Nicola Botta

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Nicola Botta
Statua a Nicola Botta a Cefalù

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato1864 –
27 maggio 1886
MonarcaVittorio Emanuele II di Savoia, Umberto I di Savoia
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV

Dati generali
Titolo di studioDiploma universitario
UniversitàUniversità degli Studi di Palermo
ProfessioneAvvocato

Nicola Botta (Cefalù, 9 agosto 1834Cefalù, 27 maggio 1886) è stato un politico, avvocato e patriota italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nicola Botta nasce primogenito a Cefalù dal dottore Francesco Botta e Concetta Miceli, frequenta il collegio di San Rocco a Palermo, e si laurea in giurisprudenza all'Università degli Studi di Palermo[1]. Ad appena 17 anni era già segnalato dalla polizia borbonica per le sue attività cospiratorie e la sua insofferenza verso la tirannide. A 22 anni è uno dei protagonisti della rivolta del 1856, assieme a Salvatore Spinuzza e Francesco Bentivegna, ma viene catturato dai Borbone e condannato a 18 anni di carcere a Favignana. Nel 1860 viene liberato da Giuseppe Garibaldi, durante la Spedizione dei Mille, e si unisce all’esercito garibaldino. Dopo il ferimento di Garibaldi, durante la Giornata dell’Aspromonte, l’esercito si sciolse, con quasi 2000 garibaldini arrestati, e sette morti; Botta passa nell’esercito italiano, combattendo nella Terza guerra d'indipendenza, e guadagnandosi il grado di Maggiore. Nel frattempo, nel 1864 viene eletto rappresentante al Parlamento nazionale dal collegio di Cefalù, ricopre tale carica per 22 anni, e 7 legislature (VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, e XV).[2] Al Parlamento, Botta vota in favore dell'abolizione della pena di morte, presenta un ordine del giorno per il compimento della rete stradale in Sicilia[3], e si adoperò per istituire un Istituto tecnico a Cefalù. Anche quando era moribondo, i concittadini lo rielessero Deputato un'ultima volta.[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

A Nicola Botta è intitolato l’Istituto Comprensivo Nicola Botta[5] ed una via nel centro storico della cittadina natale Cefalù. Un monumento in Via Giacomo Matteotti a Cefalù ne commemora la persona, una targa nella stessa cittadina in Via Nicola Botta indica il luogo dove dalla casa Botta iniziarono i moti del 25 Novembre 1856.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Fragola - il giornale su internet delle scuole medie italiane, su www.sicilia.lafragola.kataweb.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  2. ^ Nicola Botta / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  3. ^ Nicola Botta / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  4. ^ La Porta, pp. 40-41.
  5. ^ Chi siamo – I.C. Nicola Botta, su icbottacefalu.edu.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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