Limonium strictissimum

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Limonio strettissimo
Limonium strictissimum
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Plumbaginaceae
Genere Limonium
Specie L. strictissimum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Plumbaginales
Famiglia Plumbaginaceae
Genere Limonium
Specie L. strictissimum
Nomenclatura binomiale
Limonium strictissimum
(Salzm.) Arrigoni, 1980

Il limonio strettissimo (Limonium strictissimum (Salzm.) Arrigoni, 1980) è una specie di pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae.[2]

Può produrre semi anche se l'impollinazione dei fiori non si è verificata, fenomeno chiamato apomissia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento[modifica | modifica wikitesto]

I fusticini possono raggiungere un'altezza massima di 30 centimetri e con portamento quasi verticale. Gli steli sono lignificati alla base, in prossimità del terreno.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono lanceolate o cuneiformi, di lunghezza compresa tra 1,5 e 2,5 centimetri e larghezza tra i 2 ed i 4 millimetri. Sono distribuite in rosette basali.

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Le inflorescenze sono apicali e costituite da fiori tubulari, di colore blu. La fioritura avviene nel mese di agosto.

Radici[modifica | modifica wikitesto]

L'apparato radicale è fittonante.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta endemica della Sardegna e della Corsica. Il suo habitat naturale è rappresentato dalle coste nell'immediata prossimità del mare, su substrati piuttosto diversi che possono variare dalle sabbie, anche grossolane, alle rocce granitiche e calcaree[3].
Il suo attuale areale in Sardegna è rappresentato da una piccola superficie tre le rocce granitiche di Punta Rossa, sull'isola di Caprera. In Corsica sono noti cinque siti in cui la specie vegeta, tutti lungo la costa orientale dell'isola[3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

A causa della perdita dell'habitat naturale, della siccità, delle frane e dell'impatto esercitato dall'uomo Limonium strictissimum è classificata nella IUCN Red List come specie in pericolo di estinzione (Endangered)[1]. La specie è stata inserita dalla IUCN nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate della area mediterranea[3].

In Italia la popolazione dell'isola di Caprera è tutelata dalla legge in quanto il sito in cui vegeta è incluso nell'area del Parco nazionale Arcipelago della Maddalena. A livello regionale un progetto di legge che ne vietava la raccolta (così come di altre specie vegetali a rischio) fu proposto, ma non approvato, da alcuni componenti del consiglio regionale della Sardegna nel 2006[4].

A livello internazionale è considerata una specie prioritaria inserita negli allegati II e IV della direttiva Habitat dell'Unione europea[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Arrigoni, P.V. & Juillet, N. 2011, Limonium strictissimum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 22 luglio 2023.
  2. ^ (EN) Limonium strictissimum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22 luglio 2023.
  3. ^ a b c Limonium strictissimum [collegamento interrotto], su Top 50 Mediterranean Island Plants. URL consultato il 7 dicembre 2009.
  4. ^ Consiglio regionale della Sardegna - Proposta di legge n.262/2006. Disciplina per la raccolta e la trasformazione delle piante officinali, Allegato C - Specie endemiche e rare presenti in Sardegna di cui è vietata la raccolta (PDF), su consiglio.regione.sardegna.it. URL consultato il 1º dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^ Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, su eur-lex.europa.eu. URL consultato il 5 dicembre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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