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Ferragni (famiglia)

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I Ferragni sono una famiglia di origine cremonese che nel corso dei secoli XIX e XX diede i natali ad alcuni esponenti del mondo politico e scientifico.

Cremona, piazza del Comune – in fianco al complesso della Cattedrale, tinteggiata in giallo, casa Ferragni, così denominata dal 1792 al secondo dopoguerra[1]

Dal Settecento al secondo dopoguerra

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Capostipite fu Francesco (1729-1785), facoltoso commerciante di droghe attivo in Cremona durante la seconda metà del Settecento e già connesso con l'alta società locale.

A partire dal 1780 l'unione matrimoniale delle sue figlie femmine con componenti di casate aristocratiche cremonesi consolidò il legame della famiglia con l'élite cittadina, mentre nel 1792 i suoi figli maschi acquistarono un complesso di immobili nella centralissima piazza del Comune, cuore dei traffici cittadini, dove fu avviata una drogheria che beneficiò di una posizione privilegiata e sviluppò un mercato redditizio[2]. L’acquisto degli stabili attribuì ai fratelli Ferragni anche la proprietà di botteghe già in essere, fra esse una caffetteria[3], simbolo per eccellenza del vivere aristocratico, luogo di diffusione e confronto quotidiano per nuovi ideali politici, temi etici e culturali.

Caffè Greco a Roma, Ludwig Passini

Tra i figli di Francesco Ferragni, il protagonista di questa affermazione professionale fu senza dubbio Luigi (1763-1819), contestualmente coinvolto in operazioni immobiliari che, nel primo decennio dell'Ottocento, gli assicurarono la proprietà di svariate abitazioni nel centro di Cremona e di terreni in provincia. Entrato a pieno titolo nella parte più influente della società locale, dove si andavano divulgando le più innovative forme di pensiero, Luigi si identificò in quella fazione caldeggiante un marcato movimento anti-austriaco, stringendo salde relazioni con gli esponenti della germogliante Carboneria locale e con alcune famiglie di professionisti liberali[4].

I suoi figli, cresciuti in un ambiente ricco di fermento culturale, condivisero la causa nazionale che sostennero energicamente durante l'intero Risorgimento, ascrivendo la famiglia tra le colonne del movimento patriottico nel territorio cremonese.

Massimi attori furono Francesco (1802-1861) e Gaetano Ferragni (1813-1874), attivi dalle sommosse piemontesi all'Unità d'Italia. Un terzo fratello, Enrico (1803-1868), insorse a partire dai moti del '48 mentre i figli dell'appena citato Francesco si arruolarono giovanissimi nei contingenti garibaldini durante la Seconda e Terza guerra d'Indipendenza[5].

Anche le sorelle Ferragni contribuirono ad alimentare lo spirito rivoluzionario della famiglia; Carlotta (1804-1866) sposò Gaetano Tibaldi, collaboratore diretto di Giuseppe Mazzini, mentre Angela (1798-1856) fu madre di Diomede Bergamaschi, sacerdote patriota che tra il 1848 e il 1859 fu coordinatore dell'emigrazione clandestina di cospiratori Lombardi in Piemonte attraverso la via Cremona-Piacenza e quindi Stradella-Voghera. In questa fase un secondo figlio di Angela Ferragni, Demetrio Bergamaschi, divenne padre di Leonida Bergamaschi Bissolati, futuro dirigente del movimento socialista e nel 1912 fondatore e leader del Partito Socialista Riformista Italiano[5].

Fra i familiari più operosi durante il Risorgimento anche il cugino Tito Cadolini (la cui madre Rosa Ferragni era sorella di Luigi), generale dell'Esercito imperiale austriaco che disertò in favore della patria, delineandosi tra gli ufficiali veterani delle Guerre d'indipendenza italiane e assurgendo al comando della piazza di Verona[5].

