Nam Il

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Nam Il
Nam Il all'interno di un veicolo russo nel 1951

Vicepresidente del Gabinetto della Repubblica Popolare Democratica di Corea
Durata mandato20 settembre 1957 –
7 marzo 1976
Capo del governoKim Il-sung

Dati generali
Partito politicoPartito del Lavoro di Corea
Nam Il
NascitaUssurijsk, 5 giugno 1915
MortePyongyang, 7 marzo 1976
Cause della morteincidente automobilistico
Luogo di sepolturaCimitero dei Martiri della Rivoluzione
EtniaCoreano
ReligioneAteismo
Dati militari
Paese servitoBandiera della Corea del Nord Corea del Nord
Unione Sovietica
Forza armata Armata del Popolo Coreano
Armata Rossa
GradoGenerale
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra di Corea
fonti nel corpo del testo
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Jakov Petrovič Nam, conosciuto come Nam Il (Ussurijsk, 5 giugno 1915Pyongyang, 7 marzo 1976), è stato un militare e politico nordcoreano.

Essendo nato nella Russia orientale durante gli ultimi anni del periodo zarista, era quindi in possesso anche della cittadinanza sovietica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome originario era Jakov Petrovič Nam (in russo Яков Петрович Нам?) e nacque nel Territorio del Litorale, regione dell'Estremo oriente siberiano.[1] A causa della repressiva politica stalinista, la famiglia di Nam come molte altre di origine coreana in Siberia, fu deportata in Uzbekistan. Così egli da giovane frequentò la scuola militare di Tashkent, dopodiché raggiunse il grado finale di capitano come assistente del capo di stato maggiore di una divisione dell'Armata sovietica. Durante la seconda guerra mondiale prese parte ad alcuni dei più importanti scontri del conflitto, tra cui la Battaglia di Stalingrado e la Battaglia di Berlino.

Nel 1946 fu inviato nella penisola coreana come membro di un contingente di ex ufficiali militari sovietici di etnia coreana, per assistere il leader Kim Il Sung. In seguito allo scoppio della Guerra di Corea, nel 1950 fu nominato capo di stato maggiore, in sostituzione di Kang Kon che era stato ucciso. Nel '53 Nam divenne generale dell'esercito nordcoreano e fu capo delegato ai colloqui sull'armistizio di Panmunjeom.[2][3]

Successivamente Nam Il prestò servizio come Ministro degli Affari Esteri nel nuovo governo della Repubblica Popolare Democratica di Corea, mentre nel 1957 fu promosso e divenne uno dei numerosi vice-primo ministro.

Il 7 marzo 1976 fu annunciata ufficialmente la notizia della sua morte, dovuta ad un incidente automobilistico. Tuttavia molti sospettano che non si sia trattato di una fatalità, ma che dietro la prematura scomparsa di Nam ci fosse la mano di Kim Jong Il, futuro Presidente eterno della Corea del Nord, oppure di suo padre il leader supremo Kim Il Sung. Il figlio di Nam Il, che viveva in Unione Sovietica, visitò la Corea del Nord e tentò di indagare sull'accaduto, tuttavia il presidente della corte suprema nordcoreana Pang Hak-se, gli disse di tornare a casa e smetterla di interferire in affari che non lo riguardavano.[4] Nam ricevette un funerale di stato e fu sepolto nel Cimitero dei Martiri della Rivoluzione.[5][6] Mentre il ricordo di alcuni suoi colleghi è stato rimosso dal governo, Nam continua ancora oggi ad apparire nelle fotografie storiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fyodor Tertitskiy, Why do so many North Korean officials die in car crashes?, in NK News, 19 luglio 2018.
  2. ^ Futrell, p. 372.
  3. ^ Wilfred Burchett, Memoirs of a Rebel Journalist : The Autobiography of Wilfred Burchett (2005), edited by Nick Shimmin and George Burchett, University of New South Wales Press, Sydney, New South Wales. ISBN 0-86840-842-5, p 385.
  4. ^ https://digitalarchive.wilsoncenter.org/people/nam-il-0
  5. ^ Old Age, 'Unexpected Accidents' Lead to Reshuffle of North Korean Advisers, in Amarillo Globe Times, UPI, 31 maggio 1976, p. 39, OCLC 13830894. URL consultato il 15 febbraio 2019.
  6. ^ Christoph Bluth, Korea, Cambridge, Polity Press, 2008, pp. 27–28, ISBN 978-07456-3357-2.

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