Metropolia di Prusa

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Mappa delle sedi metropolitane del patriarcato di Costantinopoli in Anatolia attorno al 1880.
La chiesa di San Pantaleone, a Gölyazı (distretto di Nilüfer), restaurata e riaperta al culto.

La metropolia di Prusa è una diocesi del patriarcato di Costantinopoli (in greco Μητρόπολις Προύσης?, Mitrópolis Proúsis).[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prusa, corrispondente alla città di Bursa nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Bitinia nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Nicomedia.

Le tradizioni agiografiche greche e latine riportano i nomi di due santi vescovi di Prusa, Alessandro e Patrizio, entrambi morti martiri; il primo è ricordano nel menologio greco alla data del 9 giugno; il secondo nel martirologio romano alla data del 28 aprile.

La sede è documentata in tutte le Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino al XV secolo, inizialmente come suffraganea di Nicomedia e poi, nel XIII secolo, come sede metropolitana senza suffraganee.[2]

Il primo vescovo documentato dalle fonti storiche è Esichio, che fu tra i padri del primo concilio ecumenico celebrato a Nicea nel 325.[3] Segue il santo vescovo Timoteo, che secondo la tradizione cristiana avrebbe subito il martirio all'epoca dell'imperatore Flavio Claudio Giuliano (361-363)[4] e che è ricordato nel martirologio romano alla data del 10 giugno. Eustazio e Pietro parteciparono ai concili ecumenici di Costantinopoli nel 381 e di Efeso nel 431.

Stefano sottoscrisse il decreto sinodale di Gennadio I di Costantinopoli contro i simoniaci nel 458/459 circa.[5] Teoctisto e Policronio parteciparono ai concili ecumenici rispettivamente nel 553[6] e nel 680[7]. Teodoro assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[8] Nella prima metà del IX secolo sono noti due vescovi, Leone e Giovanni, che vissero nei momenti difficili delle controversie iconoclaste. Niceta partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[9] La sigillografia ha restituito i nomi di diversi vescovi di Prusa, vissuti fra X e XII secolo.

Nel XIII secolo la diocesi venne elevata al rango di sede metropolitana, attestata per la prima volta nel 1232.[10] Nonostante l'occupazione ottomana della Bitinia, sopravvisse una numerosa comunità cristiana, non solo di rito bizantino, ma anche di altri riti, soprattutto quello armeno.[11] La metropolia di Bursa era ancora attiva all'inizio del Novecento, con giurisdizione su circa 6000 fedeli greco-ortodossi. La comunità scomparve in seguito alla guerra greco-turca e agli accordi del trattato di Losanna del 1923 che impose obbligatoriamente lo scambio delle popolazioni tra Grecia e Turchia.[12] La sede tuttavia non è mai stata canonicamente soppressa dal patriarcato.[13]

Durante il patriarcato di Bartolomeo di Costantinopoli, sono state riacquistate, restaurate e riaperte al culto alcune chiese dell'antica metropolia. Nel 2019 è stata celebrata a Bursa, per la prima volta dopo quasi un secolo, una divina liturgia nella chiesa di San Basilio.[14] Oggi la metropolia è censita tra le diocesi attive del patriarcato sul territorio turco, benché quasi spopolata.[1]

Cronotassi dei vescovi e metropoliti[modifica | modifica wikitesto]

Periodo romano e bizantino[modifica | modifica wikitesto]

  • Sant'Alessandro †[15]
  • San Patrizio †
  • Esichio † (menzionato nel 325)
  • San Timoteo † (circa 361/363)
  • Eustazio † (menzionato nel 381)
  • Pietro † (menzionato nel 431)
  • Stefano † (menzionato nel 458/459 circa)
  • Teoctisto † (menzionato nel 553)
  • Policronio † (menzionato nel 680)
  • Teodoro † (menzionato nel 787)
  • Leone † (menzionato nell'832)[16]
  • Giovanni † (dopo l'843)[17]
  • Niceta † (menzionato nell'879)
  • Cosma † (X-XI secolo)[18]
  • Stefano † (X-XI secolo)[19]
  • Sisinnio † (XI secolo)[20]
  • Massimo † (seconda metà del XII secolo)[21]
  • Leonzio † (menzionato nel 1232)[22]
  • Nicola † (menzionato nel 1256)[23]
  • Neofito † (menzionato nel 1285)[24]
  • Giovanni † (menzionato nel 1294)[25]
  • Nicola † (prima del 1315 - dopo il 1331)[26]

