Maurilio Bossi
Maurilio Bossi | |
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Nascita | Saronno, 20 febbraio 1897 |
Morte | Nervesa della Battaglia, 20 giugno 1918 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 3ª Compagnia, I Battaglione, 68º Reggimento fanteria |
Anni di servizio | 1916-1918 |
Grado | Sottotenente |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Battaglia del solstizio |
Decorazioni | vedi qui |
Frase celebre | Il dovere è un sentimento superiore, magnifico, terribile, vasto come il mare, sconfinato come il cielo, infinito come Iddio. La disciplina è sacrifizio e coraggio, il coraggio è virtù. |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Maurilio Bossi (Saronno, 20 febbraio 1897 – Nervesa della Battaglia, 20 giugno 1918) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Saronno, provincia di Varese, il 20 febbraio 1897, figlio di Adolfo e di Carolina Leoni.[3] Diplomatosi di ragioniere presso l'Istituto tecnico Carlo Cattaneo di Milano, si iscrisse nella facoltà di scienze economiche e commerciali dell'università Luigi Bocconi.[1] Nel settembre 1916 fu chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito assegnato alla 2ª Compagnia automobilisti, e poi frequentò il corso per allievi ufficiali di complemento presso la Regia Accademia Militare di Modena.[1] Nell'agosto 1917 fu nominato aspirante ufficiale presso il 68º Reggimento fanteria della Brigata Palermo.[1] Raggiunto il reggimento in zona di operazioni nel novembre successivo e, per qualche tempo, ebbe il comando del plotone arditi del I Battaglione operante sul Monte Grappa.[1] Promosso sottotenente nel marzo 1918, durante la battaglia del solstizio combatte con la 3ª Compagnia del I Battaglione il 16 e 17 giugno 1918 a Giavera del Montello, e poi fu inviato col battaglione all'attacco di Nervesa, caduta in mano del nemico.[1] Nel pomeriggio del 19 giugno il battaglione, partendo da Cà Breda, si lanciò all'attacco riuscendo, verso sera, a impegnare le truppe nemiche nell'abitato di Nervesa, dove il combattimento infuriò durante tutta la notte fra i ruderi delle case del villaggio.[1] All'alba del giorno successivo, nel corso di un contrattacco austriaco rimase il solo ufficiale fra i pochi superstiti della sua compagnia, battendosi in un furioso corpo a corpo contro gli honved ungheresi e dopo aver rifiutato l'intimazione di resa, cadde trafitto a morte da numerosi colpi di pugnale.[1] Con Regio Decreto del 2 giugno 1921 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Nel 1920 l'università Bocconi gli concesse postuma la laurea ad honorem.[1] Portano il suo nome una piazzetta del centro di Milano e una via della città di Saronno.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 2 giugno 1921.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 116.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bossi, Maurilio, su Combattenti Liberazione.
- M. Altarui, Le Medaglie d’Oro del Montello, su ANA Conegliano.