Coordinate: 44°21′19.78″N 11°42′44.77″E

Museo di San Domenico (Imola)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Museo di San Domenico
Collezioni d'arte della città di Imola.
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàImola
IndirizzoVia G. Sacchi, 4
Coordinate44°21′19.78″N 11°42′44.77″E
Caratteristiche
Tipomuseo d'arte, museo archeologico, museo di storia naturale, museo geologico
Intitolato aDomenico di Guzmán
Visitatori4 785 (2022)
Sito web

Il Museo di San Domenico, o Museo San Domenico, ha sede nell'ex convento domenicano di Imola, nella città metropolitana di Bologna, uno degli edifici del centro storico.[1][2]

Il museo è accreditato al sistema museale nazionale[3] e fa parte della rete museale civica di Imola Musei, insieme a Palazzo Tozzoni e alle Collezioni d'armi e di ceramiche della Rocca sforzesca di Imola.

Reperti dell'ex Museo di storia naturale e di antichità e curiosità, donato nel 1828 da Giulio Cesare Ginnasi Poggiolini (1766-1832) al ginnasio imolese. La raccolta originaria includeva circa 300 oggetti; venne smembrata e ricollocata in più sedi dopo il 1857.

Il complesso conventuale fu sede dei domenicani fino al 1797 quando venne trasformato in una caserma per l’armata napoleonica. Negli anni '70 venne avviata la ricostruzione con l'intenzione di ospitarvi i musei civici.[1] L'apertura della pinacoteca avviene nel 1988 a cui si affianca la sezione archeologica del Museo Scarabelli nel 2005. Nel 2011 il museo è stato ulteriormente ampliato grazie ad un progetto finanziato da: Comune, Regione, la Provincia, la Fondazione Cassa di risparmio di Imola, le aziende Sacmi e 3elle.[4]

Nel 2021 è stato avviato un progetto di riqualificazione del sito con il recupero di una domus romana, indicata poi come Domus del Rasoio, per rendere fruibile il primo chiostro del convento restitendo alle 32 colonne corinzie la loro funzione portante. L'intervento è costato 1,5 milioni di euro, di cui 600.000 provenienti dai Fondi europei Por Fesr per la qualificazione dei beni culturali.[2]

Il loggiato

Lez collezioni

[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del museo sono presenti le Collezioni d'Arte della Città, il museo naturalistico Giuseppe Scarabelli ed è in corso di allestimento il nuovo Museo archeologico della Domus del Rasoio.[1][2]

Collezioni d'arte della città

[modifica | modifica wikitesto]

Le collezioni d'arte sono ospitate nel corridoio attorno ad uno dei chiostri e nelle sale dell’antica biblioteca conventuale. Si suddividono in sette sezioni, a partire dagli affreschi due e trecenteschi staccati dai muri, fino ad approdare alle ultime sale, dove l’arte figurativa lascia spazio alle ricerche d’avanguardia. L’ultima sala del percorso è dedicata all’attualità e dove vengono presentate le ultime novità in termini di arricchimento delle collezioni, con le più recenti donazioni e acquisizioni.[5]

Museo Giuseppe Scarabelli

[modifica | modifica wikitesto]

Il museo Scarabelli, fondato all'inizio del 1857 da Giuseppe Scarabelli, Odoardo Pirazzoli, Giuseppe Liverani e Giacomo Tassinari, eredita le collezioni dela Gabinetto di Storia Naturale di Imola e ospita reperti di archeologia preistorica (fossili, rocce e minerali), etnografici e naturalistici dell'area imolese.[6]

Domus del Rasoio

[modifica | modifica wikitesto]

La Domus del Rasoio è uno scavo archeologico a vista, non ancora aperto al pubblico, che racchiude testimonianze di oltre duemila anni di storia. Presenta tre ambienti pavimentati a mosaico relativi ad una ricca domus romana risalente al I secolo a.C. e i resti di una officina quattrocentesca risalenti all'poca dell'insediamento dei frati domenicani e destinata alla fusione delle campane della chiesa di San Nicolò e Domenico. Il nuovo museo archeologico ospita vari reperti rivenuti durante lo scavo, tra i quali il rasoio in bronzo con impugnatura a testa di pantera, da cui prende il nome la domus stessa.[7]

Le collezioni d'arte durante la Notte europea dei musei nel 2016

Al Museo di San Domenico sono allestite mostre temporanee e ospita eventi.

  1. ^ a b c Museo San Domenico, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
  2. ^ a b c Imola, nasce il nuovo Museo Archeologico, su Programma regionale Fondo europeo di sviluppo regionale - Fesr, ultima modifica 30 marzo 2021. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY 4.0
  3. ^ Museo San Domenico, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, ultimo aggiornamento 21 maggio 2024. URL consultato il 24 maggio 2024.
  4. ^ il Resto del Carlino, «San Domenico si rifà il look», su il Resto del Carlino, 19 febbraio 2011. URL consultato il 24 maggio 2024.
  5. ^ Collezioni d’arte della città, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
  6. ^ Museo Giuseppe Scarabelli, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.
  7. ^ Domus del Rasoio, su Imola Musei. URL consultato il 24 maggio 2024, pubblicato con licenza CC-BY-SA 2.5 Italia.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN128852466 · ISNI (EN0000 0001 1463 6526 · LCCN (ENnr93034710 · GND (DE10169907-4 · J9U (ENHE987007451765105171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr93034710