Glebionidinae

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Glebionidinae
Glebionis coronaria
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Sottotribù Glebionidinae
Oberprieler & Vogt, 2007
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Sinonimi

Chrysantheminae
Bremer & Humphries, 1993

Generi

Glebionidinae Oberprieler & Vogt, 2007 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere Glebionis Cass., 1826, la cui etimologia deriva a sua volta da due parole latine: "gleba" (= suolo) e "-ionis" (= caratteristico di) la cui applicazione risulta incerta (forse derivata da qualche uso agricolo).[1][2]
Il nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dai botanici contemporanei Christoph Oberprieler (1964 - ) e Robert Vogt (1957 - ) nella pubblicazione "Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem - 37 (1):. 106 2007" del 2007.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La maggioranza delle specie di questa sottotribù sono arbustive perenni (endemiche della Macaronesia); le rimanenti specie hanno un ciclo biologico annuale. L'indumento è assente o è formato da peli di tpo basefisso o viscido-ghiandolosi (Heteranthemis).[4][5][6]

Le foglie sono disposte in modo alterno ed hanno una lamina seghettata (o dentata) e sono del tipo due volte pennatosette. La forma varia da obovata a oblunga.

Le infiorescenze sono composte da capolini di tipo radiato sia solitari che in densi (o lassi) corimbi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro emisferico composto da diverse squame (o brattee) disposte su più serie (3 - 4) che fanno da protezione al ricettacolo piano o convesso sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni raggianti ligulati e quelli interni del disco tubulosi. Le squame hanno dei margini ampiamente scariosi. Il ricettacolo è privo di pagliette a protezione della base dei fiori.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori periferici sono femminili e fertili o anche sterili, mentre quelli del disco (centrali) sono ermafroditi o funzionalmente maschili. La forma è zigomorfa per quelli ligulati e actinomorfa per quelli tubulosi.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[7]

Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Corolla: la corolla ha 5 lobi. I colori in genere sono giallo (all'interno) e bianco (all'esterno); ma sono presenti anche colorazioni sull'arancio e sul purpureo.

Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[8]

Gineceo: il gineceo ha uno stilo in genere filiforme; mentre gli stigmi dello stilo sono due e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[8] Le linee stigmatiche sono marginali.[9]

Frutto: i frutti sono degli acheni con pappo. È presente un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni e quelli tubulosi del disco centrale (vedi tabella).

Struttura dell'achenio[modifica | modifica wikitesto]

Genere Numero coste (ali)
dell'achenio dei fiori periferici
Numero coste (ali)
dell'achenio dei fiori del disco
Argyranthemum 3 ali 2 ali
Glebionis 2 - 3 ali 10 coste
Heteranthemis 3 ali 1 ala
Ismelia 3 ali 1 -2 ali

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo sono distribuite prevalentemente nell'emisfero boreale (in particolare all'areale mediterraneo). Nella tabella più sotto sono indicate in dettaglio le distribuzioni relative ai vari generi della sottotribù. L'habitat tipico è quello temperato.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Anthemideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Anthemideae a sua volta è suddivisa in 14 sottotribù (Glebionidinae è una di queste).
Gli ultimi studi sulla tribù Anthemideae la descrivono in 4 parti o divisioni: (1) emisfero meridionale, (2) Africa e Asia meridionale, (3) Eurasia e (4) clade mediterraneo. La sottotribù Glebionidinae è assegnata alla divisione "clade mediterraneo" insieme alle sottotribù Leucantheminae e Santolininae.[6]
Questo gruppo venne descritto per la prima volta come sottotribù nel 1993 con il nome di Chrysantheminae. Successivamente alcune specie, come Chrysanthemum coronarium L. (ora Glebionis coronaria (L.) Spach[12]) e altre, sono state trasferite al genere Glebionis per cui il nome primitivo della sottotribù è risultato illegittimo ed è stato cambiato in quello attuale.[6] ll “genere-tipo” per questa sottotribù è Glebionis Spach, la cui “specie-tipo” a sua volta è Glebionis coronaria (L.) Spach.[4]
Il numero cromosomico di base della sottotribù è 2n=18.

Composizione della sottotribù[modifica | modifica wikitesto]

La sottotribù comprende 4 generi e 28 specie:[6]

Genere N. specie Distribuzione
Argyranthemum Webb, 1844 24 spp. Macaronesia
Glebionis Cass., 1826 2 spp. Mediterraneo, Macaronesia e Asia (nord-occidentale)
Heteranthemis Schott, 1818 1 sp.
(H. viscidehirta Schott)
Africa (nord-ovest)
Ismelia Cass., 1826 1 sp.
(I. carinata (Schousb.) Sch.Bip.)
Africa (nord-ovest)

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Cladogramma della sottotribù

Da un punto di vista filogenetico, la monofilia di questo gruppo è ben supportata dai caratteri morfologici degli acheni che risultano essere eteromorfi (gli acheni dei fiori del raggio esterno sono diversi rispetto a quelli del disco centrale), oltre naturalmente dai dati ottenuti da analisi molecolari. Queste analisi dimostrano anche una possibile relazione con altri generi come Aaronsohnia (genere incertae sedis); mentre altri collegamenti con il gruppo delle Anthemidinae ipotizzati da alcuni ricercatori non sembrano essere confermati dalle attuali analisi.[6]
Il cladogramma a lato (estratto dallo studio citato e semplificato) costruito sull'analisi molecolare di alcune specie della sottotribù propone un possibile sviluppo filogenetica di questa sottotribù.[13]

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 13-aprile-2014.
  2. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 13-aprile-2014.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13-aprile-2014.
  4. ^ a b Oberprieler 2007, pag. 106.
  5. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 369.
  6. ^ a b c d e Funk & Susanna, pag. 648.
  7. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  8. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  9. ^ Judd 2007, pag. 523.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 2 settembre 2011.
  13. ^ Oberprieler 2009, pag. 635.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Oberprieler, S. Himmelreich & R. Vogt, A new subtribal classification of the tribe Anthemideae (Compositae) (PDF) [collegamento interrotto], in Willdenowia 37 – 2007.
  • Christoph Oberprieler, Sven Himmelreich, Mari Källersjö, Joan Vallès, Linda E. Watson and Robert Vogt, Anthemideae - Cap.38 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 631 – 666. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2010).
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.

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