Giumaglio
Giumaglio frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Vallemaggia |
Comune | Maggia |
Territorio | |
Coordinate | 46°16′27″N 8°40′56″E |
Altitudine | 367 m s.l.m. |
Abitanti | 210 (2003) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6678 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5313 |
Targa | TI |
Nome abitanti | giumagliesi |
Patrono | Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Giumaglio (in dialetto ticinese Giumai[senza fonte]) è una frazione di 210 abitanti del comune svizzero di Maggia, nel Canton Ticino (distretto di Vallemaggia).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Villaggio già conosciuto nel 1182[senza fonte], nel 1224 fu indicato come Zumano[1], nel 1400 come Zimiano, nel 1591 come Zumaio e Zumano e nel 1596 come Giumai. Nel 1517 fra Coglio e Giumaglio vi fu una vertenza territoriale e si decise quindi di fissare i confini[senza fonte].
L'agricoltura ha costituito per secoli la principale risorsa per il paese (attività quasi del tutto abbandonata)[1]; altre risorse importante furono i vigneti e i castagneti[senza fonte]. L'emigrazione verso la California e l'Italia segnò la sua storia demografica[1].
Già comune autonomo che si estendeva per 13,17 km²[2], il 4 aprile 2004[3] è stato accorpato al comune di Maggia assieme agli altri comuni soppressi di Aurigeno, Coglio, Lodano, Moghegno e Someo. La fusione è stata approvata da una votazione popolare il 22 settembre 2002 (79 favorevoli, 16 contrari)[2] e ratificata dal Gran Consiglio l'8 ottobre 2003[4].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma dell'ex comune di Giumaglio, in uso fino al 2004, è blasonato come segue: d'azzurro, alla pergola d'argento, sormontata in capo da una rosa d'argento, bottonata d'oro e fogliata di verde. Sullo stemma vi sono due elementi: la rosa bianca, che rappresentava la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta e il paese[senza fonte], e la "Y" (in araldica, pergola) che raffigurava il fiume Maggia e il riale della valle di Giumaglio[senza fonte].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, attestata dal 1407, ricostruita nel XVII secolo e consacrata nel 1703[1];
- Cappella della Madonna di Einsiedeln sulla strada verso Someo[senza fonte];
- Alpe Spluga;
- Diga della Vasasca, che forma l'omonimo lago.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[5]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1907 al 1965 comune è stato servito dalla stazione di Coglio-Giumaglio della ferrovia Locarno-Ponte Brolla-Bignasco.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]A Giumaglio ha sede una società hockeystica dilettantistica, l'Hockey Club Giumaglio[senza fonte].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Daniela Pauli Falconi, Giumaglio, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ a b Aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo in un unico Comune denominato Comune di Maggia (DOC), in Messaggio 5374, Gran Consiglio, 18 marzo 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Comune di Maggia, su maggia.ch.
- ^ Decreto legislativo concernente l’aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo (PDF), in Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi, Gran Consiglio, 5 dicembre 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico, Hoepli editore, Milano 1940.
- Gastone Cambin, Armoriale dei Comuni Ticinesi, Edizioni Istituto Araldico e Genealogico, Lugano 1953.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 362-363.
- Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
- Agostino Robertini et alii, Coglio, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 117-128.
- Rivista informativa del Comune di Maggia, A Tu per Tu; No. 1-2
- Mario Medici; Libro settecentesco degli "ordini" di Giumaglio, 1980, 174-189.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 178.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Rivista Patriziale Ticinese, n. 264, marzo 2007, 11-13.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 244, 246.
- Marino Cerini, Licia Scalet-Cerini, Fabiana Piezzi, (a cura di), Giumaglio, in Repertorio toponomastico ticinese, volume 25, Archivio di Stato, Bellinzona 2009.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giumaglio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Maggia, su maggia.ch. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2019).
- Daniela Pauli Falconi, Giumaglio, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017.
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