Il profumo della signora in nero
Il profumo della signora in nero è un film del 1974 diretto da Francesco Barilli.
Il titolo del film è un omaggio all'omonima pellicola del 1931 Il profumo della dama in nero di Marcel L'Herbier.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Roma: Silvia Hacherman, giovane direttrice e assidua lavoratrice d'un laboratorio di chimica, è stata costretta a convivere, per molto tempo e sin da quand'era bambina, con il trauma d'avere causato la morte della madre Marta.
Il ricordo dell'accaduto s'è ormai offuscato e la ragazza sembra riuscire a condurre una vita serena e piena di soddisfazioni, sia in ambito lavorativo che dal punto di vista affettivo. Una sera, nel corso d'una cena a casa d'amici, Silvia, accompagnata dal fidanzato Roberto, rimane colpita da una discussione di Andy, professore africano di sociologia, riguardo al culto delle messe nere, a suo dire ancora attive in Africa.
L'argomentazione del professore, apparentemente folkloristica e tranquilla per qualunque altra persona, resta talmente impressa a Silvia da farle ritornare alla mente alcuni momenti infantili, in particolare la morte e il ricordo della madre, vestita di nero e intenta a spruzzarsi del profumo davanti allo specchio.
La situazione precipita e da quel momento iniziano ad accadere fatti inquietanti: una misteriosa bambina che si stabilisce a casa sua, i vicini e Roberto che si comportano in modo davvero strano, fanno dapprima sprofondare Silvia nella follia (apparentemente elimina Nicola, amante della madre, Roberto e il sig. Rossetti, zelante vicino di casa). Infine, la portano a suicidarsi, gettandosi, insieme alla bambina dal terrazzo del palazzo.
Ma, subito dopo questo tragico gesto, accade qualcosa di macabro: il corpo di Silvia viene recuperato da alcune persone e viene portato in un luogo sotterraneo. Qui, riunitisi davanti al suo corpo nudo, decine e decine di persone, tra cui Andy, i suoi vicini, gli amici e il fidanzato, si nutrono avidamente dei suoi organi; il professore aveva ragione, le sette segrete esistono, non solo in Africa, ma in tutto il mondo.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente le critiche del film furono quasi tutte negative:
"Indigesto cocktail di psicanalisi, horror cruento e cinema esotico di spavento di un ex attore (...) che pur rivela un gusto figurativo non comune" è il commento del dizionario Morandini che assegna al film una stella e mezzo su cinque di giudizio.[2]
Il dizionario Farinotti assegna al film due stelle su cinque di giudizio.[3] Il sito MYmovies invece dà una media al film di 2.08 su 5.
Secondo Paolo Mereghetti (1993) si tratta di una «approssimativa mescolanza di psicoanalisi e horror gratuito e insolitamente cruento.»
Solo in seguito il film è stato rivalutato: Il dizionario dei film horror su mymovies.it commenta: "Il ritmo lento aiuta a rendere l'incombenza del macabro destino. Lo stile di Barilli sembra sin troppo compiaciuto della sua eleganza, (...) un film nel complesso riuscito con una conclusione di grande efficacia."[4]
Il blog "Il mio vizio è una stanza chiusa"[5] afferma entusiasta: "Film strepitoso con uno dei finali più cattivi angoscianti e raggelanti e affascinanti di sempre Il profumo della signora in nero si avvale della colonna sonora di Nicola Piovani che per l'occasione sfodera un tappeto sonoro meravigliosamente triste e malinconico, una sorta di valzer della morte che fin dai titoli di testa crea un'atmosfera quasi onirica e ammaliante".
«"Raffinato" è l'aggettivo che meglio si adatta a questo film, la cui composizione cromatica e spaziale di ogni quadro moltiplica all'infinito ogni tentativo di analisi che va a perdersi nei singoli fotogrammi.» il commento del sito Splattercontainer.com, che assegna al film 3 stelle su cinque.
L'Internet Movie Database fornisce una media positiva al film di 6.8 stelle su dieci.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Distribuito nei cinema italiani il 29 marzo 1974, il film ha incassato complessivamente 582.674.000 di lire dell'epoca.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le parfum de la dame en noir (1931) - IMDb
- ^ Commento de Il Morandini su Mymovies.it
- ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2011
- ^ Il dizionario dei film horror su mymovies.it
- ^ https://ilmiovizioeunastanzachiusa.wordpress.com/2011/08/06/il-profumo-della-signora-in-nero-1974/
- ^ Roberto Curti, Italian Gothic Horror Films, 1970-1979, McFarland, 2017, ISBN 1476629609.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il profumo della signora in nero
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- IL PROFUMO DELLA SIGNORA IN NERO, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Il profumo della signora in nero, su ANICA, Archiviodelcinemaitaliano.it.
- (EN) Il profumo della signora in nero, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il profumo della signora in nero, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Il profumo della signora in nero, su FilmAffinity.
- (EN) Il profumo della signora in nero, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il profumo della signora in nero, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).