Girolamo Comi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Girolamo Comi (Casamassella, 23 novembre 1890Lucugnano, 3 aprile 1968) è stato un poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Girolamo Comi, uomo di nobili origini (era Barone di Lucugnano, in provincia di Lecce), dopo aver compiuto studi irregolari in Svizzera dal 1908 al 1912, esordì a Losanna con la raccolta Il Lampadario (1912) e si trasferì a Parigi, dove venne a contatto coi principali esponenti della poesia simbolista del primo Novecento. Tornato in Italia per il richiamo alle armi nel 1915, fu presto riformato e dichiarato inabile alla guerra grazie all'intercessione del potente zio Antonio De Viti De Marco. Sposatosi nel 1918 con Erminia De Marco, dimorò dal 1920 al 1946 a Roma, dove entrò a far parte dei cenacoli poetici orfico-misteriosofici che esistevano negli anni venti nella Capitale, frequentando tra gli altri Julius Evola e, in seguito, Nicola Moscardelli ed Ernesto Buonaiuti.

Dapprima frequentò il salotto romano della baronessa Emmelina De Renzis dove entrò in contatto con le idee steineriane, rimanendone inizialmente influenzato,[1] e dove conobbe Arturo Onofri stringendo con lui un sodalizio poetico. In seguito fece parte del circolo magico-esoterico noto come Gruppo di Ur, assumendo lo pseudonimo «Gic»,[2] e pubblicando sulla rivista del gruppo alcune parti della poesia Cantico del tempo e del seme (oggi in Krur 1929, Roma, Tilopa, 1981, pp. 274-276). In seguito collaborò con lo stesso Evola scrivendo per la rivista La Torre e per Diorama Filosofico (inserto di Regime fascista, diretto da Roberto Farinacci).[3]

Dal 1920 aveva ripreso l'attività poetica, e al 1933 è databile la sua conversione al cattolicesimo. Successivamente, il poeta sviluppò un particolare concetto di "cattolicesimo aristocratico" e si avvicinò all'ortodossia fascista, alternando il prosieguo della scrittura poetica a prose di carattere politico-filosofico-morale (Aristocrazia del cattolicesimo, 1937). Nel 1946, separatosi dalla moglie, tornò stabilmente nella sua tenuta di Lucugnano, dove diede vita all'Accademia Salentina e alla rivista letteraria L'Albero, oltre al particolare esperimento economico dell'Oleificio Salentino, un tentativo di imprenditoria solidale che portò in breve tempo il poeta alla rovina finanziaria, nonostante la raccolta poetica Spirito d'armonia (1954) gli avesse conferito un discreto successo di pubblico.

Oppresso da problemi economici, nel 1961 vendette il palazzo avito alla Provincia di Lecce per destinarlo a pubblica biblioteca, rimanendovi in qualità di custode e bibliotecario, e nel 1965 sposò la sua domestica Tina Lambrini, al suo servizio dal 1948 che col passare degli anni era divenuta anche un affettuoso sostegno morale. Morì confortato dall'affetto dei suoi paesani, che lo avevano spiritualmente e materialmente sostenuto durante gli ultimi poveri anni di vita.

Pensiero e poetica[modifica | modifica wikitesto]

Personalità minore ma complessa nell'ambito della letteratura italiana del Novecento, Comi seppe soprattutto in gioventù recepire le più vive istanze culturali europee, partendo da un originario ermetismo fino a pervenire a un'espressività progressivamente più nitida e cristallina.[4]

