Ibor

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Ibor, o Ibore (... – ...; fl. IV-V secolo), è stato il primo mitico sovrano dei Longobardi insieme al fratello Aio. Paolo Diacono nell'Historia Langobardorum, seguendo la divisione reges / duces di Tacito nella Germania,[1] classifica lui e il fratello come duces:[2] alla loro dipartita, i Longobardi decisero di eleggere un re per imitare gli altri popoli, scegliendo Agelmundo, figlio di Aione e nipote di Ibor.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sua madre era Gambara.[2] Ella influì su molte decisioni dei figli.

I due re guidarono il loro popolo dalla natia Scandinavia alla costa meridionale del Mar Baltico.

L'esistenza di una diarchia alle origini più remote del popolo, tra mito e storia, riflette una struttura di potere comune tra i sovrani germanici: tutti i figli avevano lo stesso diritto alla successione e spesso si avevano forme di co-governo quando venivano eletti due fratelli allo stesso tempo.

Secondo il mito delle origini del popolo longobardo, ricordate da Paolo Diacono nei capitoli iniziali dell'Historia Langobardorum (dove raccoglie i miti fondativi del suo popolo) e dalla Origo gentis Langobardorum, Ibor e Aio, figli di Gambara, condussero i Longobardi (all'epoca chiamati Winnili) in Scoringa, un'area dell'attuale Germania settentrionale, forse alla foce del fiume Elba, forse dirimpetto all'isola di Rügen.

I Longobardi si scontrarono con i nuovi vicini Vandali ma nella battaglia decisiva Ibor e Aio ebbero la meglio; la leggenda narra che a decretare la loro vittoria fu il dio Odino, convinto dalla moglie Frigg cui si era rivolta Gambara.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Publio Cornelio Tacito, De origine et situ Germanorum, 7, 1: «Reges ex nobilitate, duces ex virtute sumunt».
  2. ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, I, 3 (Zanella, p. 151).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re dei Longobardi (come duces) Successore
- IV - V secolo Agilmondo
con Aio