In seguito all'armistizio di Villafranca (11 e 12 luglio 1859), che decretò l'annessione della Lombardia al Regno di Sardegna, la famiglia Ferragni, nella figura del suo più autorevole rappresentante Francesco, fu delegata all'organizzazione della cerimonia d'accoglienza in Cremona del nuovo re Vittorio Emanuele II, nonché alla visita cittadina del primo presidente del Consiglio conte di Cavour[6].

Vittorio Emanuele II di Savoia

Discendenza di Francesco

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Francesco Ferragni ebbe due figli maschi che, come già accennato, presero parte alle battaglie risorgimentali. Il più anziano Ernesto (1827-1882) guerreggiò durante le campagne militari del 1848, 1849 e 1859[7] mentre il più giovane Alfredo (1842-1883) nel 1860, 1861 e 1866 guadagnandosi la menzione onorevole al valor militare[8].

Da Ernesto nacque Gustavo (1879-1974)[9], politico e dal 1911 membro di gabinetto del Ministero dei lavori pubblici[10], da Alfredo nacque invece Emilio (1868-1930)[11], funzionario di Prefettura a Crema[12], Mantova[13], Iglesias (dove fu commissario prefettizio)[14], Arezzo[15], Modena[16] e Cremona[17].

Per mezzo di rilevanti unioni matrimoniali questa discendenza intrecciò parentele con le casate nobiliari Baroli[18] e Piazzoni[19], nonché con gli aristocratici Tioli di Mirandola, un tempo fedeli servitori dei nobili Pico[20].

Discendenza di Gaetano

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Gaetano Ferragni ebbe un solo figlio, Luciano (1853-1911), la cui vita rappresentò la continuazione dell’ideologia che la famiglia caldeggiò durante l'intero Risorgimento.

Leader della locale fazione radicale, erede del mazzinianesimo, fu il primo storico sindaco della sinistra borghese e filo-risorgimentale a Cremona. Progressista e liberale, sostenne riforme innovative che elevarono la città per acume amministrativo e progresso sociale, tratteggiandolo tra i personaggi più carismatici della storia politica cremonese.

Tra i figli di Luciano: Gaetano (1887-1954) maturò competenze pubblico-amministrative dapprima in seno al Partito Radicale e quindi al Partito Socialista con cui fu eletto Senatore della Repubblica, mentre Rosolino (1896-1973), seguace della dottrina Marxista, aderì al movimento rivoluzionario capeggiato da Amadeo Bordiga contribuendo alla scissione socialista del 1921 e alla storica fondazione del Partito Comunista d'Italia, raggruppamento nel quale esercitò incarichi dirigenziali.

Ramo collaterale di Domenico

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Domenico Ferragni (1768-1840), fratello minore del sopraccitato Luigi e suo cooperante nei commerci[21], fu nonno di Odoardo (1850-1937)[22], paleografo di professione e ornitologo per passione; in entrambi i campi collaborò con studiosi di fama internazionale qualificandosi professionista apprezzato. Da Odoardo, per discendenza paterna in linea diretta, discenderebbe la blogger Chiara Ferragni (1987)[23].

Da un fratello di detto Odoardo, Oronte Ferragni (1857-1924), trasferitosi a Roma durante la realizzazione della linea ferroviaria direttissima Roma-Napoli[24], si originò un ramo familiare capitolino da cui discende il giornalista e direttore RAI Fabrizio Ferragni (1958)[25].

