Delitti e profumi
Delitti e profumi | |
---|---|
Jerry Calà, Silvia Annicchiarico e Umberto Smaila in una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1988 |
Durata | 97 min |
Rapporto | 4:3 |
Genere | giallo |
Regia | Vittorio De Sisti |
Soggetto | Francesco Massaro, Franco Ferrini, Oreste De Fornari |
Sceneggiatura | Francesco Massaro, Franco Ferrini, Oreste De Fornari |
Produttore | Claudio Bonivento |
Fotografia | Giuseppe Maccari |
Musiche | Umberto Smaila |
Scenografia | Egidio Spugnini |
Costumi | Cristiana Lafayette |
Interpreti e personaggi | |
|
Delitti e profumi è un film del 1988 diretto da Vittorio De Sisti.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Eddy, che lavora come addetto alla sicurezza in un grande magazzino, è fidanzato con Barbara, commessa nello stesso negozio; dopo aver ricevuto un profumo in regalo da un misterioso ammiratore, Barbara prende fuoco subito dopo essere passata sotto ad una luce al neon, davanti agli occhi di Eddy. Volendo scoprire la verità sulla morte di Barbara, Eddy decide di condurre un'indagine parallela a quella del vice commissario Turroni; la morte di una prostituta di nome Porzia in circostanze simili, porta Eddy a scoprire che la causa delle morti è il profumo, che contiene una sostanza altamente infiammabile, e decide di cercare un nesso tra le due donne, che trova in due pezzi di una foto con dedica di Patty Pravo che entrambe possedevano.
Eddy scopre che la dedica è stata fatta a Stella Marina nell'estate del 1971; recatosi sul posto, il detective viene a sapere che durante quel concerto di Patty Pravo quattro bambine entrarono di nascosto nel locale e furono riprese da Suor Melania, che gestiva la colonia del luogo; e che dopo quell'estate si chiuse in un convento in cima ad una montagna. Eddy, fingendosi un frate confessore, riesce ad incontrare la suora ed a scoprire che 3 delle 4 bambine erano Barbara, Porzia e Maria Rita, detta Mariri, e facevano parte della colonia, mentre della quarta la suora non sa il nome perché era una bambina del luogo. Purtroppo, proprio durante quell'estate, la quarta bambina cadde in acqua finendo sfigurata da un potente solvente che una barca aveva perso.
Eddy ricorda di aver visto sull'agenda di Barbara il nome di Mariri proprio sulla data di quel giorno col nome di una chiesa vicino, e capisce che dopo Barbara e Porzia, toccherà anche a Maria Rita fare la stessa fine. Riesce ad arrivare in chiesa giusto in tempo per evitare che la ragazza prenda fuoco il giorno del suo matrimonio; Mariri rivela a Eddy che la quarta ragazza, che si chiama Pamela, non è caduta da sola in acqua, ma furono loro tre a farla cadere. Per Eddy ora è tutto chiaro, c'è lei dietro le morti di Barbara e Porzia. Grazie ad una foto datagli da Mariri, Eddy ricorre all'aiuto di Yoko, che lavora anche lei nel grande magazzino gestendo un programma informatico sulla cura del viso, e riesce a scoprire che volto ha ora Pamela. Dopo aver fornito a Turroni, che lo spia fin dall'inizio, una falsa pista, Eddy affronta Pamela, che ora si fa chiamare Ambra ed è la produttrice del profumo incriminato. Ambra tenta di far fuori pure Eddy usando il suo letale profumo, ma dopo un inseguimento muore per un incidente automobilistico.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il beauty center dove Eddy incontra ed affronta Pamela è, in realtà il Palazzo dell'Emiciclo, sito nella Villa Comunale di L'Aquila, attuale sede del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo. Il grande magazzino dove vengono girate le scene iniziali è il centro commerciale "La Corte" a Padova (zona Mortise)[1][2][3].
Nel flashback del concerto di Patty Pravo, la cantante è interpretata da una giovane Alba Parietti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Padova e il grande cinema: sul set de "Delitti e profumi, su padovaoggi.it.
- ^ Riccardo Pasqualin, Sono stato Charlie, Padova, Rustego Edizioni, 2022, p. 21.
- ^ DELITTI E PROFUMI (1988), su davinotti.com.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Delitti e profumi, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Delitti e profumi, su Box Office Mojo, IMDb.com.