Museo geologico delle Dolomiti
Museo geologico delle Dolomiti | |
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Sede del museo | |
Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Predazzo |
Indirizzo | piazza Santi Filippo e Giacomo, 1 |
Caratteristiche | |
Tipo | Museo geologico |
Apertura | 1899 |
Visitatori | 11 904 (2004) |
Sito web | |
Coordinate: 46°18′46.45″N 11°36′09.81″E / 46.312904°N 11.602725°E
Il Museo geologico delle Dolomiti, già conosciuto come Museo civico di geologia[1] e Museo mineralogico-geologico di Predazzo[2] è un museo geologico situato a Predazzo, in val di Fiemme, nella provincia autonoma di Trento.
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il "museo sociale di Predazzo" venne fondato nel 1899 dalla Società Magistrale di Fiemme e Fassa[3], al fine di valorizzare il patrimonio geologico e naturalistico delle Dolomiti, alltraverso lo studio e l'esposizione di reperti naturalistici (minerali, fossili, rocce, animali e vegetali). Negli anni 1970 viene aggiunta una collezione etnografica, che però viene scorporata nel 1995 in quanto ritenuta incongruente con le finalità del museo[4]. Dopo aver cambiato sede più volte nel corso del XX secolo, nel 1981 viene collocato nella ex "casa del turismo ed artigianato" situata nella piazza principale di Predazzo[4].
Nel 2009 il Museo, insieme alle Dolomiti, viene inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
Nel 2012 entra a far parte del MUSE (Museo delle Scienze di Trento).
Nell'estate 2015 il museo è stato totalmente riallestito, valorizzando maggiormente sia la collezione sia le origini ottocentesche dell'istituzione[5] e gli inizi delle esplorazioni e degli studi scientifici sulle Dolomiti. All'ingresso è stato ricostruito il salone dello storico albergo "Nave d'Oro" in cui dalla fine del XIX secolo si incontrarono geologi, naturalisti ed esploratori di tutto il mondo[6] (tra cui: Alexander von Humboldt, Jean Baptiste Elie de Beaumont, Charles Lyell, Roderick Murchison, Amelia Edwards[7][8] e altri) attratti dalle interessanti formazioni geologiche intorno a Predazzo[9][10].
Collezione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo possiede più di 11.000 oggetti, sia geologici sia fossili, tra cui la più grande collezione in Italia di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche. L'ente gestore cura anche un percorso didattico esterno (denominato "Sentiero geologico del Dos Capèl"), visitabile in estate, che interagisce con l'esposizione museale.
Il museo è ospitato nell'edificio situato nella piazza principale di Predazzo: al piano terra l'esposizione espone la storia delle Dolomiti e la loro scoperta scientifica. Nel piano interrato, i visitatori possono esplorare i gruppi montuosi più noti della Val di Fiemme e della Val di Fassa: Lagorai, Latemar, Catinaccio, Marmolada-Monzoni e Sella.
Nel museo è presente una biblioteca scientifica specializzata con oltre 4.000 volumi in materia di geologia, mineralogia e paleontologia, con una sezione dedicata a storia ed antiquariato.
Sentiero geologico del Dos Capèl[modifica | modifica wikitesto]

Il sentiero geologico del Dos Capèl[11] è un percorso escursionistico di media difficoltà di 9,7 km[12] creato negli anni 1970 e ripristinato nei primi anni 2000 dal Museo geologico di Predazzo[13], di cui costituisce un naturale proseguimento. Tale "museo a cielo aperto" parte da Pampeago (a quota 1860 m slm) e, attraverso 32 aree di sosta in cui sono installati pannelli informativi con fotografie e descrizioni[14], è possibile percorrere un anello intorno alla montagna del Dos Capèl (2200 m slm) per osservare dal vivo le diverse conformazioni rocciose[15]. È possibile raggiungere il geotrail anche da passo Feudo, tramite gli impianti di risalita dello Ski Center Latemar[16].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Anna Ferrari-Bravo (a cura di), Trentino Alto Adige, Touring Editore, 2004, p. 180.
- ^ Cinzia Pezzani, Sergio Grillo e Ettore Grillo, Val di Fiemme. Passo Rolle e Pale di San Martino. Le più belle escursioni, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2006, p. 93, ISBN 978-88-88829-21-0.
- ^ Amedeo Benedetti e Bruno Benedetti, Gli archivi della scienza: musei e biblioteche della scienza e della tecnologia in Italia, Erga, 2003, p. 161-162.
- ^ a b Comune di Predazzo, Regolamento del museo geologico, in Delibera di Giunta Comunale n. 58 del 27.03.2012.
- ^ Inaugurato il nuovo percorso espositivo al Museo geologico delle Dolomiti di Predazzo, su dolomitiunesco.it. URL consultato il 12 settembre 2016.
- ^ (FR) Bollettino del Club alpino italiano, vol. 5, 17-18, Torino, 1871, p. 87.
- ^ (EN) Amelia Edwards, The Fassa Thal and the Fedaja Pass, in Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys, Londra, Longman’s, Green and Co, 1873.
- ^ Amelia B. Edwards e i fasti della Nave d'Oro di Predazzo, in L'Adigetto, 29 dicembre 2014.
- ^ (EN) John Murray, A handbook for travellers in southern Germany, Londra, 1873, p. 353.
- ^ Bollettino del Club Alpino Italiano, VIII, nº 22, Torino, 1874, p. 312.
- ^ Elio Dellantonio e Guido Roghi, Sentiero Geologico del Dos Capèl, Trento, Azienda per la Promozione Turistica della Val di Fiemme, 2001.
- ^ Sentiero del Dos Capel, su wikiloc, 23 aprile 2015. URL consultato il 13 settembre 2016.
- ^ Mirko Demozzi, Sentiero geologico del Doss Capel, su mirkodemozzi.it. URL consultato il 13 settembre 2016.
- ^ Mauro Morandini, Predazzo, il Sentiero Geologico del Doss Capel, un libro di 200 milioni di anni, su predazzoblog.it, 19 maggio 2010.
- ^ Enrico Grotto, Il sentiero geologico del Dos Càpel, su grottoe.blogspot.it, 8 agosto 2008.
- ^ Sentiero Geologico Doss Capel, su Dolomiti Super Summer. URL consultato il 13 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Museo etnologico preistorico geologico di Predazzo (Trento), Museo di etnologia, preistoria, mineralogia e geologia, 1977, pp. 22.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su mtsn.tn.it.
- Museo Geologico delle Dolomiti, su Comune di Predazzo.
- Museo Geologico delle Dolomiti, su visitfiemme.it.