Periodo ottomano e turco[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EL) Ιερές Μητροπόλεις στην Τουρκία, ec-patr.org
  2. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 510, voce Prousa.
  3. ^ Heinrich Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Leipzig, 1898, p. LXIV, nº 197 (Esychios Prouses). Le Quien confonde Esichio di Prusa con Giorgio di Prusiade.
  4. ^ In realtà, sotto l'imperatore Giuliano non vi furono martiri di cristiani, in quanto l'imperatore sapeva bene che dare nuovi martiri alla fede cristiana l'avrebbe aiutata (Claudio Moreschini, Filosofia e letteratura in Gregorio di Nazianzo, Vita e Pensiero, 1997, pp. 186-190).
  5. ^ Giovanni Domenico Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, vol. VII, col. 917-918 C.
  6. ^ Concilium universale Constantinopolitanum sub Iustiniano habitum, edidit Johannes Straub, volumen primum, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» vol. IV/1, Berolini, 1971, p. 227, nº 81.
  7. ^ Polychronios, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 6317.
  8. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines 33 (1975), p. 36.
  9. ^ Niketas, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 25710.
  10. ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae…, p. 164.
  11. ^ Ancora agli inizi del Novecento Bursa era sede di una diocesi della Chiesa apostolica armena e di una della Chiesa armeno-cattolica.
  12. ^ Kiminas, The ecumenical patriarchate…, p. 82.
  13. ^ (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 215.
  14. ^ (EL) Σε κλίμα συγκίνησης τα Θεοφάνεια στην Τρίγλια σήμερα, για πρώτη φορά στην ιστορία από το 1922! (φωτό & βίντεο), aegeanews.gr
  15. ^ v. 18 Alexandre, in «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. II, col. 180.
  16. ^ Leon, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 4425.
  17. ^ Ioannes, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 3238.
  18. ^ Gustave Léon Schlumberger, Sigillographie de l'empire byzantin, 1884, pp. 250-251.
  19. ^ Stephanos, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 27335.
  20. ^ Sisinnios, bishop of Prousa, «Prosopography of the Byzantine World».
  21. ^ Maximos, bishop of Proussa, «Prosopography of the Byzantine World».
  22. ^ F. Miklosich, J. Muller, Acta et diplomata graeca medii aevi sacra et profana, tomo III, Vienna, 1865, p. 65. Vitalien Laurent, Les regestes des actes du patriarcat de Constantinople, vol. I/4, Paris, 1971, pp. 71-72, nº 1261.
  23. ^ F. Miklosich, J. Muller, Acta et diplomata graeca medii aevi sacra et profana, tomo I, Vienna, 1860, p. 119.
  24. ^ Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 20159.
  25. ^ (FR) Albert Failler, Un acte inédit du patriarche de Constantinople Jean XII (2 juin 1294), Revue des études byzantines, Année 1993, nº 51, pp. 78 e 81.
  26. ^ Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 20492.
  27. ^ Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 8131.
  28. ^ Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 7335.
  29. ^ La cronotassi da Antimo (1807) a Dionisio Psiachas (2008) è pubblicata da: (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 82.
  30. ^ Patriarca ecumenico di Costantinopoli per tre mandati nel XIX secolo, tra il 1845 e il 1873.
  31. ^ Patriarca di Costantinopoli dal 17 dicembre 1924 fino al 22 maggio 1925.
  32. ^ (EL) Βιογραφικό Σημείωμα του Σεβασμιωτάτου Αρχιεπισκόπου Αμερικής κ. Ελπιδοφόρου, www.goarch.org
  33. ^ (EL) Εκλογές νέων Αρχιερέων και προαγωγές στην Πατριαρχική Αυλή, ec-patr.org

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]