Oosterdam

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M/N Oosterdam
Descrizione generale
TipoNave da crociera
ClasseVista
ArmatoreHolland America Line
ProprietàCarnival Corporation
Porto di registrazione Rotterdam, Paesi Bassi
Identificazione
CostruttoriFincantieri
CantiereMarghera (VE), Italia
Impostazione2002
MadrinaMargherita dei Paesi Bassi
Battesimo30 luglio 2003
Completamento2003
Ammodernamento2009
StatoIn servizio
Caratteristiche generali
Stazza lorda82305 tsl
Portata lorda10965 tpl
Lunghezza285,24 m
Larghezza32,25 m
Pescaggio7,9 m
Propulsione2 motori ABB Azipod diesel
Velocità(max) 24 nodi (44 km/h)
Numero di ponti11
Numero di cabine958
Equipaggio817
Passeggeri1918
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La motonave Oosterdam (pronuncia olandese OH-ster-dam) è una nave da crociera battente bandiera dei Paesi Bassi della compagnia Holland America Line (divisione della Carnival Corporation & plc), la seconda di una serie di gemelle che comprende anche la Noordam, la Westerdam e la Zuiderdam. Il nome deriva dal termine olandese "Oost", che indica il punto cardinale Est.

Etimologia del nome[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene nessuna nave precedente sia stata chiamata Oosterdam, la prima nave con il prefisso "Ooster" fu varata nel 1913 come Oosterdijk, un bastimento da 8 251 tonnellate, azionato da un'elica. Navigò tra Rotterdam e Savannah, in Georgia, per Holland America, oltre a servire lo sforzo bellico alleato durante la prima guerra mondiale.[1] All'epoca "dijk" o "dyk" era il suffisso utilizzato per i cargo, "dam" era utilizzato per le navi passeggeri.

Informazioni tecniche[modifica | modifica wikitesto]

I locali macchine a bordo di Oosterdam sono vasti e si estendono lungo due dei ponti più bassi per la maggior parte della nave.

La Oosterdam è alimentata da un sistema di propulsione CODAG che comprende cinque motori Diesel Sulzer ZAV40S (tre da 16 cilindri e due da 12 cilindri) costruiti su licenza da Grandi Motori Trieste (ora di proprietà di Wärtsilä) a Trieste, Italia,[2][3] e una turbina a gas GE LM2500,[4] che la rende una delle poche navi mercantili alimentate da tale sistema. È azionato da due propulsori ABB Azipod da 17,62 MW (23956,53 CV), raffreddati ad acqua dolce.[5]

Le sue due sale macchine sono separate da una paratia stagna. Ciascuna sala macchine è dotata dei propri sistemi di distribuzione del carburante, della lubrificazione, del raffreddamento e dell'energia elettrica ed è completamente indipendente dall'altra.

L'acqua potabile della nave è prodotta da tre grandi impianti di desalinizzazione ad evaporazione flash multieffetto Alfa Laval.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nave è stata costruita da Fincantieri a Marghera (frazione di Venezia) e consegnata nel luglio 2003.

Battesimo[modifica | modifica wikitesto]

La Oosterdam fu battezzata dalla principessa Margherita dei Paesi Bassi. La cerimonia ebbe luogo il 29 luglio 2003 a Rotterdam, la città dove venne fondata Holland America Line. L'evento si svolse nell'arco di tre giorni di celebrazioni per il 130º anniversario della compagnia. L'ammiraglia congiunta della flotta, la Rotterdam, si è unita alla Oosterdam "da prua a prua" per darle il benvenuto nella flotta.

Ristrutturazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 è stata sottoposta a una lieve ristrutturazione, in cui sono state aggiunte delle nuove cabine e la stazza lorda è così aumentata da 81796 tsl a 82 305 tsl.

Aree operative[modifica | modifica wikitesto]

La nave alternò crociere autunno/inverno lungo la Riviera Messicana con crociere estive in Alaska. Nell'autunno del 2011 visitò per la prima volta le Hawaii.[6] Dopo gennaio 2012, Holland America sospese le visite alla costa occidentale del Messico, in parte a causa di problemi di sicurezza in relazione alla guerra messicana della droga e in parte a causa della depressione del mercato delle crociere nel sud della California; l'Oosterdam cambiò rotta verso le Hawaii, l'Australia e il Pacifico meridionale.[7] Holland America fu la prima compagnia di crociere a riprendere il servizio per Mazatlán nell'autunno del 2013 con la Veendam, e la Oosterdam poco dopo.[8] Il 4 maggio 2019 la Oosterdam si scontrò con la Nieuw Amsterdam, già attraccata, a Vancouver, nella Columbia Britannica. Non furono segnalati feriti e lo sbarco su entrambe le navi si svolse normalmente.[9]

Navi gemelle[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Holland America Line, Current News & Press Releases, su hollandamerica.com. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 20 agosto 2023).
  2. ^ Wärtsilä, Benvenuti - Wärtsilä in Italia, su wartsila.com. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 24 agosto 2023).
  3. ^ (EN) M. Luthi, F. Sacchi, Resiliently-mounted medium-speed propulsion engines for cruise ships (PDF), su lme.ntua.gr, maggio 1991. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
    «The paper presents some studies made by New Sulzer Diesel Ltd, ot Winterthur, Switzerland, with the aim of reducing the structure-borne noise transmission from engines to be installed on passenger ships. lt shows the design and calculation criteria adopted to define the optimum position ot mountings and the characteristics ot the resilient mounting. (L'articolo presenta alcuni studi effettuati da New Sulzer Diesel Ltd, di Winterthur, Svizzera, con l'obiettivo di ridurre la trasmissione del rumore trasmesso dalla struttura da parte dei motori da installare sulle navi passeggeri.)»
  4. ^ (EN) GE LM2500 Press Release, su geae.com, 16 marzo 2004. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2011).
  5. ^ (EN) Specifications:Oosterdam, su ship-technology.com, 17 marzo 2010. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato il 27 settembre 2011).
  6. ^ (EN) Search the Best Cruises for 2023 and 2024 | Holland America, su www.hollandamerica.com. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 23 agosto 2023).
  7. ^ (EN) Cruise News: Latest Cruise Line & Cruise Ship News - Cruise Critic, su www.cruisecritic.com. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 25 agosto 2021).
  8. ^ (EN) Rosemary McClure, Mexico: Three cruise lines returning to Mazatlan, su latimes.com, Los Angeles Times, 10 settembre 2013. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 24 agosto 2023).
  9. ^ (EN) Tiffany Crawford, Two cruise ships collide in Vancouver port, su vancouversun.com, 5 maggio 2019. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato il 24 agosto 2023).

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