Mario Fabbriani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mario Fabbriani
NascitaSasso Marconi, 1886
MorteLoma del Portillo, 30 settembre 1937
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaGenio militare
Fanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
CampagneCampagna di Libia (1913-1921)
Fronte italiano (1915-1918)
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Mario Fabbriani (Sasso Marconi, 1886Loma del Portillo, 30 settembre 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sasso Marconi nel 1886, figlio di Giuseppe ed Ercola Giuseppa Sandri.[2] Conseguita la licenza di scuola superiore presso l'Istituto tecnico di Bologna, compì il servizio militare di leva nel Regio Esercito in forza al 3º Reggimento genio telegrafisti dal novembre 1907 al settembre 1909.[3] Richiamato a prestare servizio militare attivo, prese parte alla campagna di Libia e col reparto genio telegrafisti operò in Tripolitania dall'ottobre 1912 al marzo 1913. Richiamato ancora in servizio dopo lo scoppio della guerra con l'Impero austro-ungarico, fu assegnato alla 12ª Compagnia telegrafisti, nel giugno 1917 partecipò ad un corso reggimentale per la nomina ad aspirante ufficiale di complemento presso il 24º Reggimento fanteria "Como" mobilitato.[3] Ebbe successive varie destinazioni in reggimenti al fronte, poi con la promozione a sottotenente di complemento avvenuta nel settembre 1917 passò in forza al 281º Reggimento fanteria "Foggia" operante sul Piave dove rimase ferito.[3] Rientrato al reggimento, partecipò alla battaglia di Vittorio Veneto e fu promosso tenente nel gennaio 1919.[3] Collocato in congedo nel luglio dello stesso anno ritornò alla vita civile, lavorando come bancario nella sua città natale, dove ricoprì anche incarichi amministrativi e politici, tra cui quello di podestà.[3] Richiamato in servizio a domanda, nel febbraio 1937 ottenne di essere inviato a combattere in Spagna, dove fu assegnato al II Battaglione del 2º Reggimento della Brigata Mista "Frecce Azzurre".[3] Rimasto gravemente ferito in combattimento a Loma del Portillo il 27 settembre 1937, si spense tre giorni dopo presso l'ospedale da campo A.[3] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Reduce dalla guerra libica e da quella italo-austriaca, elemento fattivo nelle organizzazioni fasciste, guerriero di istinto, sempre pronto a pagare di persona in ogni impresa guerresca della Nazione. A 50 anni partecipava, volontario alla guerra di Spagna ed otteneva, con la rinunzia ad un incarico presso servizi, in retrovia, il comando di una compagnia “Frecce Azzurre “, rivelando, in più occasioni, saldezza ed altezza di ideale patriottico, singolare tempra di comandante e di combattente. Alla testa della sua compagnia, conquistava forti posizioni del nemico. Contrattaccato successivamente da forze superiori, animava con eroico contegno il proprio reparto, mantenendo le posizioni conquistate. Ferito gravemente volle rimanere fra i suoi soldati, fino a quando la situazione non fu ristabilita. Moriva due giorni dopo, manifestando la soddisfazione di aver dato la sua vita per una alta causa della Patria. Loma del Portillo, 27 settembre 1937.[4]»
— Regio Decreto 16 novembre 1940.[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla testa della sua compagnia attaccava conquistandole, forti e ben presidiate posizioni avversarie. Contrassaltato da forze superiori manteneva brillantemente la posizione conquistata. Ferito gravemente rimaneva in piedi sotto tiri intensi avversari per incitare ancora una volta i suoi legionari alla lotta. Morì due giorni dopo dalla ferita, con serenità, fiero di aver compiuto tutto il suo dovere da fascista della prima ora. Loma del Portillo, 28 settembre 1937
— Regio Decreto 17 marzo 1938.
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell’unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 260.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.35 del 10 febbraio 1941, pag.662.
  3. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  4. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  5. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 10 dicembre 1940, registro 45 guerra, foglio 463.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 260.
  • Filippo Lombardi e Alberto Galazzetti, Storia della 7ª Legione "Cairoli" della M.V.S.N. di PaviaLe medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Voghera, Marvia Edizioni, 2008, p. 220.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]