Cyanolyca viridicyanus

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Ghiandaia collare bianco
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Corvidae
Genere Cyanolyca
Specie C. viridicyanus
Nomenclatura binomiale
Cyanolyca viridicyanus
(Lafresnaye & d'Orbigny, 1838)
Sinonimi

Cyanolyca viridicyana

La ghiandaia collare bianco (Cyanolyca viridicyanus (Lafresnaye & d'Orbigny, 1838)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Corvidae[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, viridicyanus, deriva dall'unione delle parole latine viridis ("verde") e cyaneus (a sua volta mutuato dal greco κυανος (kyanos/kuanos, "ciano"), col significato di "verde e blu", in riferimento alla livrea di questi uccelli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 34 cm di lunghezza, per 82-127 g di peso[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione di un esemplare.

Si tratta di uccelli dall'aspetto tozzo e paffuto, muniti di grossa testa arrotondata dai grandi occhi, becco relativamente corto e conico dalla punta lievemente ricurva, ali digitate, coda piuttosto lunga e dall'estremità squadrata e zampe forti.

Il piumaggio è di colore blu su tutto il corpo, con tendenza a schiarirsi nell'area ventrale e a divenire azzurro su vertice e nuca e sulla gola: quest'ultima è cinta da un collare bianco orlato di nero (al quale la specie deve il suo nome comune), che raggiunge l'area auricolare, dove si continua in una mascherina nera che copre anche le guance e gli occhi, giungendo ai lati del becco ed all'area alla base della sua parte superiore, anch'esse di colore nero. Di colore bianco è anche la fronte, che si continua in un sottile sopracciglio bianco (delimitante la porzione superiore della mascherina facciale nera) fino all'area temporale.

Il becco e le zampe sono di colore nero, mentre gli occhi sono di colore bruno-rossiccio scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini di vita diurne, che passano la maggior parte della giornata nella canopia o fra i rami alti, muovendosi in piccoli stormi che ispezionano i rami alla ricerca di cibo.

Si tratta di uccelli molto vocali, che si tengono in contatto sonoro quasi costante fra loro mediante dei versi gracchianti simili a quelli delle ghiandaie, ma possiedono un repertorio vocale piuttosto sviluppato anche se ancora poco studiato finora, comprendente versi fischianti ed altri più aspri[4]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La ghiandaia collare bianco è un uccello principalmente insettivoro, la cui dieta si basa su insetti ed altri invertebrati rinvenuti fra le spaccature della corteccia e le epifite, ma comprende anche altri piccoli animali, bacche e frutta matura.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Mancano informazioni circa la riproduzione di questi uccelli, tuttavia si ha motivo di credere che essa non differisca significativamente da quanto osservabile nella stragrande maggioranza delle specie di corvidi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La ghiandaia collare bianco è diffusa in Sudamerica occidentale, in un areale che va dal nord-ovest del Perù (regione di Amazonas meridionale) alla Bolivia nord-occidentale (dipartimenti di La Paz e Cochabamba), attraverso le pendici occidentali della cordigliera andina.

L'habitat di questi uccelli è costituito dalla foresta pluviale tropicale montana e dalla foresta nebulosa.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne riconoscono tre sottospecie[2]:

La sottospecie jolyaea presenta delle differenze a livello di colorazione ed altre più consistenti a livello genetico, che porterebbero alcuni autori a ritenerne corretta l'elevazione al rango di specie a sé stante[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International, Cyanolyca viridicyanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corvidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 13 ottobre 2018.
  3. ^ (EN) White-collared Jay (Cyanolyca viridicyanus), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 13 ottobre 2018.
  4. ^ Hardy, J. W., The Puzzling Vocal Repertoire of the South American Collared Jay, Cyanolyca viridicyana merida, in The Condor, vol. 69, 1967, p. 513–521.
  5. ^ a b Hosner, P. A.; Andersen, M. J.; Robbins, M. B.; Urbay-Tello, A.; Cueto-Aparicio, L.; Verde-Guerra, K.; Sánchez-González, L. A.; Navarro-Sigüenza, A. G.; Boyd, R. L.; Núñez, J.; Tiravanti, J.; Combe, M.; Owens, H. L.; Peterson, A. T., Avifaunal surveys of the upper Apurímac River Valley, Ayacucho and Cuzco Departments, Peru. New distributional records and biogeographic, taxonomic, and conservation implications, in Wilson J. Orn., vol. 127, n. 4, 2015, p. 563–581.
  6. ^ Bonaccorso, E., Historical biogeography and speciation in the Neotropical highlands: Molecular phylogenetics of the jay genus Cyanolyca, in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 50, n. 3, 2009, p. 618–632.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]