Discussione:Arrigo Sacchi

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richiamo l'attenzione in quanto un anonimo continua da settimane a proporre questa modifica in modo arbitrario e senza utilizzare la discussione. se poi c'è qualcuno che possa controllare meglio la veridicità di quanto scritto, tanto meglio--DoppiaQ dimmi 23:33, 14 ago 2006 (CEST)[rispondi]


A mio parere ciò che influenzò realmente il crollo del Milan in quel campionato fu una vera e propria crisi psico-fisica che culminò nella sconfitta di Verona. magari quella crisi sarebbe da addebitare ai metodi di preparazione di Sacchi, ma non c'è controprova, quindi lasciamo parlare i meri dati statistici, il Napoli non stette a guardare in quel campionato ed arrivò a contendere sul filo di lana lo scudetto ai rossoneri ed a vincerlo. La vittoria a tavolino della gara di Bergamo influenzò solo marginalmente la classifica e fece riempire fior di pagine ai soliti pennivendoli sportaioli, la verità è che il paragrafo potrebbe essere così riscritto:

Nell'anno successivo la squadra di Sacchi condusse una stagione ad altissimo livello ma certamente meno fortunata: dopo essere stata brillantemente in lizza in tutte le competizioni cui partecipava, la compagine milanese fu costretta a cedere lo scudetto al Napoli di Maradona in un finale segnato da polemiche legate sia all'assegnazione di una vittoria a tavolino al Napoli, che al discutibile arbitraggio di Rosario Lo Bello della penultima gara del campionato dei rossoneri persa malamente a Verona.

La mia convinzione è che se in quella stagione - come qualcuno auspicava - si fosse giunti ad uno spareggio fra Napoli e Milan il favorito d'obbligo sarebbe stato il Napoli, squadra in rimonta ed in ottima forma psico-fisica al contrario del Milan, ormai "scoppiato" (Quel Verona andava battuto anche con dieci arbitri avversi, una squadra in forma ci sarebbe riuscita...) --Pino alpino 23:50, 14 ago 2006 (CEST)[rispondi]

A livello di punti chiaramente la vittoria a tavolino non è stata in sè decisiva. Ma è altrettanto innegabile che ha avuto un'influenza importantissima, unita alla partita chiaramente falsata di Verona. Tanto basta per poter mettere seri dubbi sul quel campionato anche in una voce enciclopedica

- I due punti a tavolino, in realtà fruttarono un solo punto al Napoli in quanto la partita di Bergamo (quella della monetina) era finita in parità. Qualcuno (!) ci ha costruito un palazzo di polemiche come se al Napoli fossero stati assegnati tanti punti da permettergli un salto in classifica di dieci o più posizioni... Un complotto??? :)) --Pino alpino 19:51, 15 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Ho sistemato la pagina. A proposito della vicenda di Alemao e della vittoria a tavolino, ho riportato i fatti oggettivamente, nella stessa maniera in cui riportava l'accaduto un annuario in mio possesso. Freddyballo 19:07, 16 ago 2006 (CEST)[rispondi]

A livello di punti chiaramente la vittoria a tavolino non è stata in sè decisiva. Ma è altrettanto innegabile che ha avuto un'influenza importantissima, unita alla partita chiaramente falsata di Verona. Tanto basta per poter mettere seri dubbi sul quel campionato anche in una voce enciclopedica

Dimissioni Atletico Madrid[modifica wikitesto]

Ho aggiornato la sezione relativa all'esperienza di Sacchi nell'Atletico Madrid. Non fu esonero, ma dimissioni. [1]--Orson 15:11, 17 nov 2006 (CET)[rispondi]


"il milan degli invincibili" fu di Capello[modifica wikitesto]

Il nomignolo "invincibili" fu assegnato al Milan di Capello che stabilì il record di 58 partite consecutive, in serie A, senza sconfitte. Di queste 58 gare solo la prima vedeva in panchina Sacchi (Milan-Parma 0-0).


figlia segreta[modifica wikitesto]

non pensate che si debba mettere la notizia della figlia segreta ?

dal corriere della sera

Calciatore[modifica wikitesto]

cb La discussione proviene dalla pagina Discussioni progetto:Sport/Calcio.
– Il cambusiere Erik91

Abbiamo fonti concrete a sostegno della carriera da calciatore? --Dimitrij Kášëv 23:51, 27 nov 2014 (CET)[rispondi]

Effettivamente sì. Il Guerin Sportivo numero 14 dell'aprile 1996 pubblica un lungo speciale dedicato al suo 50° compleanno. Si dice che giocò da giovane nel Baracca Lugo, ma a 19 anni dovette abbandonare. A corredo di ciò c'è anche una foto di Sacchi (con i capelli...) con la divisa del Baracca. --VAN ZANT (msg) 11:09, 29 nov 2014 (CET)[rispondi]

Difesa a zona[modifica wikitesto]

cb La discussione proviene dalla pagina Discussioni progetto:Sport/Calcio.
– Il cambusiere --Fullerene (msg) 00:36, 12 apr 2015 (CEST)[rispondi]

