Nomascus siki

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Gibbone dal ciuffo meridionale
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Superfamiglia Hominoidea
Famiglia Hylobatidae
Genere Nomascus
Specie N. siki
Nomenclatura binomiale
Nomascus siki
(Delacour, 1951)
Areale

Il gibbone dal ciuffo meridionale (Nomascus siki Delacour, 1951) è un primate appartenente alla famiglia degli Ilobatidi.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il gibbone dal ciuffo meridionale è stato riconosciuto come specie a sé soltanto di recente; in precedenza era considerato una sottospecie del gibbone dalle guance bianche (Nomascus leucogenys)[2]. Pesa tra i 7 e i 10 kg[3]. Le specie appartenenti al genere Nomascus (i cosiddetti «gibboni dal ciuffo») si distinguono per le loro differenti fasi di colorazione. I piccoli non ancora svezzati sono di colore camoscio/bianco e i giovani di entrambi i sessi sono neri. Successivamente nelle femmine, una volta raggiunta l’età adulta, il manto torna nuovamente camoscio/bianco con una striscia nera sulla sommità del capo o sul collo[3]. I maschi rimangono neri e si possono riconoscere dalle caratteristiche basette bianche sulle guance che sovrastano gli angoli della bocca in un arco largo e folto[4].

I gibboni sono noti per i loro canti: le coppie di adulti si esibiscono in complessi duetti che possono essere utilizzati dagli studiosi per identificare le varie specie[5].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il gibbone dal ciuffo meridionale è presente nel Laos meridionale e nel Vietnam centrale. Il limite settentrionale del suo areale è la provincia vietnamita di Nghe An, mentre quello meridionale non è noto con esattezza, in quanto sembra esservi una zona di ibridizzazione con il gibbone dalle guance rosa (Nomascus gabriellae) tra la provincia di Quang Tri e la parte settentrionale della provincia di Kon Tum[6].

Il gibbone dal ciuffo meridionale vive sugli alberi più alti della foresta sempreverde di latifoglie primaria di pianura, dove il clima è generalmente tropicale e umido[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i gibboni, il gibbone dal ciuffo meridionale è una creatura arboricola che trascorre la maggior parte della sua esistenza nella volta della foresta. Si sposta grazie a un metodo di dembulazione noto come brachiazione, in cui l’animale si sposta di ramo in ramo stando appeso alle lunghe braccia. Questo metodo di locomozione permette al gibbone di spostarsi molto rapidamente attraverso la foresta e di raggiungere frutti inaccessibili ad altri primati[3].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di frutti e fiori e generalmente integra la sua dieta con foglie fresche e invertebrati[7].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

I gibboni normalmente formano gruppi composti da una coppia monogama di adulti e da due giovani. Ogni gruppo è molto territoriale e si ritiene che gli straordinari canti del gibbone vengano utilizzati per dichiarare ai conspecifici la propria autorità su una determinata area, nonché per rinforzare il legame tra il maschio e la femmina adulti[7]. Questi canti generalmente vengono emessi la mattina presto e durano tra i 10 e i 20 minuti[3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Nomascus siki è uno dei primati più minacciati del Vietnam[8]. Occupa un'area dove la popolazione umana è molto numerosa, e la specie rischia quindi di essere minacciata dalla caccia per scopo alimentare, per il traffico di animali domestici e per l'utilizzo nella medicina tradizionale. È inoltre minacciato dalla perdita dell'habitat, in quanto la maggior parte del suo areale è stata irreparabilmente frammentata a seguito della richiesta di legname e di nuove aree agricole[6]. Di conseguenza, si ritiene che la popolazione del gibbone dal ciuffo meridionale sia diminuita del 50% nel corso degli ultimi 45 anni[1].

La IUCN Red List classifica Nomascus siki come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1]

Questo primate è protetto dal commercio internazionale e compare nell’Appendice I della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate (CITES): ciò vuol dire che il commercio di questa specie è permesso unicamente in circostanze esclusivamente eccezionali[9]. Il suo areale ricopre aree protette e parchi nazionali, ma ciò non basta a proteggerlo dallo sfruttamento forestale e dal bracconaggio[1]. In Vietnam gode inoltre del più alto livello di protezione garantito dalla legislazione per la protezione della fauna selvatica[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Manh Ha, N., Rawson, B., Geissmann, T. & Timmins, R.J. 2008, Nomascus siki, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 10 giugno 2016.
  2. ^ a b (EN) Geissmann T., Status reassessment of the gibbons: results of the Asian primate Red List workshop 2006 (PDF), in Gibbon Journal, vol. 3, 2007, pp. 5-15.
  3. ^ a b c d Gibbon Research Lab (October, 2009).
  4. ^ Groves, C.P. (2007) Speciation and biogeography of Vietnam’s primates. Vietnamese Journal of Primatology, 1: 27-40.
  5. ^ Konrad, R. and Geissmann, T. (2006) Vocal diversity and taxonomy of Nomascus in Cambodia. International Journal of Primatology, 27(3): 713-745.
  6. ^ a b c Nadler, T., Thanh, V.N. and Streicher, U. (2007) Conservation status of Vietnamese primates. Vietnamese Journal of Primatology, 1: 7-26.
  7. ^ a b Caldecott, J. and Miles, L. (2005) World Atlas of Great Apes and their Conservation. University of California Press, Berkeley, USA.
  8. ^ Manh Ha, N. (2007) Survey for southern white-cheeked gibbons (Nomascus leucogenys siki) in Dak Rong Nature Reserve, Quang Tri Province, Vietnam.. Vietnamese Journal of Primatology, 1: 61-66.
  9. ^ CITES (November, 2009).

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