Fondazione Leonardo Sciascia

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Fondazione Leonardo Sciascia
La sede a Racalmuto
TipoONLUS
Fondazione24 settembre 1994
FondatoreComune di Racalmuto
Sede centraleBandiera dell'Italia Racalmuto
PresidenteBandiera dell'Italia Sindaco di Racalmuto
Lingua ufficialeItaliano
Sito web

La Fondazione Leonardo Sciascia, o semplicemente Fondazione Sciascia, è una fondazione non a scopo di lucro italiana, con sede a Racalmuto, volta a promuovere la conoscenza dello scrittore Leonardo Sciascia.[1]

«Non riuscirò mai a chiamarla Fondazione Sciascia, perché mi pare un poco funebre. Proporrei di chiamarlo centro culturale ‘Diego La Matina’: così eretico lui, eretico io.»

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il desiderio di creare un’istituzione dedicata alla conoscenza dello scrittore racalmutese Leonardo Sciascia si manifestò per opera degli amministratori di Racalmuto già nel 1984, mentre lo stesso scrittore era ancora in vita.

Nonostante la sua natura schiva, Sciascia comprese l'importanza di promuovere la cultura nella sua Regalpetra e accettò l'onore. Tuttavia, egli si dimostrò inizialmente riluttante a dare il suo nome alla fondazione, avendo preferito maggiormente quello di fra Diego La Matina, a cui aveva dedicato il romanzo “Morte dell’Inquisitore”.[2]

Proprio allo scopo di realizzare una fondazione culturale, il comune di Racalmuto, nel 1987, acquistò un’ex centrale elettrica di proprietà dell’ENEL, costruita attorno agli anni ‘20.

Il restauro venne affidato all’architetto veneziano Antonio Foscari, il quale nello stesso periodo stava supervisionando i lavori del teatro “Regina Margherita”.

Lo scrittore inviò una lettera al Consiglio comunale il 6 settembre 1989, in cui dichiarò di voler donare alla nascente istituzione una raccolta di ritratti di scrittori e tutte le lettere da lui ricevute durante la propria attività letteraria.

Suggerì inoltre di nominare un comitato di organizzazione, costituito in parte da amici nonché da giovani intellettuali locali: direttore letterario venne nominato Antonio Di Grado, mentre al fotografo Ferdinando Scianna e all’editore Franco Sciardelli fu affidata la compilazione del catalogo dei ritratti.

Di risposta, il Comune avrebbe assicurato alla Fondazione la concessione gratuita per 99 anni dei locali precedentemente acquistati; lo stanziamento per 9 anni di una somma non inferiore a 100 milioni di lire; un personale che se ne occupasse.[3]

La sede fu quindi inaugurata il 24 settembre 1994.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Sala convegni della Fondazione

«Al di là del mio valore letterario, è importante lo studio di questi documenti, specialmente per i giovani che hanno il dovere di studiare le cose della nostra vita.»

Al piano terra, la spaziosa sala convegni della Fondazione, con una capienza di circa 200 posti, ospita regolarmente eventi culturali di rilievo, tra cui convegni, mostre, dibattiti e rappresentazioni teatrali.

La pinacoteca[modifica | modifica wikitesto]

I ritratti di scrittori[modifica | modifica wikitesto]

La pinacoteca, con i registri scolastici e le prime edizioni (al centro) e i ritratti degli scrittori (ai lati)

Al primo piano è ospitata una pinacoteca con oltre duecento ritratti di scrittori: opere realizzate con tecniche diverse e in differenti periodi storici e annovera disegni a penna di Fabrizio Clerici, lavori di Renato Guttuso, Bruno Caruso, Piero Guccione, Gaetano Tranchino, Marc Chagall ed altri.

