Montebello (1812)

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Montebello
Il Montebello fotografato nel 1850.
Descrizione generale
Tipovascello a tre ponti
ClasseCommerce de Marseille
Ordine1810
CantiereArsenale di Tolone
Impostazioneottobre 1810
Varo6 dicembre 1812
Entrata in servizio1 luglio 1813
Radiazione25 giugno 1867
Destino finaledemolito nel 1889
Caratteristiche generali
Dislocamento5.095
Lunghezza65,18 m
Larghezza16,24 m
Pescaggio8,12 m
PropulsioneVela (3.265 m²)
Equipaggio1.079
Armamento
ArmamentoArtiglieria:
  • 32 cannoni da 36 libbre nel ponte inferiore
  • 34 cannoni da 24 libbre nel ponte medio
  • 34 cannoni da 18 libbre nel ponte superiore
  • 14 cannoni da 8 libbre sul cassero
  • 12 carronate da 36 libbre sul cassero
Note
dati tratti da Three Decks[1]
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Il Montebello fu un vascello di linea francese da 120 cannoni che prestò servizio nella marina francese dal 1813 al 1867.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Montebello, di François Roux.

Il vascello da 118 cannoni Montebello, appartenente alla Classe Commerce de Marseille, fu ordinato nel 1810, impostato presso l'arsenale di Tolone nell'ottobre dello stesso anno, varato il 6 dicembre 1812 ed entrò in servizio il 1 luglio 1813.[1] Progettato dall'ingegnere Jacques Noël Sané fu costruito sotto la supervisione del costruttore Antoine Arnoud.[1] Appena entrata in servizio fu posta in riserva dove rimase sino al 1834.[2]

All'inizio degli anni Trenta del XIX secolo, la marina francese aveva in servizio sei navi da 118/120 cannoni: Océan, Majestueux, Austerliz, Wagram, Montebello, e Trocadéro.[3] Altre quattro, Ville de Paris, Louis XIV, Friedland e Souverain erano mantenute volontariamente sullo scalo di costruzione, pronte per essere varate ed armate più o meno rapidamente se necessario.[3] Delle sei navi in servizio, visto lo stato di vetustà, fu deciso di mantenerne solo tre, la Océan a Brest, e la Montebello e la Trocadéro a Tolone, ritenute meglio conservate delle altre tre.[3] Questi bastimenti, inattivi da diversi anni, necessitavano di importanti riparazioni prima di essere messi in armamento.[3]

Nel 1834 il Montebello rientrò in servizio attivo; il 31 ottobre 1836 si arenò presso la Grosse Tour, a Tolone, venendo successivamente rimesso a galla.[4] A partire dal 1 aprile 1851, dopo una ispezione in cui il suo scafo fu giudicato poco usurato da quaranta anni di servizio, fu trasformato in nave a propulsione mista, senza subire l'allungamento dello scafo.[2] Fu installata una macchina a vapore Indret a 2 cilindri oscillanti inclinati, erogante la potenza di 140 CV (100 kW).[2] Le successive prove in mare furono disastrose e, così equipaggiato, il Montebello raggiunse la velocità massima di 7 nodi.[2] La causa fu attribuita all'elica per la quale non era stato previsto l'alloggiamento dell'albero, e aumentava la resistenza idrodinamica. Il suo armamento consisteva in 115 cannoni: 32 da 36 lb, 34 da 24 lb, 34 da 12 lb, 14 da 8 lb e 12 carronate da 36 lb.[2] Il 25 agosto 1852 rientrò in servizio attivo, e il 25 marzo 1853 salpò da Tolone con la squadra per raggiungere l'isola di Salamina, da cui poi si portò a Brest.[2]

Nel 1854 prese parte alla guerra di Crimea come nave di bandiera dell'ammiraglio Armand Joseph Bruat, comandante la 2ª Squadra.[2] Il 31 marzo 1854 la squadra navale salpò da Tolone per trasportare truppe a Gallipoli, dove arrivò il 17 aprile.[2] Gallipoli divenne la base operativa della squadra, che il 30 giugno penetrò nel Mar Nero rimorchiando le navi mercantili con a bordo i 9.000 soldati della 4ª Divisione fanteria che dovevano essere sbarcati a Varna.[2] Successivamente, nel luglio 1854, raggiunse la squadra navale dell'ammiraglio Hamelin a Baltchick. Il 21 le due squadre combinate esplorarono le coste della Crimea sotto gli ordini di Dundas, Lyons e Bruat.[2] Il 3 luglio una epidemia di colera colpì sia le truppe a terra che gli equipaggi della navi, ed in pochi giorni morirono 120 marinai.[2] L'11 agosto tutte le navi francesi, tranne Montebello, Henri IV e Jean-Bart, lasciarono la rada di Varna nel tentativo di fermare i contagi.[2] Alla fine del mese a bordo del Montebello erano deceduti 230 membri dell'equipaggio.[2]

Il 5 marzo 1855 prese parte all'assedio di Sebastopoli, poi alla spedizione a Kerč' e alla battaglia di Kinburn.[2] Il 19 novembre 1855 l'ammiraglio Brouat decedette a bordo del Montebello a causa del colera.[2] Rientrata a Tolone il 31 novembre, poco tempo dopo fece parte della squadra d'osservazione dell'ammiraglio Gaud Amable Hugon pronta a d intervenire in qualsiasi parte del Mediterraneo le esigenze della Francia lo richiedessero.[2] La nave fu posta in riserva nel 1857.[2] Nel 1860 il Montebello sostituì il Suffren a Tolone come nave scuola per l'artiglieria e per i timonieri al comando del capitano di vascello Yves Chevalier.[2] Il 7 aprile 1863 a bordo si verificò un grave incidente quando esplose la culatta di un cannone provocando quattro morti e quattordici feriti. Il 20 giugno 1867 divenne nave caserma galleggiante.[2] Fu demolita nel 1889.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Three Decks.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Dossier Marine.
  3. ^ a b c d Troisponts.
  4. ^ The Weather in France, in The Times, n. 16257, 10 novembre 1836, p. 7, colonna C.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Michèle Battesti, La marine de Napoléon III. Vol.1, Brest, SMH, 1997.
  • (FR) Michèle Battesti, La marine de Napoléon III. Vol.2, Brest, SMH, 1997.
  • (FR) Jean-Michel Roche, Dictionnaire des bâtiments de la flotte de guerre française de Colbert à nos jours 1671-1870. Volume 1, éditions LTP, 2005, ISBN 978-2-9525917-0-6.
  • (EN) Rif Winfield e Stephen S. Roberts, French Warships in the Age of Sail 1786 - 1861: Design Construction, Careers and Fates, Seaforth, 2015, ISBN 978-1-84832-204-2.

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