Discussione:Storia di Bisaccia

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Il castello di Bisaccia, usato anche come prigione, divenne la dimora preferita di caccia dell'Imperatore[1] oltre che sede saltuaria della celebre scuola poetica siciliana. Ecco alcuni dei poeti della scuola siciliana che, secondo un erudito locale, avrebbero dimorato nel castello di Bisaccia:


--87.20.150.166 (msg) 18:27, 23 gen 2011 (CET)[rispondi]


In seguito i sanniti costruirono sul luogo dove sorge adesso Bisaccia[senza fonte] l'antica città di Romulea che venne fondata su un insediamento dell'Età del ferro. La Romulea sannita era un oppidum, cioè un'altura fortificata, che fu eretto dai Sanniti con la funzione di presidiare il suo vasto territorio oltre alla via Appia.

Comprendeva numerosi borghi (vici), ora paesi:[1]

Romulea venne alla fine espugnata e saccheggiata nel 296 a.C. dal console Publio Decio Mure o, secondo un'altra fonte annalistica, dal console Volunnio.

Lo storico Tito Livio nella sua opera Ab urbe condita narra la presa di Romulea:

(LA)

«Nam P.Decius, ubi conperit per exploratores profectum Samnium exercitum, advocato consilio "quid per agros" inquit "vagamur vicatim circumferentes bellum? Quin urbes et moenia adgredimur? Nullus iam exercitus Samnio praesidet; [...]
Ad Romuleam urbem hinc eamus, ubi vos labor haud maior, praeda maior manet". Divendita praeda ultro adhortantes ad Romulea pergunt. Ubi quoque sine opere, sine tormentis, simul admota sunt signa, nulla vi deterriti a muris, qua quique proximus fuit, scalis raptim admotis in moenia evasere. Captum oppidum ac direptum est: ad duo milia et trecenti occisi et sex milia himitum capta
»

(IT)

«Infatti, Publio Decio, appena venne a sapere dagli esploratori che l'esercito dei Sanniti era partito[2], convocata l'adunanza:-Perché ci aggiriamo per le campagne -disse- portando la guerra villaggio per villaggio? Perché non assaliamo i centri urbani e le postazioni militari? Ormai non vi è nessun esercito a difesa del Sannio. [...]
Avviamoci verso la cinta fortificata di Romulea, dove vi attende una fatica non maggiore e un bottino più grosso"- Venduto il bottino e, sollecitando per di più il comandante, l'esercito si dirige alla volta di Romulea. Anche qui, senza lavori d'assedio e senza macchine da guerra, non appena furono fatti avanzare i reparti, poiché nessuna forza c'era per allontanarli, ognuno nel punto dove si trovava, appoggiate le scale, fecero irruzione contro la postazione militare. La fortezza fu presa e distrutta. Circa 2.300 uomini furono uccisi e 6.000 furono fatti prigionieri
»


L'imperatore Augusto istituì la colonia romana di Romulea.

Gli Irpini, e quindi gli abitanti di Romulea, desiderosi di riavere l'indipendenza da Roma, si ribellarono più volte alla Repubblica romana, alleandosi con i tarantini di Pirro e i cartaginesi di Annibale. Dopo la sconfitta di Capua da parte dei Romani gli Irpini furono ridotti al silenzio e puniti con la confisca di parte del loro territorio, che divenne Ager publicus populi romani.

Dopo le guerre contro Pirro i Romani, per tener sott'occhio gli Irpini, costruirono un arx (presidio) a Romulea. Essa fu costruita sulle rovine dell'Oppidum distrutto nel 296 a.C. Non si sa il periodo esatto in cui l'Arx Romulea è stata costruita: potrebbe essere stata eretta dal censore Appio Claudio Cieco contestualmente al prolungamento della Via Appia o in seguito alla punizione inflitta dai romani agli Irpini (209 a.C.).

Il nome Bisaccia deriva dal nome di questo presidio romano (Bis arx), che aveva una notevole importanza strategica: infatti serviva per controllare la Via appia e la Via Greca e per controllare ovviamente le popolazioni sottomesse al giogo romano.[senza fonte] L'oppidum risulta citato tra l'altro da Orazio, che però non può dire il suo nome (oppidulum quod versu dicere non est).[l`oppidulum oraziano non era Herdonia?]

In epoca augustea Romulea divenne una colonia romana con il nome di colonia romulensis.[3] La colonia romulensis si estendeva da Bisaccia a Flumeri ed era popolata dai corinensis, una popolazione citata da Plinio (cfr., Plinio il Vecchio, N.H., III, 105).[4]. Sono stati rinvenuti i resti di una città romana (forse Corinum) in una frazione di Flumeri, Fioccaglie; tale città fu colonizzata da Ottaviano.[4] Scavi archeologici hanno confermato l'esistenza, a Bisaccia e nelle zone limitrofe, di villae rusticae, la cui gestione era affidata a un fattore (vilicus).[5]

Comunque fino all'arrivo dei Longobardi non si hanno notizie dirette di Bisaccia.

--93.36.90.100 (msg) 15:16, 11 feb 2018 (CET)[rispondi]

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  1. ^ Fierro, Aquilonia in..., p. 31
  2. ^ L'esercito sannita, comandato da Gellio Ignazio, con una marcia leggendaria, aveva raggiunto l'Etruria per convincere gli etruschi e altri popoli italici a attaccare Roma.
  3. ^ Fierro, Aquilonia in..., p. 83
  4. ^ a b Fierro, Aquilonia in..., p. 74
  5. ^ Fierro, Aquilonia in..., p. 94