Manfred Rommel

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Manfred Rommel
Manfred Rommel nel 2004

Sindaco di Stoccarda
Durata mandato1974 –
1996
PredecessoreArnulf Klett
SuccessoreWolfgang Schuster

Dati generali
Partito politicoUnione Cristiano-Democratica di Germania
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Tubinga
ProfessioneAvvocato
Manfred Rommel
NascitaStoccarda, 24 dicembre 1928
MorteStoccarda, 7 novembre 2013
Dati militari
Paese servito Germania nazista
Forza armata Luftwaffe
Anni di servizio1943 - 1945
GradoLuftwaffenhelfer
GuerreSeconda guerra mondiale
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Manfred Rommel (Stoccarda, 24 dicembre 1928Stoccarda, 7 novembre 2013) è stato un politico tedesco, figlio unico di Erwin Rommel.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

All'età di quattordici anni servì in una batteria antiaerea in qualità di Luftwaffenhelfer e in quel periodo pensò di entrare nelle Waffen SS, ma il padre si oppose a questa scelta[1]. Era presente a casa dei genitori quando il padre fu costretto a suicidarsi per la sua presunta complicità nell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944. A fine aprile 1945 Rommel disertò dal Reichsarbeitsdienst, consegnandosi all'avanzare della Prima Armata francese, dove venne personalmente interrogato dal generale Jean de Lattre de Tassigny.

Nel 1947 ottenne l'Abitur (diploma) a Biberach an der Riß e successivamente si laureò in giurisprudenza all'Università di Tubinga, in seguito esercitando come avvocato. Si sposò con Liselotte ed ebbe una figlia di nome Catherine[2].

Tra il 1951 e il 1953, assieme alla madre, collaborò con lo storico britannico Basil Liddell Hart alla riordinazione e pubblicazione del carteggio e delle memorie del padre.[3]

Nel 1956 divenne Segretario di Stato del Land del Baden-Württemberg.

Esponente dell'Unione Cristiano Democratica Tedesca (CDU), Rommel si candidò a sindaco di Stoccarda nel 1974 e vinse con il 58,5% dei voti, venendo rieletto nel 1982 con il 69,8% dei consensi e nel 1990 con il 71,7% delle preferenze, divenendo uno dei borgomastri più amati della Germania. Come sindaco di Stoccarda, divenne noto per il suo sforzo di dare degna sepoltura ai terroristi "suicidi" della Rote Armee Fraktion, nonostante il timore che le tombe diventassero un punto di pellegrinaggio per la sinistra radicale[4].

Nel 1996, anno in cui concluse la sua carriera politica, si tenne un ricevimento in suo onore al Teatro statale Württemberg e nell'occasione il cancelliere Helmut Kohl lo insignì con l'Ordine al merito di Germania, elogiandolo per il modo con cui aveva saputo migliorare le relazioni tra Berlino e Parigi; poco dopo, il comune di Stoccarda gli concesse un'alta onorificenza[5].

Negli ultimi anni di vita venne colpito dalla malattia di Parkinson, ma ciò non gli impedì di scrivere libri di carattere politico e satirico; inoltre collaborò saltuariamente con lo Stuttgarter Zeitung.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine di Orange-Nassau - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine al Merito dello Stato di Baden-Wuerttemberg (Baden-Wuerttemberg) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito al nastro dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito con Placca dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran croce al merito con placca e cordone dell'ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria

Accademiche[modifica | modifica wikitesto]

Laurea honoris causa in Giurisprudenza - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in Giurisprudenza
Laurea honoris causa in Giurisprudenza - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in Giurisprudenza
Laurea honoris causa in Giurisprudenza - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in Giurisprudenza

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
— 1995
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente

Cittadinanze onorarie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Death of the Desert Fox: Rommel's son's account of his father's last moments after Hitler ordered him to take a cyanide pill or be arrested"., Daily Mail, 30 dicembre 2012
  2. ^ a b WAS MACHT EIGENTLICH...: Manfred Rommel (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2011)., stern.de
  3. ^ Basil Liddell Hart, Storia militare della Seconda guerra mondiale, Prefazione di Kathleen Liddell Hart, Cles, Arnoldo Mondadori, 1996, ISBN 978-88-04-42151-1.
  4. ^ Usselmann, Rainer, "18. Oktober 1977: Gerhard Richter's work of mourning and its new audience"
  5. ^ Festive retirement party for Stuttgart Mayor Manfred Rommel", GERMAN NEWS, 5 ottobre 2006
  6. ^ Manfred Rommel: Autorinnen und Autoren in Baden-Württemberg, su autoren-bw.de. URL consultato il 20 luglio 2017.
  7. ^ Alt-OB gestorben: Ganz Stuttgart trauert um Ehrenbürger Manfred Rommel, su stuttgarter-nachrichten.de. URL consultato il 20 luglio 2017.
  8. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
  9. ^ WORLD : Queen Honors 'Anglophile' Son of 'Desert Fox' Erwin Rommel, su articles.latimes.com. URL consultato il 20 luglio 2017.
  10. ^ Manfred Rommel, Son of German Field Marshal, Dies at 84, su nytimes.com. URL consultato il 20 luglio 2017.
  11. ^ Ordensträger (PDF), su stm.baden-wuerttemberg.de. URL consultato il 20 luglio 2017.
  12. ^ Lebenslauf Manfred Rommel, su stuttgart.de. URL consultato il 20 luglio 2017.
  13. ^ Kommentar - Ohne Rommel, su stuttgarter-nachrichten.de. URL consultato il 20 luglio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Stoccarda Successore
Arnulf Klett 19741996 Wolfgang Schuster
Controllo di autoritàVIAF (EN109497727 · ISNI (EN0000 0001 0933 3133 · LCCN (ENn81123290 · GND (DE118602462 · BNF (FRcb12882260c (data) · CONOR.SI (SL124379235 · WorldCat Identities (ENlccn-n81123290