Ephippiger discoidalis

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Ephippiger discoidalis
Femmina
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Superordine Polyneoptera
Sezione Orthopteroidea
Ordine Orthoptera
Sottordine Ensifera
Famiglia Tettigoniidae
Sottofamiglia Bradyporinae
Tribù Ephippigerini
Genere Ephippiger
Specie E. discoidalis
Nomenclatura binomiale
Ephippiger discoidalis
Fieber, 1853
Sinonimi

Ephippigera limbata
Fischer, 1853
Ephippigera limbata major
Krauss, 1879
Ephippigera limbata minor
Krauss, 1879
Ephippiger selenophora
Fieber, 1853
Ephippigera sphacophila
Krauss, 1879
[2]

Ephippiger discoidalis (Fieber, 1853) è un insetto ortottero appartenente alla famiglia Tettigoniidae.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Animale tozzo e lento, di dimensioni variabili a seconda dell'habitat: verso la costa gli individui tendono ad essere più grandi di quelli di zone collinari o montane (lunghezza minima di 20 mm e massima di 35).[3] Le zampe posteriori adibite al salto sono relativamente strette e corte. Le ali vestigiali sono nere con due grosse macchie bianche nella zona finale e rendono la specie inconfondibile nel suo areale. Pure la zona occipitale rossa è molto caratteristica, anche se a volte può essere nascosta dal pronoto. La colorazione addominale è particolarmente bella ed è un altro segno di distinzione della specie: di fondo può essere verde, gialla o bruna anche tendente al rossastro solitamente con bande gialle trasversali e nella zona finale di ogni tergite; a volte anche il pronoto risultano macchie giallastre.[3]

I cerci hanno forma abbastanza cilindrica con quattro dentelli, due posti alla fine delle estremità esterna destra e sinistra di ciascuno dei due cerci e gli altri posti perpendicolarmente ai primi due, verso l'interno, due spine poste una di fronte l'altra. L'epiprocto è molto sviluppato quadrangolarmente verso l'esterno. L'ovopositore può essere molto lungo (20-30 mm) con base ingrossata, leggermente piegato all'insù.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Fenologia[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente gli adulti sono rinvenibili da tardo giugno a fine ottobre.

Bioacustica[modifica | modifica wikitesto]

Il canto viene prodotto dalle tegmine vestigiali. Sia il maschio che la femmina sono in grado di cantare.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è presente dalle Alpi del Trentino-Alto Adige e in Venezia Giulia nel Carso Triestino (dove è molto comune), l'Istria, la Dalmazia e parte delle Alpi Dinariche fino alla costa Adriatica albanese più settentrionale.[1][3]

Si trova in zone xerotermiche ed ecotonali, con cespugli ed erba alta.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Ephippiger discoidalis come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chobanov D.P.et al. 2016, Ephippiger discoidalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 18 marzo 2019.
  2. ^ a b (EN) D.C. Eades, D. Otte, M.M. Cigliano e H. Braun, Ephippiger discoidalis Fieber, 1853, in Ortoptera Species File Online. Version 5.0/5.0. URL consultato il 18 marzo 2019.
  3. ^ a b c d Massa B., Fontana P., Buzzetti F.M., Orthoptera, collana Fauna d'Italia, XLVIII, Calderini, 2012, pp. 302-303, ISBN 978-88-506-5408-6.

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