La storia dei tre orsi
La storia dei tre orsi | |
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Titolo originale | The Three Bears |
Altri titoli | I tre orsi Riccioli d'oro e i tre orsi |
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Autore | Robert Southey |
1ª ed. originale | 1837 |
Genere | favola |
Lingua originale | inglese |
La storia dei tre orsi (conosciuta anche come Riccioli d'oro e i tre orsi) è una fiaba per bambini, una delle più popolari in lingua inglese.[1]
Origini[modifica | modifica wikitesto]
La favola fu messa per la prima volta su carta dal poeta inglese Robert Southey[2], e pubblicata nel 1837 nel quarto volume della sua collezione The Doctor.[3] Lo stesso anno, lo scrittore George Nicol ne pubblicò una versione in rime sulla base del racconto in prosa di Southey[2][4], e con l'approvazione dello stesso.[5] Entrambe le versioni raccontano di tre orsi e di una anziana che entra nella loro proprietà.
In realtà la storia dei tre orsi era in circolazione molto prima della pubblicazione della versione di Southey.[4][6] Nel 1831, per esempio, Eleanor Mure regalò al nipote per il suo compleanno un libretto su tre orsi realizzato a mano[2][4] e nel 1894 l'esperto di folclore Joseph Jacobs scoprì la favola di Scrapefoot, un racconto con una volpe come antagonista[7]. Scrapefoot aveva una sorprendente somiglianza con il racconto di Southey e può essere derivata da una ancora più antica tradizione orale. Probabilmente nella sua stesura della storia Southey confuse il termine "vixen" come volpe con quello di una astuta donna anziana.[2]
Cambiamenti[modifica | modifica wikitesto]
Dalla sua prima pubblicazione il racconto ha subito due importanti modifiche nel corso degli anni. La prima riguarda la protagonista che da una donna anziana è diventata nel tempo una graziosa bambina[5], che ha cambiato numerose volte nome[8] prima di arrivare nel 1904 ad essere chiamata Riccioli d'oro[2], mentre i tre orsi sono diventati papà, mamma e piccolo orso, benché la data di questo cambiamento sia oggetto di disputa: per alcuni si tratta del 1852[3], mentre per altri è il 1878, anno di pubblicazione della fiaba nei Racconti di Mamma Oca, pubblicata da Routledge.[4][8]
La storia, inizialmente crudele, è diventata una favola dai risvolti minacciosi più blandi. La stessa Riccioli d'oro, a differenza della volpe e della vecchia delle storie originali, non muore mai in alcuna versione del finale. Nella maggior parte dei casi infatti la bambina impara la lezione e riesce a fuggire all'ira degli orsi. Nella versione della Mure della favola dei Tre Orsi, nel finale la vecchia veniva impalata sul campanile della chiesa di St. Paul.[3] Anche il titolo della fiaba è stato rapidamente cambiato in Riccioli d'oro ed i tre orsi.
Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]
La favola nel corso degli anni è stata adattata in giochi, film, ed altre opere.
- Uno dei primi adattamenti cinematografici fu ad opera di Walt Disney che nel 1922 realizzò il cartone animato Riccioli d'oro e i tre orsi.[9]
- Nel 1936 una versione della storia dei Tre Orsi fu proposta per le Sinfonie allegre, con Topolino, Paperino ed altri personaggi Disney nei ruoli dei protagonisti, ma il film non fu mai realizzato.[10]
- Nel 1939 Terrytoons distribuì The Three Bears. Questa versione raffigura gli orsi con un accento italiano e invece del porridge mangiano spaghetti. Tutti i personaggi in questa versione vengono doppiati dal musicista Arthur Kay.
- Un breve lungometraggio fu prodotto nel 1958 dalla Coronet Films.[11]
- L'ottavo episodio della seconda stagione della serie animata Happily Ever After: Fairy Tales for Every Child (1995-2000) è un adattamento della fiaba ambientato in Giamaica.
- Il 19 dicembre 1997 un'opera di trentacinque minuti diretta da Kurt Schwertsik ed intitolata Roald Dahl's Goldilocks è stata presentata al Glasgow Royal Concert Hall.[12]
- Nel secondo episodio della serie televisiva Grimm, ne appare una versione in cui si avanza l'ipotesi che gli "orsi" appartengano in realtà ad una razza parallela a quella umana, che da secoli sfrutta l'umanità per nutrirsi.
- Il romanzo di Jasper Fforde The Fourth Bear (2006) è basato sulla scomparsa di Riccioli d'Oro dopo la visita alla casa dei tre orsi.
- Una delle protagoniste della web-serie RWBY, Yang Xiao Lang, è basata sul personaggio di Riccioli d'oro.
- Nel film Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio, Riccioli D'Oro e i tre orsi appaiono come co-protagonisti e sono rappresentati come una famiglia criminale in cui la ragazza è stata adottata dagli orsi.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Alan C. Elms, "The Three Bears": Four Interpretations, in The Journal of American Folklore, vol. 90, n. 357, luglio–settembre 1977, pp. 237–273.
- ^ a b c d e Iona Opie, Peter Opie, The Classic Fairy Tales, Oxford, Oxford University Press, 1974, pp. 199–200, ISBN 0-19-211559-6.
- ^ a b c Maria Tatar, The Annotated Classic Fairy Tales, New York, W.W. Norton & Company, Inc., 2002, pp. 245–246, ISBN 0-393-05163-3.
- ^ a b c d Katherine Mary Briggs, British Folk Tales and Legends, London, Routledge, 1977, 2002, pp. 128–129, ISBN 0-415-28602-6.
- ^ a b Charles Madison Curry, Children's Literature, Rand McNally & Company, 1921, p. 65.
- ^ Richard Mercer Dorson, The British Folklorists, London, Taylor & Francis, 1968, rep. 2001, p. 94, ISBN 0-415-20426-7.
- ^ Warren U. Ober, The Story of the Three Bears, Scholars Facsimiles & Reprints, 1981, v–xiv, ISBN 0-8201-1362-X.
- ^ a b Graham Seal, Encyclopedia of Folk Heroes, Santa Barbara, ABC-CLIO, 2001, p. 92, ISBN 1-57607-216-9.
- ^ "Goldilocks and the Three Bears", su disneyshorts.org, The Encyclopedia of Disney Animated Shorts. URL consultato il 21 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2009).
- ^ The Unmade Shorts, su disneyshorts.org, The Encyclopedia of Disney Animated Shorts. URL consultato il 2 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2010).
- ^ Internet Archive: Goldilocks and the Three Bears, su archive.org. URL consultato il 21 febbraio 2009.
- ^ Roald Dahl's Goldilocks (1997), su boosey.com. URL consultato il 3 gennaio 2009.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Zona Riccioli d'oro (astronomia)
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Versione italiana, su filastrocche.it.
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