la ripetizione dei temi, e sono stati aggiunti un clarinetto e il bisbiglio delle voci in sordina.

L'arrangiamento di Un giudice è stato rivisitato in maniera significativa con l'uso di batteria e Rhodes Piano Bass, la sostituzione dell'ocarina solista con flauto a coulisse. Il tema del brano è eseguito ogni volta con uno strumento diverso e nel finale dalla somma di tutti.

In Un blasfemo il tempo è rallentato e il tema strumentale viene duplicato con variazioni armoniche. Il verso conclusivo è cantato 3 volte anziché 2.

Anche in Un malato di cuore il tempo è rallentato, la voce soprano di accompagnamento è sostituita da un theremin, e sono state operate variazioni armoniche nel ponte. Nel finale viene suonato un tema tratto dall'Inverno di Vivaldi, che nel disco originale era solo accennato dalla chitarra (la versione completa è presente nella raccolta In direzione ostinata e contraria 2 del 2006).

In Un medico all'arrangiamento originale vengono aggiunti il pianoforte, clarinetto basso, sintetizzatori, mellotron, voci processate con effetti, e nella terza strofa viene suonato il tema regio de L'arte della fuga di J.S. Bach con il clavicembalo.

In Un chimico il tempo è rallentato e all'arrangiamento originale si aggiungono piano elettrico, contrabbasso, chitarra elettrica; dopo la quarta strofa vengono inserite sedici misure del Canone di Pachelbel eseguite dagli archi. Le ultime due strofe inoltre vengono eseguite modulate un tono e mezzo sopra le precedenti.

Un ottico viene trasformata in una suite composta di cinque sezioni (le ultime quattro denominate "clienti"). All'arrangiamento originale vengono aggiunti pianoforte e clarinetto, voce con megafono nella seconda strofa e nel finale una coda strumentale psichedelica.

Ne Il suonatore Jones il flauto è sostituito dal violino - per richiamare lo strumento (il fiddle, un violino) che contraddistingue il titolo nell'originale di E.L.Masters, ‘'Fiddler Jones’'. All'arrangiamento originale vengono aggiunti pianoforte, batteria e basso dalla terza strofa, e anche in questo caso la voce soprano nel finale è sostituita dal theremin. Il finale viene ripetuto una volta.

In coda al disco vengono suonate le note introduttive del tema di ‘'Dormono sulla collina'’, che nell'originale aprivano il disco.

  1. Inizio
  2. Dormono sulla collina
  3. Un Matto
  4. Un Giudice
  5. Un Blasfemo
  6. Un Malato di cuore
  7. L'inverno di Vivaldi
  8. Un Medico
  9. Un Chimico
  10. Un ottico
  11. Primo cliente
  12. Secondo cliente
  13. Terzo cliente
  14. Quarto cliente
  15. Il suonatore Jones
  16. Fine
  17. Coda
  • Morgan - voce, basso, clavicembalo, pianoforte, synth
  • Sergio Carnevale - batteria
  • Megahertz - organo Hammond, theremin
  • Marco Carusino - chitarra
  • Pacho - percussioni
  • Giovanni Ferrario - chitarra, basso
  • Valentino Corvino - violino
  • Zita Petho - violino
  • Sandro Di Paolo - viola
  • Piero Salvatori - violoncello
  • Roberta Castoldi - violoncello
  • Enrico Gabrielli - clarinetto
Classifica (2005) Posizione
massima
Italia[5] 6
  1. ^ Alfredo Marziano, Non al denaro, non all'amore ne' al cielo, su Rockol, 7 giugno 2005. URL consultato l'11 maggio 2014.
  2. ^ Canzoni per Fabrizio, Dori Ghezzi ricorda da La Repubblica 03/02/2006
  3. ^ a b Intervista a Morgan da "Il nostro tempo"
  4. ^ Intervista a Morgan e Dori Ghezzi Archiviato il 12 ottobre 2006 in Internet Archive.
  5. ^ Classifica settimanale WK 19 (dal 06.05.2005 al 12.05.2005), su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 16 gennaio 2019.

Collegamenti esterni

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