Diocesi di Giuliopoli

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Giuliopoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Iuliopolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Giuliopoli
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Giuliopoli
Suffraganea diAncira
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Giuliopoli (in latino Dioecesis Iuliopolitana) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Giuliopoli, identificabile con le rovine nei pressi di Nallıhan nel distretto omonimo in Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Galazia Prima nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Ancira.

Nella seconda metà del IX secolo la città assunse il nome di Basilaion (Βασιλαίον, Basiliopoli), in onore dell'imperatore Basilio I il Macedone (867-886). Questa variazione è documentata dalle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli, che attestano il nuovo nome a partire dalla Notitia datata agli inizi del X secolo; con questo nome la diocesi è documentata fino agli inizi del XV secolo. Nel corso dell'XI secolo Basiliopoli fu elevata al rango di metropolia.[1]

Diversi sono i vescovi noti per questa antica sede episcopale. Filadelfio prese parte al concilio di Ancira nel 314 e al primo concilio ecumenico celebrato a Nicea nel 325. Fileto sottoscrisse la lettera dei vescovi dissidenti presenti al concilio di Sardica (343/344). Meliftongo intervenne a due concili, quello celebrato a Costantinopoli nel 448, dove Eutiche fu condannato come eretico, e quello di Calcedonia nel 451. Procliano sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Galazia Prima all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria. Pantaleone prese parte al sinodo riunito a Costantinopoli dal patriarca Menna per condannare Antimo. Martirio intervenne al terzo concilio di Costantinopoli nel 680. Giovanni era presente al concilio detto in Trullo nel 692. Costantino assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.

Il cambiamento del nome della città vescovile è attestato durante i concili di Costantinopoli dell'869-870 e dell'879-880, che trattarono la questione del patriarca Fozio e che videro la presenza dei vescovi Ignazio e Leone. La sigillografia ha restituito i nomi di tre prelati di Basilinopoli, Cosma, Giovanni e Teofilo; e di un anonimo, noto con il titolo di metropolita.[2] Un altro metropolita di Basilaion, Sineto, fu destinatario di una lettera di Michele Psello, verso la metà dell'XI secolo.[3]

Dal XVIII secolo Giuliopoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 16 luglio 1981.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Filadelfio † (prima del 314 circa - dopo il 325)
  • Fileto † (menzionato nel 343/344)
  • Meliftongo † (prima del 448 - dopo il 451)
  • Procliano † (menzionato nel 458)
  • Pantaleone † (menzionato nel 536)
  • Martirio † (menzionato nel 680)
  • Giovanni † (menzionato nel 692)
  • Costantino † (menzionato nel 787)
  • Ignazio † (menzionato nell'869-870)
  • Leone † (menzionato nell'879-880)
  • Cosma † (X secolo)
  • Giovanni † (X/XI secolo)
  • Anonimo † (XI secolo)
  • Sineto † (metà dell'XI secolo)
  • Teofilo † (XI/XII secolo)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi, 1981, indice p. 486, voce Basilaion ou Ioulioupolis ; p. 494, voce Ioulioupolis, plusieurs fois Hélioupolis.
  2. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nnº 343-345 e 801.
  3. ^ (EN) Synetos, metropolitan of Basilaion, Prosopography of the Byzantine World 2016, online.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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