Lamont Young
Lamont Young (Napoli, 12 marzo 1851 – Napoli, 1929) è stato un architetto e urbanista italiano.
Biografia
Lamont Young nasce a Napoli da Giacomo Enrico Young, possidente scozzese che si era trasferito a Napoli dall'India ed Elisabetta Swinhoe, nata a Calcutta.
Opere
Famoso per aver progettato e costruito il Parco Grifeo col Castello Aselmeyer, alcuni palazzi del Parco Margherita e del rione Amedeo, Villa Ebe sul Monte Echia (sua residenza personale) e la sede dell'Istituto Grenoble in via Crispi[1].
A lui si devono nel 1872 anche i progetti (mai realizzati) della prima linea metropolitana partenopea[2] (che appaiono ricordati nelle stazioni del metrò dell'arte) e del "rione Venezia", la nuova città fatta di canali, giardini e palazzi residenziali a bassa densità abitativa.
Il nuovo rione avrebbe dovuto sorgere fra Santa Lucia e l'area flegrea, che il progetto voleva unite e collegate da un sistema di calli e canali, fra i cui uno spettacolare canale in galleria che avrebbe dovuto passare sotto la collina di Posillipo e, attraverso Fuorigrotta, avrebbe dovuto sfociare a Bagnoli che Young, con estrema lungimiranza, aveva indicato come ideale polo turistico e balneare cittadino di respiro europeo.
Il suo stile 'pseudo-vittoriano' fu talvolta criticato in quanto non rispondente alla tradizione architettonica cittadina.
Morì suicida a Villa Ebe, a Pizzofalcone, nel 1929.
Young fu anche un appassionato di motori e la sua passione per le auto lo indusse a promuovere la nascita dell'automobile club di Napoli, ufficialmente costituito il 18 febbraio del 1906, presso la sua abitazione di allora.
Note
- ^ Napoli tradisce il grande sogno di Lamont Young, in Secolo d'Italia, mercoledì 14 dicembre 2011. URL consultato il 20 dicembre 2015.
- ^ Renato De Fusco, Facciamo finta che: cronistoria architettonica e urbanistica di Napoli e dintorni in scritti brevi dal '50 al 2000, Liguori Editore, 2004, p. 96. URL consultato il 20 dicembre 2015.
Bibliografia
- Giancarlo Alisio, Lamont Young. Utopia e realtà nell'urbanistica napoletana dell'Ottocento, 3ª ed., Roma, Officina Edizioni, 1993, SBN IT\ICCU\VEA\0044724.
Voci correlate
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42647593 · ISNI (EN) 0000 0000 3119 0901 · ULAN (EN) 500328434 · LCCN (EN) n79029333 · GND (DE) 11940477X · WorldCat Identities (EN) lccn-n79029333 |
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