L'epistolario[modifica | modifica wikitesto]

Parte della collezione dei ritratti di scrittori

Qui è custodita inoltre la corrispondenza dello scrittore con personalità del mondo politico e culturale del dopoguerra: da Pier Paolo Pasolini ad Italo Calvino, da Elio Vittorini a Jorge Guillén, da Alberto Moravia ad Indro Montanelli, Vincenzo Consolo, Domenico Faro, Fabrizio Clerici, Antonino Uccello, Gesualdo Bufalino, Mario Tobino, Enzo Biagi, Giorgio Napolitano.[4]

Circa quindicimila documenti di notevole interesse intellettuale che attraversano la vita politica e letteraria del secolo scorso, moltissimi dei quali ancora inediti. Tale carteggio epistolare, per la sua importanza, è stato dichiarato di “Interesse Culturale[5], della Soprintendenza Archivistica della Sicilia.

Nella pinacoteca è possibile ammirare inoltre un’esposizione permanente delle prime edizioni dei libri dello scrittore, alcune pubblicazioni curate o promosse dalla Fondazione, quelle in lingua straniera, i registri di classe originali, vergati ai tempi dell’insegnamento nella scuola elementare di Racalmuto.

Le fotografie[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare interesse anche la mostra fotografica permanente “La Sicilia, il suo cuore”, interamente dedicata a ritratti d’autore di Sciascia realizzati da fotografi di fama come Pietro Tulumello, Giuseppe Leone, Ferdinando Scianna, Henri Cartier-Bresson, Enzo Sellerio, Melo Minnella, Elisabetta Catalano, Fausto Giaccone.[6]

La biblioteca[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca conta attualmente circa 27.000 unità bibliografiche, di cui circa 15.000 volumi catalogati secondo il sistema Dewey. La collezione spazia dalla narrativa alla saggistica, con un focus in particolare sulla critica letteraria, la letteratura siciliana, l'arte e la storia.

Duemila volumi sono stati donati dalla stessa famiglia Sciascia.[7][8] L'emeroteca include inoltre una vasta raccolta di articoli di giornale e ritagli di varie testate che narrano momenti cruciali della vita dell'autore e della Fondazione.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha conferito alla Fondazione, per l’anno 1997, il "Premio per la Cultura" come riconoscimento per l’attività svolta.[9]

La Fondazione è stata visitata da due capi di Stato (Giorgio Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi) e dal presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, dal già presidente del Senato Pietro Grasso, e da alte cariche dello Stato che hanno partecipato in convegni e seminari.

Intrattiene rapporti con gli Istituti di Cultura Italiana presso le Ambasciate di Belgrado, Varsavia, Bruxelles, Dublino, Cordoba, Parigi, Colonia e Berlino, oltre a mantenere contatti con oltre cento università internazionali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ STORIA DELLA FONDAZIONE – Fondazione Leonardo Sciascia, su fondazioneleonardosciascia.it. URL consultato il 17 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Fondazione Leonardo Sciascia, su lestradedelcuore.it, 19 luglio 2022. URL consultato il 17 marzo 2024.
  3. ^ https://ww2.gazzettaamministrativa.it/opencms/export/sites/default/_gazzetta_amministrativa/amministrazione_trasparente/_sicilia/_racalmuto/010_dis_gen/020_att_gen/2018/0001_00/1554459331510_1540286411646_statuto_fondazione_leonardo_sciascia.pdf
  4. ^ Ass Consorzio Turistico Racalmuto, Fondazione Leonardo Sciascia, su www.beniculturalionline.it. URL consultato il 17 marzo 2024.
  5. ^ Con decreto n. 81 del 28 luglio 2017
  6. ^ Il triste epilogo della Fondazione Sciascia, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 17 marzo 2024.
  7. ^ Alla Fondazione Sciascia 14 mila lettere allo scrittore | ANSA.it, su www.ansa.it. URL consultato il 17 marzo 2024.
  8. ^ Sergio, Sulla Fondazione Sciascia di Racalmuto, su www.amicisciascia.it. URL consultato il 17 marzo 2024.
  9. ^ Fondazione Sciascia, su www.anci.it. URL consultato il 17 marzo 2024.