Giovanni Galbaio

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Stemma di Giovanni Galbaio.

Giovanni Galbaio (... – ...) è stato un doge veneziano.

Fu l'ottavo Doge della Repubblica di Venezia secondo la tradizione.

Non venne eletto come uso per i dogi, ma ereditò la carica dal padre, essendo già co-reggente al momento della morte di questi. La sua ossessione fu la vendetta contro il patriarca di Grado, Giovanni IV, responsabile della cacciata dalla Pentapoli dei mercanti venetici che in pratica li aveva estromessi dal commmercio dell'alto Adriatico. Dovette anche tenere a bada le pretese dei Franchi, che avendo già l'Istria erano intenzionati ad annettersi anche gli insediamenti lagunari dei venetici. Per giunta, da Bisanzio non vennero aiuti di sorta, essendo l'imperatrice Irene occupata (senza successo) a tessere un'alleanza matrimoniale con Carlo Magno: tuttavia su richiesta di Giovanni, Irene accettò di nominare co-doge il figlio di questi, Maurizio, come prima suo padre aveva fatto con lui.

Anche se politicamente isolato, Giovanni non rinunciò alla vendetta: atteso il momento opportuno organizzò un attacco di sorpresa a Grado per rapire il patriarca, capitanato dal figlio Maurizio: il quale poi lo uccise barbaramente gettandolo da una torre e decapitandolo. Al posto del vecchio Patriarca venne eletto il di lui nipote, Fortunato, che da subito prese a tramare per rovesciare il doge, raccogliendo attorno a sé i maggiorenti del partito filo-franco. Scoperti, i congiurati fuggirono a Treviso, muovendo da qui le fila dell'opposizione.

Nell'anno 803 una sommossa partita da Malamocco, che ormai era la base del partito dei filofranchi, depose Giovanni e Maurizio, costringendo padre e figlio alla fuga verso Mantova e quindi presso la corte di Carlo Magno, dove però era già giunto il patriarca Fortunato. Privi così di ogni possibile appoggio imperiale, i due morirono forse a Mantova.

Predecessore Doge di Venezia Successore
Maurizio Galbaio 787-804 Obelerio Antenoreo