Galleria d'immagini

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  1. ^ Archivio Storico Diocesano di Cremona, parrocchia della Cattedrale, censimenti della popolazione a partire dal 1792.
  2. ^ Stefano Carletti, p. 123.
  3. ^ Analisi degli stralci di mappa tratti da “Catalogazione delle antiche licenze edilizie relative al centro storico – riferimento degli antichi numeri civici alle attuali unità edilizie (realizzazione dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Cremona, 1979)”, pubblicate a cura della Camera di Commercio di Cremona nel novembre 2008 (ricerca di Carla Almansi – Eva Rampolla), che fanno riferimento al censimento, avviato il 14 agosto 1787, delle imprese attive in città; opera poi rilegata in otto volumi e conservata nell’Archivio Storico della Camera di Commercio
  4. ^ Stefano Carletti, p. 124.
  5. ^ a b c Stefano Carletti, pp. 124,125,126,127,128,129,130,131.
  6. ^ Stefano Carletti, p. 130.
  7. ^ Angela Bellardi, ad vocem Hilcken Ferragni Ernesto.
  8. ^ Angela Bellardi,  ad vocem Ferragni Alfredo.
  9. ^ Archivio di Stato di Cremona, atti di nascita comune di Cremona anno 1879
  10. ^ Giuseppe Azzoni, il Novero dei Sovversivi, p. 201
  11. ^ Archivio di Stato di Cremona, atti di nascita comune di Cremona anno 1868
  12. ^ Annuario d’Italia 1896 – Calendario Generale del Regno p. 191
  13. ^ Calendario Generale del Regno d’Italia pel 1900 p. 537
  14. ^ Notedarchivio Archiviato il 6 agosto 2021 in Internet Archive. – I Capi Giurati e Sindaci della città di Iglesias dal 1500 ai giorni nostri
  15. ^ Raccolta degli atti stampati per ordine della camera – anno 1913
  16. ^ Calendario Generale del Regno d’Italia pel 1920 p. 748
  17. ^ Archivio di Stato di Cremona, Anagrafe della popolazione del comune di Cremona anno 1865, libro 4, foglio 296
  18. ^ Elisa Ferragni, figlia di Francesco, nel 1868 sposò il nobile Giuseppe Baroli, ufficiale del Regio esercito e figlio di Pietro, già podestà di Cremona e magnifico rettore dell'Università di Pavia - Archivio di Stato di Cremona, atti di matrimonio comune di Cremona anno 1868
  19. ^ Emilio Ferragni, figlio di Alfredo e nipote di Francesco, nel 1902 sposò la nobildonna bresciana Celinda Alma Piazzoni - Archivio di Stato di Brescia, atti di matrimonio comune di Brescia anno 1902
  20. ^ Ernesto Ferragni, figlio di Francesco, nel 1865 sposò l’aristocratica modenese Annetta Tioli - Ufficio cimiteriale di Cremona, fascicolo riguardante la cappella Hilcken Ferragni e Archivio di Stato di Cremona, Anagrafe della popolazione del comune di Cremona anno 1865, libro 33, foglio 196
  21. ^ Archivio Storico Diocesano di Cremona, parrocchia della Cattedrale, censimenti della popolazione dal 1792 al 1818
  22. ^ Domenico Ferragni (1768 Cremona – 1840 Cremona) fu padre di Alessandro Ferragni (1812 Cremona – 1883 Cremona), il quale fu padre di Odoardo Ferragni – Archivio Diocesano di Cremona e Archivio di Stato di Cremona, atti di nascita e morte per gli anni indicati
  23. ^ Odoardo Ferragni fu padre di Alessandro Ferragni (1873 Cremona – 1949 Cremona), il quale fu padre di Odoardo Ferragni (1902 Parma – 1986 Cremona), il quale fu padre di Fulberto Ferragni (1931 Cremona – 2016 Cremona), il quale fu padre di Marco Ferragni (1957 Cremona), il quale è padre di Chiara - Archivio di Stato di Cremona, atti di nascita e morte per gli anni indicati
  24. ^ Bollettino del personale delle Ferrovie dello Stato, gennaio 1908 p. 331
  25. ^ Oronte Ferragni fu padre di Fernando Ferragni (1907 Roma – 1962 Roma), il quale fu padre di Fabrizio - Archivio di Stato di Roma, atti di nascita e morte per gli anni indicati
  • Stefano Carletti, I Ferragni, spirito di rinnovamento nella Cremona dell’Ottocento, in Strenna dell’ADAFA per l’anno 2020, Cremona, Fantigrafica, 2020, ISBN 978-88-31949-71-2.
  • Angela Bellardi, Maria Luisa Betri, Andrea Foglia, Matteo Morandi e Emanuela Zanesi, Dizionario biografico del Risorgimento cremonese (PDF), Cremona, Società Storica Cremonese, 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2022).

Voci correlate

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