Ciao a tutti, nella voce su Arrigo Sacchi leggo che, appena arrivato al Milan, segnò una discontinuità con il precedente allenatore, Liedholm. Lo svedese applicava la zona, mentre il romagnolo introdusse il 4-4-2. Invece, nella voce Difesa a zona c'è scritto che "Il boom della zona (sistema difensivo da sempre applicato in gran parte del mondo, Brasile in testa) si verifica in Italia alla fine degli anni ottanta, sotto la spinta decisiva del Milan allenato da Arrigo Sacchi". Chi ha ragione?--Sentruper (msg) 07:58, 24 mar 2015 (CET)[rispondi]

Può essere utile questo lungo e approfondito articolo? E' scritto chiaramente che Arrigo Sacchi fu il "profeta" della "conferma" del modulo a zona in Italia. Presuppongo che non sono (purtroppo) espertissimo in materia, ma da quello che leggo in quest'affidabile (IMO) articolo deduco che se parliamo di gioco (non solo per la difesa) sarebbe corretto parlare di "conferma" del gioco a zona in Italia con Sacchi, ma non fu lui per primo (in ordine di tempo) a portarlo nel bel Paese; ricordo che già Enrico Catuzzi con questo modulo (chiamato "zona totale") ci vinse una coppa Italia Primavera con il Bari e sfiorò la promozione in A l'anno successivo con una squadra di giovanotti, facendo anche molto "rumore" a livello mediatico (di fatti è citato nell'articolo). Quindi ritengo maggiormente corretto quanto scritto nella voce della difesa a zona. --Fidia 82 (msg) 11:08, 24 mar 2015 (CET)[rispondi]
Grazie, ho fatto delle modifiche nella voce su Arrigo.--Sentruper (msg) 18:10, 24 mar 2015 (CET)[rispondi]
[↓↑ fuori crono] [@ Sentruper], limitatamente alla difesa, il primo esempio italico di zona (e qui cito il Notiziario del Settore Tecnico della FIGC, n° 3, maggio/giugno 2002) fu quello della Juventus scudettata del 1949-50, allenata dall'inglese Jesse Carver. IMHO, tra gli anni '60 e '70 anche il movimiento di Heriberto Herrera sempre alla Juve (scudetto '67), il cosiddetto gioco corto di Corrado Viciani a Terni (prima promozione umbra in A) e Palermo (finale di Coppa Italia), oltre al Napoli di Luis Vinicio, avevano alcune caratteristiche della zona come oggi la conosciamo. Mi pare assodato che Sacchi non ha inventato nulla di nuovo nel calcio italiano, ma sicuramente è stato l'italiano che per primo ha portato all'estremo tale sistema tattico, contribuendo coi successi milanisti del tempo a imporlo definitivamente a casa nostra; contemporaneamente, il rampante Parma di Nevio Scala giocava pressoché allo stesso modo e, per certi versi, anche la successiva Juve di Marcello Lippi praticava una sorta di "semi-zona" . danyele 18:31, 24 mar 2015 (CET)[rispondi]
Qui Catuzzi è definito come il primo a (ri)portare la zona in Serie A. Altro articolo interessante. Il centro; La Repubblica.
Inoltre, «Sacchi aveva il nerbo e la rapidità degli innovatori. Non ha inventato mai niente. C’era già tutto prima di lui, la zona, le ripartenze, l’aggressione agli spazi. Si chiamavano in altro modo ma esistevano già. Sacchi inventò altre cose. Il ritmo del calcio, un nuovo metodo di lavoro. L’allenamento forsennato, la teoria del sacrificio ad ogni costo. Che andava adattata, normalizzata, ma già era sconvolgente.».
Andando a rispondere meglio alla domanda di Sentruper, Liedholm usava già la zona (non il primo a farlo) e Sacchi introdusse il 4-4-2 ma il boom della zona si ebbe soprattutto grazie a Sacchi, quindi hanno ragione entrambi.
Aggiungo infine che in rete ci sono abbastanza fonti per mandare la voce in vetrina... --Dimitrij Kášëv 04:30, 25 mar 2015 (CET)[rispondi]
Mmhh sono un po' più perplesso su Nevio Scala, che utilizzava comunque il 5-3-2 con un libero fisso (Lorenzo Minotti). Semmai fu più una zona mista. --VAN ZANT (msg) 20:22, 26 mar 2015 (CET)[rispondi]
[@ VAN ZANT], hai ragione, effettivamente il Parma di Scala, come talvolta la successiva Juve di Lippi, praticava un calcio più affine a quella zona mista che, pur se già teorizzata nella seconda metà degli anni settanta da Trapattoni e Radice (almeno in Italia), negli anni ottanta ebbe applicazione internazionale con il Belgio di Guy Thys (finale a Euro '80 e semifinale a Mexico '86) – e da cui proprio i ducali attinsero per lo stopper Georges Grun. Tornando al Parma di Scala, più che di 5-3-2 forse sarebbe corretto parlare di 3-5-2 (o almeno così ricordano qui e qua), considerando tuttavia che i titolari delle fasce, Benarrivo e Di Chiara, potevano lavorare allo stesso tempo come esterni e terzini aggiunti . danyele 20:59, 27 mar 2015 (CET)[rispondi]

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