Nof HaGalil

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Nof HaGalil
autorità locale
נוף הגליל
نوف هچليل
Nof HaGalil – Stemma
Nof HaGalil – Bandiera
Nof HaGalil – Veduta
Nof HaGalil – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera d'Israele Israele
DistrettoSettentrionale
SottodistrettoZefat
Territorio
Coordinate32°43′N 35°20′E / 32.716667°N 35.333333°E32.716667; 35.333333 (Nof HaGalil)
Altitudine430 m s.l.m.
Superficie35,52 km²
Abitanti40 800 (2009)
Densità1 148,65 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Israele
Nof HaGalil
Nof HaGalil

Nof HaGalil è una città di Israele, situata nel distretto Settentrionale, nella regione storica della Galilea. Fondata nel 1957 con il nome di Nazareth Illit, il nome della città è stato cambiato in Nof HaGalil nel 2019. Situata in una regione a maggioranza araba, Nof HaGalil costituisce una città a maggioranza ebraica, anche se negli ultimi decenni vi si è stabilita una vasta comunità di arabi palestinesi, in maggioranza cristiani.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La maggioranza della popolazione è costituita da ebrei, originari principalmente dei paesi dell'ex Unione Sovietica. La comunità russa di Nof HaGalil rappresenta infatti una delle principali di tutta Israele. In città vi si sono stabiliti migliaia di Bnei Menashe originari dell'India.

Nel corso degli ultimi decenni si è stabilita in città una vasta comunità araba palestinese, principalmente cristiana e tendenzialmente benestante, spinta dalla sovrappopolazione dei vicini insediamenti arabi. Gli arabi costituiscono poco meno di un terzo della popolazione e sono concentrati in particolare nel quartiere Hakramim. Le istituzioni cittadine si sono però rivelate attive nel voler preservare il carattere ebraico della città, rifiutandosi di venire incontro alle esigenze della minoranza araba e di permettere la costruzione di chiese, moschee, cimiteri o scuole arabe. Il quartiere Hakramim rimase per anni sfornito dei servizi essenziali. La comunità araba della città è quindi costretta a rimanere legata alla vicina Nazareth dal punto di vista educativo, lavorativo, religioso e relazionale. La situazione ha generato malcontenti tra la comunità araba, che si è raccolta in liste elettorali e comitati, lamentando l'esclusione da parte delle istituzioni, malgrado il proprio contributo sotto forma di tasse municipali.[1][2][3]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chad F. Emmett, Beyond the Basilica: Christians and Muslims in Nazareth, University of Chicago Press, 2012, p. 162, ISBN 978-0-226-92249-2.
  2. ^ (EN) Vered Kraus e Yuval P. Yonay, Facing Barriers: Palestinian Women in a Jewish-Dominated Labor Market, Cambridge University Press, 2018, p. 29, ISBN 978-1-108-24560-9.
  3. ^ (EN) William Booth e Ruth Eglash, High above Nazareth, an Israeli mayor wants to keep his city Jewish 'now and forever', in Washington Post, 20 settembre 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN153626155 · LCCN (ENn82062405 · J9U (ENHE987007566808505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82062405
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