Ixlu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ixlu
Civiltàmaya
Localizzazione
StatoBandiera del Guatemala Guatemala
DipartimentoPetén
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 16°58′19″N 89°41′09″W / 16.971944°N 89.685833°W16.971944; -89.685833
Mappa del lago Petén Itzá con Ixlu sulla costa orientale.

Ixlu è un piccolo sito archeologico della civiltà Maya datato al periodo classico e postclassico.[1] Si trova sull'istmo tra i laghi Petén Itzá e Salpetén, in Guatemala.[2] Il sito fu un importante porto con accesso al lago Petén Itzá tramite il fiume Ixlu.[2] Il sito è stato identificato con il nome Saklamakhal, scritto anche Saclemacal, una capitale del regno dei Maya Ko'woj.[3]

Il sito possiede oltre 150 strutture, la maggior parte delle quali si trovano nel nucleo.[4] Il sito venne studiato brevemente da Don e Prudence Rice nel 1980.[4]

Ixlu si trova a circa 23 km a est della città di Flores, e a 28 km a sud di Tikal.

Occupazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli scavi archeologici hanno rivelato pezzi di ceramica datati al medio preclassico (1000 a.C. - 800 a.C.).[5] Gli scavi effettuati nel tempio delle Anfore Nascoste mostrano che la città venne occupata dal 200 al 1525, non venendo completamente abbandonata fino al 1700.[6] La regione dei laghi di Petén venne conquistata definitivamente dagli spagnoli nel 1697,[7] in un periodo in cui il territorio era in contesa tra i regni di Itza e Kowoj.[8]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Cinquanta strutture sono state catalogate e disegnate su mappa.[9] Sono presenti due campi da gioco della palla datati al Tardo Classico.[10] Vi sono due piramidi gemelle.[11] L'architettura somiglia a quella trovata a Seibal.[12]

Sono stati trovati due stele e due altari.[13] La stele 1 porta la data dell'879 d.C., e mostra un governatore con il titolo di K'ul Mutul Ahaw, che significa "signore sacro di Tikal".[14] Le due steli mostrano rituali e sacrifici umani con degli dei.[15]

I monumenti posseggono dei testi geroglifici che somigliano a quelli visti a Dos Pilas,[16] che fu anche una città vassallo di Tikal.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sharer & Traxler 2006, p.618. Valdés & Fahsen 2005, pp.151-152.
  2. ^ a b Aguilar 2000, p.259.
  3. ^ Sharer & Traxler 2006, p.618. Aguilar 2000, p.259.
  4. ^ a b Sánchez Polo et al 1995, p.592.
  5. ^ Aguilar 2000, p.261. Sánchez Polo et al 1995, p.593. Castellanos Cabrera 2008, p.7.
  6. ^ Aguilar 2000, p.261.
  7. ^ Sharer & Traxler 2006, pp.776-778.
  8. ^ Jones 2009, p.62.
  9. ^ Bey, Hanson & Ringle 1997, p.247.
  10. ^ Valdés & Fahsen 2005, pp.151-152.
  11. ^ Martin & Grube 2000, p.51.
  12. ^ chele & Freidel 1990, p.389.
  13. ^ Sánchez Polo et al 1995, p.593.
  14. ^ Valdés & Fahsen 2005, pp.9, 151. Drew 1999, p.352.
  15. ^ Schele & Freidel 1990, p.389.
  16. ^ Schele & Freidel 1990, pp.389-390, 505n20.
  17. ^ Webster 2002, p.275.
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2016000368 · J9U (ENHE987007417300605171