George Howard (1519-1580)

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George Howard (15191580) è stato un politico, diplomatico, scrittore e cortigiano inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Lord Edmund Howard e Joyce Culpeper. Edmund era il terzo figlio di Thomas Howard, II duca di Norfolk e ottenne un cospicuo patrimonio sposando la figlia di Sir Richard Culpeper di Oxen Hoath. Tuttavia accumulò debiti, dissipò il patrimonio ottenuto dalla dote di sua moglie e scappò anche all'estero per evitare i creditori, lasciando che George e gli altri suoi figli venissero cresciuti dai parenti[1].

George e i fratelli trascorsero quindi i primi anni di vita ospiti della duchessa di Norfolk Agnes Tylney[2]. Edmund Howard infine morì il 19 marzo 1539 lasciando i suoi enormi debiti ai figli[3].

La situazione finanziaria della famiglia poté risollevarsi soltanto quando la sorella di George, Caterina sposò nel 1540 sposò Enrico VIII d'Inghilterra. Il re garantì ad Howard una provvigione di 100 marchi, diverse terre e, con il fratello Charles, una licenza per la vendita di vino guascone[4].

Il 13 febbraio 1542 però la regina Caterina venne giustiziata per tradimento e Howard intraprese la vita di soldato per poter sopravvivere. Prestò servizio come capitano a Bologna nel 1546 e come portabandiera nella battaglia di Pinkie nel 1547. Per quest'ultimo ruolo, venne notato per il suo coraggio ed ottenne l'investitura a cavaliere da Edward Seymour, I duca di Somerset il 28 settembre 1547[5]. Howard partecipò di nuovo a campagne militari nel 1548 andando in Scozia. Fu inoltre mandato come diplomatico presso Enrico II di Francia nel maggio del 1551[6].

Howard sedette in parlamento come rappresentante del Devizes durante la prima seduta in parlamento tenuta da Edoardo VI d'Inghilterra, successore di suo padre Enrico VIII[6].

Dopo la morte del giovane re il 6 luglio 1553, nacquero dispute dinastiche tra le sue eredi. Howard dapprima si schierò con John Dudley, I duca di Northumberland ma, dopo aver avuto un diverbio col figlio, si fece alleato della principessa Maria Tudor, sorellastra del re ma da lui esclusa nel testamento nonostante il parere opposto del padre Enrico VIII. Una volta ascesa al trono, Maria I dapprima trattò con sospetto Howard ma poi nel 1554 gli garantì un'annualità di £200. Howard dimostrò ulteriormente la sua fedeltà mettendosi al servizio della regina assieme allo zio Thomas Howard, III duca di Norfolk e domò la rivolta di Wyatt avvenuta in quello stesso anno.

Venne nominato al servizio di Filippo di Spagna, marito di Maria I. Tuttavia Howard fu impossibilitato a prendere il proprio posto quando arrivò il re in Inghilterra nel 1554 con il suo seguito di servitori spagnoli: venne mandato in missione diplomatica alla corte di Carlo V d'Asburgo in quello stesso.

Successivamente fu membro del parlamento per il Rochester nel Kent e nel 1558 per il Winchelsea[6].

La cugina di Howard, Elisabetta Tudor, salì al trono nel 1558 e lo nominò Gentleman Usher of the Privy Chamber nel 1579[7]. Nel suo ultimo anno di vita visse nel Kent, dove ricoprì l'incarico di giudice di pace.

Morì nel 1580[6].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
John Howard, I duca di Norfolk Robert Howard  
 
Margaret de Mowbray  
Thomas Howard, II duca di Norfolk  
Katherine de Moleyns William de Moleyns  
 
Anne Whalesborough  
Edmund Howard  
Frederick Tilney Philip Tilney  
 
Isabel Thorpe  
Elizabeth Tilney  
Elizabeth Cheney Lawrence Cheney  
 
Elizabeth Cockayne  
George Howard  
William Culpeper John Culpepper  
 
Catherine Charles  
Richard Culpeper  
Elizabeth Ferrers William Ferrers  
 
Philippa Clifford  
Joyce Culpeper  
Ottwell Worsley Richard Worsley  
 
Catherine Clark  
Isabel Worsley  
Rose Trevor Edward Trevor  
 
Angharad Puleston  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bindoff 1982, p. 399; Richardson 2004, p. 238.
  2. ^ Warnicke 2008; Bindoff 1982, p. 399.
  3. ^ Richardson 2004, p. 238; Bindoff 1982, p. 399.
  4. ^ Richardson 2004, p. 238.
  5. ^ Pollard 1903, pp. 122, 149–150.
  6. ^ a b c d Bindoff 1982, p. 400.
  7. ^ Bindoff 1982, p. 399.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bindoff, S.T. (1982). The House of Commons 1509-1558 II. London: Secker & Warburg.
  • Graves, Michael A.R. (2008). Howard, Thomas, third duke of Norfolk (1473–1554), magnate and soldier. Oxford Dictionary of National Biography.
  • Head, David M. (2008). Howard, Thomas, second duke of Norfolk (1443–1524), magnate and soldier. Oxford Dictionary of National Biography.
  • Kuin, R.J.P. (1983). Robert Langham: A Letter. Leiden: E.J. Brill. Retrieved 9 March 2011.
  • Pollard, A.F., introduction by (1903). Tudor Tracts 1532-1588. Westminster: Archibald Constable and Co. Ltd. pp. 53–157. Retrieved 11 March 2011.
  • Richardson, Douglas (2004). Plantagenet Ancestry: A Study in Colonial and Medieval Families, ed. Kimball G. Everingham. Baltimore, Maryland: Genealogical Publishing Company Inc. Retrieved 17 March 2011.
  • Warnicke, Retha M. (2008). Katherine [Catherine; nee Katherine Howard] (1518x24-1542), queen of England and Ireland, fifth consort of Henry VIII. Oxford Dictionary of National Biography.
  • Weir, Alison (1991). The Six Wives of Henry VIII. New York: Grove Weidenfeld.
  • Woudhuysen, H.R. (2004). Ferrers, George (c.1510–1579), courtier and poet. Oxford Dictionary of National Biography.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]