Filippo Cavazzuti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Filippo Cavazzuti

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
8 maggio 1996
LegislaturaIX, X, XI, XII
Gruppo
parlamentare
IX-X: Sinistra indipendente

XI-XII: Partito Democratico della Sinistra

CircoscrizioneEmilia Romagna
CollegioModena (IX, X e XI), 8-Bologna Mirandola (XII)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra indipendente[1](1983-1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
ProfessioneProfessore ordinario

Filippo Cavazzuti (Modena, 27 aprile 1942[2]Bologna, 11 luglio 2021) è stato un economista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1974, economista all'Università di Bologna, è stato fra i fondatori di Prometeia[3][4] insieme, fra gli altri, a Beniamino Andreatta, di cui era stato allievo.[5]

È stato senatore dal 1983 al 1996, per quattro legislature, eletto prima nelle liste del Partito Comunista Italiano per Sinistra Indipendente, poi con il Partito Democratico della Sinistra. Dal 1989 al 1992 è stato "ministro" del Governo ombra del Partito Comunista Italiano guidato da Achille Occhetto.[6] È stato sottosegretario al Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica del Governo Prodi I dal 17 maggio 1996 21 ottobre 1998.[7]

È stato commissario CONSOB, nominato dal Governo D'Alema[8] dal 7 gennaio 1999[9] ad ottobre 2003.[10] È stato prima vicepresidente (dal 2004[11]) e poi presidente (dal giugno 2005) della Cassa di Risparmio in Bologna.[12][13]

Ha contribuito alla nascita del PDS, dei DS e dell'Ulivo.[14]

Da gennaio 2010 ha inoltre assunto la carica di presidente della Fondazione FERS - Fondazione per l'Economia e la Responsabilità Sociale, con sede in Bologna.[15]

Ha scritto sul Corriere della Sera e su Il Sole 24 Ore; ha collaborato a Lavoce.info.[16] È stato professore di "Economia e regolazione dei mercati finanziari" presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.

Si è spento a 79 anni, l'11 luglio 2021, dopo una lunga malattia.[17]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 5 aprile 2000[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ eletto in parlamento come indipendente nelle liste del PCI
  2. ^ Scheda di attività di Filippo CAVAZZUTI - XIII Legislatura, su mobile.senato.it, senato.it. URL consultato il 17 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  3. ^ Roberta Scagliarini, Brutti voti ai prof di Bologna, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 25 settembre 2000. URL consultato il 21 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2009).
  4. ^ La Nostra Storia, su prometeia.it, Prometeia. URL consultato il 21 maggio 2008.
  5. ^ Valerio Varesi, Un comunista nel feudo Dc, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 25 giugno 2005. URL consultato il 21 maggio 2008.
  6. ^ Ecco le ombre rosse, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 18 luglio 1989. URL consultato il 20 maggio 2008.
  7. ^ Governo Prodi, su governo.it, Governo Italiano. URL consultato il 20 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2008).
  8. ^ Sergio Rizzo, L'ultima volta del presidente, ricambio a luglio, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 7 maggio 2003. URL consultato il 20 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2015).
  9. ^ Comunicati - Anno 1999, su consob.it, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. URL consultato il 20 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2007).
  10. ^ Relazione per l'anno 2003 (PDF) [collegamento interrotto], su consob.it, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (p. 9), 31 marzo 2004. URL consultato il 20 maggio 2008.
  11. ^ Luciano Nigro, Emilio Rubbi al vertice Carisbo Cavazzuti vicepresidente, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 1º maggio 2004. URL consultato il 21 maggio 2008.
  12. ^ Roberta Scagliarini, Cavazzuti: «Non datemi etichette», su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 27 giugno 2005. URL consultato il 20 maggio 2008.
  13. ^ Cassa Bologna, Cavazzuti sale al vertice, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 22 giugno 2005. URL consultato il 20 maggio 2008.
  14. ^ Scomparso il senatore Filippo Cavazzuti, il cordoglio della sinistra, su ModenaToday. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  15. ^ Fondazione FERS, su f-ers.it, Fondazione FERS. URL consultato il 23 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2009).
  16. ^ Autori: Filippo Cavazzuti, su lavoce.info. URL consultato il 20 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).
  17. ^ Franco Locatelli, Addio a Filippo Cavazzuti, maestro di economia e di signorilità, su firstonline.info, 11 luglio 2021. URL consultato il 7 giugno 2022 (archiviato il 31 gennaio 2022).
  18. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN115616469 · ISNI (EN0000 0000 8322 3509 · SBN CFIV007265 · LCCN (ENn79144690 · GND (DE170335437 · BNF (FRcb12373668d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n79144690