Voltosi alla visione di un «ordine magico e misterioso che governa il cosmo»,[5] recepì inizialmente il simbolismo di matrice francese, passando attraverso una tendenza metafisica piuttosto complessa ed enigmatica, giungendo infine all'elaborazione di un cattolicesimo intenso ed evoluto,[6] in cui il panismo sensuale non manca di slanci spirituali e di aperture a un lirismo d'immediata efficacia.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Girolamo Comi, Aristocrazia del cattolicesimo, Modena, Guanda, 1937.
  • Girolamo Comi, Sonetti e poesie, con uno scritto di Arnaldo Bocelli, Milano, Ceschina, 1960.
  • Girolamo Comi, Opera poetica, a cura di Donato Valli, Ravenna, Longo, 1977.
  • Girolamo Comi, Spirito d'armonia, a cura di Marco Albertazzi, con un saggio di Donato Valli, Lavis, La Finestra editrice, 2001, 2015.
  • Girolamo Comi, Poesie. Spirito d'armonia. Canto per Eva. Fra lacrime e preghiere, a cura di Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino, con saggi di Antonio Lucio Giannone, Simone Giorgino, Fabio Moliterni, Neviano, Musicaos Editore, 2019.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comi aderì inizialmente all'antroposofia, per poi attestarsi su posizioni cattoliche, cfr. Michele Beraldo, Il movimento antroposofico italiano durante il regime fascista (PDF), p. 151. URL consultato il 30 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2020).
  2. ^ Cfr. Il movimento antroposofico italiano durante il regime fascista, ivi.
  3. ^ Renato Del Ponte. Evola e il magico Gruppo di Ur. Scandiano, Sear Edizioni, 1994, p. 52-54.
  4. ^ Còmi, Girolamo, su treccani.it.
  5. ^ a b Madga Vigilante, Girolamo Comi, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 27, 1982.
  6. ^ Arnaldo Bocelli, Girolamo Comi, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, 1961.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Franza, La poetica comiana, in " Alla Bottega", N.4, Milano, 1973.
  • Carlo Franza, Girolamo Comi, in Considerazioni sulla Poesia, Severgnini, Milano, 1995,pp.15-19
  • Carlo Franza, Girolamo Comi(1890-1968) e il suo Spirito d'Armonia, in Il Giornale.it, Milano, 6 giugno 2019
  • Carlo Franza,Sul poeta Girolamo Comi nel cinquantesimo della morte. A Palazzo Comi a Lucugnano/Tricase nel Salento, una mostra e un premio ricordano l’illustre poeta italiano, in Il Giornale.it, Milano 27 luglio 2018.
  • Carlo Franza, Cielo e Terra. Omaggio a Girolamo Comi, Premio Salento Arte 2018 (Associazione Vito Raeli -Tricase), Testo in catalogo della mostra, Palazzo Comi, Lucugnano, 25 luglio 2018
  • Carlo Franza, I Rosai di Girolamo Comi. Nel Cinquantesimo della morte del poeta italiano. Lettura di un testo fondamentale della Poesia Italiana del Primo Novecento, in Il Giornale.it, Milano 18 gennaio 2018
  • Carlo Franza, Girolamo Comi.I Rosai di qui, in Graphie, N. 5 dicembre 1999, Cesena.
  • Carlo Franza, Girolamo Comi, in La Parola Dipinta, Galleria Lazzaro, Milano, 1998
  • Carlo Franza,La poesia di Girolamo Comi. L'ansia di cielo e la terrestre nostalgia, in I luoghi dell'Infinito, Milano, N.13, anno II, novembre 1998, pp.14-15
  • Julius Evola - Lettere di Julius Evola a Girolamo Comi -ed. a cura di Gianfranco De Turris. Roma, 1987.
  • Comi, Girolamo, in Enciclopedia on line Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Magda Vigilante, COMI, Girolamo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 27, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982. URL consultato il 12 novembre 2016.
  • Marinella Cantelmo. Girolamo Comi prosatore. Lecce, Capone, 1991.
  • Carlo Caporossi. Ascetico Narciso. La figura e l'opera di Girolamo Comi. Firenze, Olschki, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN12435152 · ISNI (EN0000 0000 6126 9282 · SBN MILV024805 · BAV 495/166044 · LCCN (ENn93072446 · GND (DE119037602 · BNF (FRcb12869690p (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n93072446