Cuccìa (Sicilia)
Cuccìa | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Sicilia |
Zona di produzione | Palermo, Paola e Siracusa |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria |
Ingredienti principali |
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La cuccìa è un dolce tipico siciliano, a base di grano bollito e ricotta di pecora o crema di latte bianca o al cioccolato. Viene guarnito con zuccata, cannella, pezzetti di cioccolato e scorza di arancia grattugiata, ed è tradizionalmente preparato e consumato il 13 dicembre in occasione della festa di Santa Lucia. È una tradizione diffusa in tutta la Sicilia, in particolare a Palermo e a Siracusa[2][3]. La variante trapanese consiste invece nel consumare il frumento bollito con ceci e fave anch'essi bolliti semplicemente con il cosiddetto "mosto cotto", un dolcificante che altro non è che il mosto reso infermentescibile che viene cotto ad oltre 100 °C, fino alla riduzione a circa 1/6 del volume originario e alla caramellizzazione.
A Caltanissetta la cuccìa viene consumata non dolce, ma come pietanza salata. Viene preparata come una minestra di grano cotto, ceci lessati e condita con sale, pepe e olio extravergine d'oliva novello e servita calda.
Un dolce molto simile viene preparato e consumato sempre in occasione della festa di Santa Lucia nel comune calabrese di Paola.
Origini
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la leggenda più diffusa, infatti, il 13 dicembre del 1646 approdò nel porto di Palermo una nave carica di grano, che pose fine ad una grave carestia[4]. Per poterlo consumare immediatamente il grano non venne macinato, ma bollito e mangiato. Per ricordare quel giorno, i siciliani tradizionalmente non consumano cibo a base di farina, ma cuccìa, arancine e panelle.
Una storia simile datata 1763 e ambientata nel porto di Siracusa, attribuisce a questa città la paternità della ricetta[3].
L'uso di questi dolci di grano cotto arricchito con noci e arance è probabilmente un residuo della antica tradizione cristiana di rito greco di commemorare le festività maggiori con questo piatto beneaugurale che rappresenta l'abbondanza[senza fonte]: oggigiorno troviamo preparazioni molto simili in paesi ortodossi come la Romania (in cui il dolce viene servito per onorare i defunti e il santo patrono) e in Russia che ha nella Kut'ja uno dei dolci tipici del Natale ortodosso.
Diversi studiosi mettono in relazione la cuccìa con il kykeòn, la pietanza a base di chicchi di grano che si consumava durante i misteri eleusini, in onore a Demetra [5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cuccìa dolce di Santa Lucia, su slowfood.it. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ L'Eco dei Monti | Cuccia di Santa Lucia, su ecodeimonti.it. URL consultato il 18 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2015).
- ^ a b Cuccia siciliana, su taccuinistorici. URL consultato il 25 ottobre 2016.
- ^ Cinzia Rando, Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei, Touring Editore, 1999, p. 39.
- ^ http://digilander.libero.it/cultura.popolare/pignola/tradizioni/cuccia.html
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rosario La Duca, Palermo ieri e oggi, Sigma edizioni, 1990
- Anna Pomar, Palermo in tasca, Edizioni Esse, 1970
- Sebastiano Rizza, Cuccìa, cibo di poveri e penitenti, http://digilander.libero.it/sicilia.cultura/cuccia-santalucia.pdf
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- 13 dicembre, Santa Lucia a Palermo, su palermoweb.com. URL consultato il 25 ottobre 2016.