Cyanolyca

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Cyanolyca
C. armillata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Corvidae
Genere Cyanolyca
Cabanis, 1851
Areale

Cyanolyca Cabanis, 1851 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia dei Corvidi[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

C. argentigula.

Il nome scientifico del genere, Cyanolyca, deriva dall'unione delle parole greche κυανος (kyanos/kuanos, "ciano") e λυκος (lykos/lukos, "lupo", ma in questo contesto verosimilnente inteso come nome colloquiale di "taccola", secondo quanto scritto da Aristotele ed Esichio), col significato di "taccola azzurra", in riferimento alla livrea della maggior parte delle specie ad esso ascritte.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Al genere vengono ascritti uccelli di dimensioni medio-piccole (dai 20 cm della ghiandaia nana, il corvide più piccolo, ai 34 cm delle specie di maggiori dimensioni), caratterizzati da un aspetto tozzo e paffuto, vagamente simile a quello delle averle o delle tanagre, con grossa testa arrotondata dai grandi occhi, becco relativamente corto e conico dalla punta lievemente ricurva, ali digitate, coda piuttosto lunga e dall'estremitò squadrata e zampe forti.

La colorazione varia a seconda della specie, tuttavia è generalmente dominata dai toni del blu-azzurro, con mascherina facciale nera più o meno estesa orlata superiormente di bande scure più o meno estese, nonché caratterizzata in quasi tutte le specie dalla presenza di un collare scuro fra la gola ed il petto.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

C. turcosa.

Le specie ascritte al genere presentano abitudini di vita diurne e perlopiù solitarie ed arboricole, passando la maggiorp arte della giornata alla ricerca di cibo (in massima parte artropodi ed altri invertebrati[2], raramente anche bacche e frutti) fra i rami degli alberi e le epifite.
A differenza di molti altri corvidi, le ghiandaie ascritte a questo genere possiedono un repertorio vocale molto limitato.

A causa delle zone impervie di diffusione della maggior parte delle specie, le loro abitudini riproduttive sono in gran parte ancora avvolte nel mistero: si sa che il nido ha la forma a coppa tipica di molti passeriformi e che viene costruito nel folto della vegetazione arborea[3], e che molto verosimilmente si tratta di uccelli monogami, che in alcune specie si fanno aiutare nell'allevamento della prole da altri individui adulti[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie ascritte al genere sono diffuse nelle foreste montane di un'area che va dal Messico centro-meridionale al Venezuela, a sud attraverso le Ande fino alla Bolivia centrale: la maggior parte delle specie occupa un areale ridotto ed è a rischio di estinzione[5].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Al genere vengono ascritte 9 specie[1]:

Nell'ambito della famiglia dei corvidi, il genere Cyanolyca occupa un clade basale rispetto agli altri generi di ghiandaie americane[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corvidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 ottobre 2018.
  2. ^ Vallely, A. C., Foraging at Army Ant Swarms by Fifty Bird Species in the Highlandy of Costa Rica, in Ornithologia Neotropica, vol. 12, 2001, p. 271–275.
  3. ^ Solano-Ugalde, A.; Lima, R.; Greeney, H. F., The Nest and Eggs of the Beautiful Jay (Cyanolyca pulchra), in Ornitología Colombiana, n. 10, 2010, p. 61–64.
  4. ^ Winnett-Murray, K. & Murray, G., Two Nests of Azure-hooded Jay with Notes on Nest Attendance, in The Wilson Bulletin, vol. 100, n. 1, 1988, p. 134–135.
  5. ^ Hardy, J. W., Behaviour, Habitat, and Relationships of Jays of the Genus Cyanolyca, in Occasional Papers of the C. C. Adams Center for Ecological Studies, n. 11, 1964, p. 1–14.
  6. ^ Boyd, J., Corvidae: Crows, Jays, su TiF Checklist. URL consultato il 12 ottobre 2018.

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