Ferdinando Di Orio

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Ferdinando Di Orio

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
29 maggio 2001
LegislaturaXII, XIII
Gruppo
parlamentare
XII: Progressisti
XIII: PDS-DS
CircoscrizioneAbruzzo
CollegioL'Aquila

Dati generali
Partito politicoDC (1972-1993)
AD (1993-1994)
PDS (1994-1998)
DS (1998-2002)
Titolo di studioLauree in filosofia e medicina e chirurgia
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza", Università degli Studi di Messina
Professionemedico

Ferdinando Di Orio (Roma, 23 febbraio 1948) è un medico e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roma nel 1948, si laureò dapprima in filosofia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", quindi in medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Messina.

Nel 1985 diventò professore ordinario di Statistica medica e Biometria presso l'Università degli Studi dell'Aquila. Dal 1988 al 1994 e dal 2001 al 2004 fu preside della facoltà di medicina e chirurgia nello stesso ateneo e nel 2004 venne eletto rettore, carica in cui venne riconfermato tre anni più tardi, nel 2007, e che verrà successivamente prorogata per altri due anni, fino a terminare il proprio mandato nel 2013.

Nel 2017 costituì la fondazione Veronica Gaia Di Orio, in ricordo della figlia prematuramente scomparsa; la onlus, attiva nella ricerca e nella lotta contro la depressione giovanile, ha avviato le prime iniziative all'Aquila[1], Marano dei Marsi[2] e Avezzano[3].

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Vicino sin da giovane agli ambienti cattolici, si iscrisse nel 1972 alla Democrazia Cristiana e nel 1980 fondò il sindacato CISL Università, di cui fu segretario dal 1982 al 1992. Nel 1993, avvicinatosi a Mariotto Segni, contribuì alla nascita di Alleanza Democratica.

Nelle elezioni politiche del 1994 è eletto al Senato della Repubblica con il Partito Democratico della Sinistra per la XII legislatura; durante il proprio mandato fece parte della XII Commissione permanente (Igiene e sanità), della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle strutture sanitarie e di quella sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. Nelle elezioni politiche del 1996 venne rieletto, sempre al Senato, per la XIII legislatura; fece parte della stessa XII Commissione permanente e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario.

Sempre con il PDS, nel 1998, venne eletto consigliere comunale all'Aquila.

Vicende giudiziarie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019 è stato condannato con sentenza definitiva a trenta mesi di reclusione per induzione indebita: è stato riconosciuto colpevole di aver indotto il medico romano Sergio Tiberti, docente nell'Università dell'Aquila, a versargli 141.000 euro;[4][5] dopo aver scontato poco più di un mese nel carcere di Rebibbia, è stato affidato ai servizi sociali.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In ricordo di Veronica Gaia di Orio, su ilcapoluogo.it, Il Capoluogo. URL consultato l'11 agosto 2018.
  2. ^ Sede di Marano dei Marsi, su veronicagaia.it, Associazione Veronica Gaia Di Orio Onlus. URL consultato l'11 agosto 2018.
  3. ^ Gioia Chiostri, La città di Avezzano contro la depressione giovanile: sostegno ed iniziative a favore dei ragazzi in difficoltà, su infomedianews.it, Info Media News. URL consultato l'11 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2018).
  4. ^ L'Aquila, ex rettore in carcere con la "spazzacorrotti", su ilcentro.it, 3 agosto 2019.
  5. ^ Lavinia Di Gianvito, Il ricatto dell'ex rettore dell'Aquila. Soldi, auto e abiti «sennò ti licenzio», su roma.corriere.it, Corriere della Sera, 25 gennaio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  6. ^ Di Orio lascia Rebibbia, affidamento ai servizi sociali, su ilcapoluogo.it, 20 settembre 2019. URL consultato il 17 novembre 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Rettore dell'Università degli Studi dell'Aquila Successore
Luigi Bignardi 2004-2013 Paola Inverardi
Controllo di autoritàVIAF (EN75174440 · ISNI (EN0000 0000 2373 3785 · SBN CFIV004123 · LCCN (ENn81072830 · WorldCat Identities (ENlccn-n81072830